ASCOLI Corteo antifascista: "In cinquemila per la fornaia"

Nessuno scontro. In piazza anche Lorenza Roiati, autrice dello striscione del 25 Aprile .

Mag 4, 2025 - 05:18
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ASCOLI Corteo antifascista: "In cinquemila per la fornaia"

C’è chi parla di cinquemila persone, chi di duemila, ma alla fine il balletto dei numeri vuol dire poco. Quello che resta è che la manifestazione antifascista organizzata dal collettivo Caciara dopo il caso della giovane fornaia identificata dalla polizia prima e dai vigili urbani poi per aver affisso nel suo negozio, il 25 aprile, lo striscione "Buono come il pane, bello come l’antifascismo", sia riuscita senza nessuno scontro. A far "saltare il tappo", espressione che in tanti hanno usato ieri mentre marciavano nel corteo che si snodava per il centro storico di Ascoli, sono stati però i due striscioni apparsi nella notte tra il 25 e il 26 aprile, che prendevano di mira proprio Roiati con inequivocabili riferimenti ai forni crematori dei nazisti. "I decreti sicurezza del governo Meloni, la strage in Palestina, i deliri di Donald Trump e dei sovranisti europei – ha spiegato una giovane attivista arrivata da San Benedetto –. Il video di Lorenza ha segnato la goccia che fa traboccare il vaso, non è vero che bisogna piegare la testa davanti ai bulli. Siamo qui per dire che esiste una società migliore". Quello che ha provocato più indignazione è il fatto che si trattasse di minacce anonime: "Ci mettessero la faccia, come ha fatto Lorenza". Lorenza che, raggiante, si guardava intorno incredula per quello che un video era stato in grado di provocare: "A volte una cosa piccola ci fa capire la direzione che la realtà sta prendendo molto più delle cose immense e spaventose che ci paralizzano". Quello "che è accaduto – spiega in mezzo alle centinaia di persone arrivate ad Ascoli per il corteo – dimostra quanto in questo momento si voglia indebolire il dissenso con gesti plateali rivolti a persone e gruppi già marginalizzati, come i migranti, le persone povere, gli attivisti, tutti coloro che sono colpiti dai decreti sicurezza".

Eleonora Grossi