Safe, guerra burocratica fra Metsola e von der Leyen sulla difesa

La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola minaccia la Commissione con una causa legale per il piano di riarmo accelerato. Nel mirino c'è lo strumento Safe, con cui l'esecutivo prevede di raccogliere fino a 150 miliardi di euro sul mercato per poi prestare il denaro agli Stati membri per investimenti nella difesa.

Mag 8, 2025 - 15:49
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Safe, guerra burocratica fra Metsola e von der Leyen sulla difesa

La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola minaccia la Commissione con una causa legale per il piano di riarmo accelerato. Nel mirino c’è lo strumento Safe, con cui l’esecutivo prevede di raccogliere fino a 150 miliardi di euro sul mercato per poi prestare il denaro agli Stati membri per investimenti nella difesa.

Battaglia legale in vista tra i vertici dell’Unione europea sul piano di riarmo.

Il 6 maggio Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, ha avvertito in una lettera la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, di una possibile causa legale contro la Commissione e il Consiglio intentata alla Corte di giustizia dell’Unione europea, invitando l’esecutivo a modificare la base giuridica per istituire il programma di prestiti per la difesa da 150 miliardi di euro.

“Nel mirino c’è lo strumento Safe per fornire 150 miliardi di prestiti agli Stati membri per gli acquisti di armamenti. Il problema non è la sostanza della proposta, condivisa dal Parlamento europeo in diverse sue risoluzioni. A essere contestata è la base giuridica scelta dalla Commissione: l’articolo 122 del trattato che permette di bypassare la procedura legislativa ordinaria per ragioni d’urgenza, escludendo del tutto il Parlamento europeo” spiega Mattinale europeo.

Per intenderci, la Commissione europea ha già utilizzato l’articolo 122 per reagire alla pandemia di Covid-19 nel 2020 e alla crisi energetica nel 2022.

Tutti i dettagli.

IL PROGRAMMA SAFE

Con il programma Safe (“Security and Action for Europe”), la Commissione europea punta a raccogliere fino a 150 miliardi di euro sul mercato per poi prestare i fondi agli Stati membri per investimenti nella difesa. L’operazione debito della Commissione è un elemento chiave del piano Rearm Europe ribattezzato poi “Readiness 2030”, che mira a mobilitare 800 miliardi di euro per rinforzare la difesa europea.

Per istituire lo strumento Safe, l’esecutivo ha invocato l’articolo 122 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE). Questo consente agli Stati membri di approvare direttamente una proposta della Commissione “qualora sorgano gravi difficoltà nell’approvvigionamento di determinati prodotti” o se uno Stato membro è “seriamente minacciato da gravi difficoltà causate da calamità naturali o eventi eccezionali che sfuggono al suo controllo”.

COSA SCRIVE METSOLA A PROPOSITO DELLA BASE GIURIDICA DEL SAFE

Nella sua lettera, visionata da Euractiv, Metsola ricorda che la commissione giuridica del Parlamento (JURI) ha “deciso all’unanimità” in una riunione del mese scorso che l’articolo 122 “non è la base giuridica appropriata per la proposta di regolamento”.

“È profondamente preoccupante che l’atto legislativo in questione sia proposto per essere adottato senza la base legale e la procedura legislativa appropriata, mettendo a rischio la legittimità democratica minando la funzione legislativa e di scrutinio del Parlamento”, prosegue Metsola nella sua lettera, riporta ancora Mattinale Europeo. Inoltre “il Parlamento considera l’uso dell’articolo 122 del trattato in questo caso particolare non è in linea con il principio di sincera cooperazione iscritto nel trattato sull’Ue”.

La presidente precisa che “Il Parlamento europeo non mette in discussione i meriti di questa proposta di regolamento”. È invece “profondamente preoccupato” che la sua adozione senza una base giuridica adeguata “metterebbe a rischio la legittimità democratica, compromettendo le funzioni legislative e di controllo del Parlamento”.

L'”INVITO” ALLA COMMISSIONE EUROPEA

Pertanto, Metsola invita von der Leyen “a riconsiderare la scelta della base giuridica per questa proposta”. In caso contrario, il Parlamento “esaminerà l’atto ai sensi dell’articolo 155 del suo regolamento interno”, che rappresenta il primo passo verso una causa presso la Corte di Giustizia europea (Cgue).

Spetterebbe poi a quest’ultima decidere sulla validità della procedura scelta,.

LA POSIZIONE DELL’ESECUTIVO UE

Da parte sua, un portavoce della Commissione ha dichiarato a Euronews che l’esecutivo dell’Ue “sarà sempre disponibile a spiegare perché l’articolo 122 del TFUE è stato scelto come base giuridica appropriata”.

“L’Europa si trova ad affrontare una minaccia alla sicurezza senza precedenti”, ha affermato anche Thomas Regnier, portavoce della Commissione europea per la Sovranità tecnologica. “Come affermato dalla Presidente von der Leyen nei suoi Orientamenti politici, l’articolo 122 sarà utilizzato solo in circostanze eccezionali, come quelle che stiamo vivendo attualmente”.