Saldo e stralcio, buco da 6,6 mld
Il saldo e stralcio presenta il conto: oltre 18 mld di euro di crediti per contributi eliminati dal bilancio Inps 2024. Di questi, tuttavia, 6,6 mld di euro andranno recuperati dalla fiscalità generale, perché relativa a contributi dovuti dai datori di lavoro per i lavoratori dipendenti, a favore dei quali vige il principio di automaticità […] L'articolo Saldo e stralcio, buco da 6,6 mld proviene da Iusletter.

Il saldo e stralcio presenta il conto: oltre 18 mld di euro di crediti per contributi eliminati dal bilancio Inps 2024. Di questi, tuttavia, 6,6 mld di euro andranno recuperati dalla fiscalità generale, perché relativa a contributi dovuti dai datori di lavoro per i lavoratori dipendenti, a favore dei quali vige il principio di automaticità delle prestazioni. I restanti 11,4 mld di euro, invece, sono contributi che incideranno negativamente sulla pensione dei lavoratori autonomi: artigiani, commercianti, etc.. A renderlo noto è l’Inps dopo le operazioni di riaccertamento dei residui attivi e passivi al 31 dicembre 2023 approvate dal Consiglio d’indirizzo e vigilanza (Civ) nella seduta di ieri. Snobbata dai lavoratori autonomi la possibilità del riconteggio dei crediti annullati, richiesta soltanto per 145mila euro su 4,5 mld di contributi eliminati dagli artigiani e per 72mila euro su 6,4 mld di contributi eliminati dai commercianti.
Il riaccertamento dei residui. Il riaccertamento, spiega l’Inps, ha comportato variazioni che incideranno negativamente per 13,7 mld di euro sul rendiconto del 2024. Non vi saranno, invece, ripercussioni sul patrimonio Inps, in quanto l’eliminazione dei residui trova copertura nell’apposito fondo di svalutazione crediti. Complessivamente, rispetto al 31 dicembre 2023, sono state apportate variazioni in diminuzione di residui attivi (crediti a favore dell’Inps), per complessivi 16,4 mld di euro e di residui passivi (debiti a favore dell’Inps) per totali 2,7 mld di euro. Inoltre, sempre i residui attivi sono stati aumentati di 0,4 mln di euro, mentre sono stati eliminati debiti non aventi natura di residui per 2,3 mln e crediti non aventi natura di residui per 1,8 mln.
Il saldo e stralcio.Parte sostanziale del riaccertamento ha riguardato l’operazione «saldo e stralcio» del triennio 2022/2024, disposta dal dl n. 199/2018, poi dal dl n. 41/2021 e dalla legge n. 197/2022. Sulla base dei dati trasmessi dall’agenzia delle entrate-riscossione, l’Inps ha eliminato i crediti indicati in tabella. Il totale eliminato, come accennato, supera 18 mld di euro, di cui 15 mld nel 2024. Il dato del triennio riferito alla gestione artigiani presenta un’eliminazione crediti per circa 4,5 mld di euro, mentre per la gestione commercianti è superiore a 6 mld di euro. L’Inps evidenzia che l’annullamento del debito e la contestuale decadenza dell’obbligo di versamento incidono in maniera negativa anche sul monte contributivo ai fini della futura pensione, visto che le due categorie di lavoratori sono escluse dal principio di automaticità delle prestazioni.
Per evitare questi effetti negativi, il decreto lavoro ha previsto una sanatoria, dando facoltà ai lavoratori interessati di pagare i contributi oggetto di annullamento automatico (su ItaliaOggi del 12 ottobre 2023). I risultati, però, sono stati molto modesti: 145mila euro dagli artigiani e 72mila dai commercianti. Per l’Inps va verificato, alla luce del Milleproroghe (dl n. 202/2024 convertito dalla legge n. 15/2025), se i contribuenti decaduti al 31 dicembre 2024 possano essere riammessi alla definizione agevolata dei debiti. Il Civ Inps, infine, evidenzia che, a causa dello «stralcio», la fiscalità generale dovrà farsi carico di 6,6 mld di euro relativi ai lavoratori dipendenti, per i quali vige il principio di automaticità delle prestazioni.
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