Samson: “Ilaria voleva vedere i miei voti. Non accettavo che la storia finisse”
La versione del 23enne, reo confesso per l’omicidio di Ilaria Sula, 22 anni. “Quando lei si è iscritta a quella piattaforma sono rimasto scioccato. Ero pronto a combattere per riaverla”

Roma, 8 aprile 2025 – “Siamo stati insieme un paio d’anni. Era una relazione normale con alti e bassi, come in ogni rapporto”. In un passaggio dell’interrogatorio messo nero su bianco nell’ordinanza del gip il 23enne reo confesso dell’omicidio di Ilaria Sula, Mark Samson, racconta la sua versione dei fatti. A partire da quando i due si sono incontrati sul posto di lavoro e si sono messi insieme.
“Voleva vedere il mio libretto universitario”
Secondo Samson, studente di architettura, le cose con Ilaria cambiano quando “lei gli chiede, circa due-tre mesi fa, di prendere visione dei voti degli esami universitari”. Per lui i voti sono “un grosso problema, quasi un trauma, sin da quando frequentava la scuola elementare. Ha sempre avuto un'ansia da prestazione specialmente nei confronti dei genitori”.
Stando alle sue parole, Ilaria lo pone di fronte a un ultimatum. Se non gli farà vedere il libretto, lei lo lascerà. “A fine gennaio 2025 decidono quindi di prendersi una pausa di riflessione, che però di fatto non c'è, perché i due continuano a vedersi. Il ragazzo riferisce però che l'atteggiamento di Ilaria è altalenante, a volte lo tratta come un fidanzato, altre volte come un semplice amico”.
“Non riuscivo ad accettare la fine della nostra storia”
Il 23 ammette che “non riusciva ad accettare la fine del rapporto con Ilaria, nonostante tutti gli amici cui egli si era rivolto, gli avessero consigliato di lasciare andare tale situazione''.
A inizio marzo la situazione precipita ulteriormente quando – a suo dire –Ilaria gli confida di essersi iscritta a una piattaforma. Lui resta “scioccato e incredulo”. Per 10 giorni il rapporto resta altalenante. “A volte Ilaria mi trattava come fidanzato e altre volte era fredda”, dice Samson. "Ero pronto a combattere per riaverla".
Finisce, purtroppo, nel modo peggiore. Samson la accoltella a morte nella sua casa di via Homs, dove vive con i genitori. Poi la chiude in una valigia e la carica in macchina, prima di gettarla in un dirupo con tutto il trolley. Dice di averlo fatto in un “raptus di gelosia”, da solo. Nell’inchiesta la madre del 23enne è indagata per concorso in occultamento di cadavere: nell’interrogatorio di ieri avrebbe ammesso di aver aiutato il figlio a ripulire la stanza dal sangue.