Ritirate 17mila patenti con il nuovo Codice della Strada, la multa costa cara
Dal 2025 il nuovo Codice della Strada punta sulla sicurezza, contrastando l’uso del cellulare alla guida con controlli mirati e ottenendo già un calo di incidenti e vittime

Con l’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada, la sicurezza sulle nostre strade diventa priorità assoluta. L’obiettivo principale è sensibilizzare gli automobilisti ai rischi legati alla guida distratta, in particolare all’uso dello smartphone al volante, fenomeno che si conferma tra le principali cause di incidenti e ritiro patenti.
Secondo i dati ufficiali diffusi dal Viminale e dal Mit, nei primi tre mesi di applicazione del nuovo codice sono state ritirate oltre 17 mila patenti, con quasi la metà dovute proprio all’utilizzo improprio del cellulare alla guida.
Sicurezza stradale, nel 2025 più attenzione ai rischi, stretta sul cellulare alla guida
Dal 14 dicembre 2024 è in vigore il nuovo Codice della Strada. Secondo i dati ufficiali di Polizia Stradale e Carabinieri, nei primi tre mesi di applicazione (dal 14 dicembre 2024 al 13 marzo 2025) sono state ritirate complessivamente 17.607 patenti.
La principale causa di ritiro risulta proprio l’uso improprio dello smartphone alla guida, con ben 8.912 patenti ritirate per questo comportamento pericoloso. Nonostante l’aumento dei controlli, il comunicato tende a precisare che non si è registrata una “caccia” indiscriminata agli automobilisti per il consumo di alcol o stupefacenti.
I limiti per la guida in stato di ebbrezza e per l’uso di droghe, infatti, sono rimasti invariati, con percentuali contenute di sanzioni: 1,7% dei controlli per alcol (3.464 patenti ritirate) e solo lo 0,2% per droghe (407 patenti ritirate).
I dati mostrerebbero già effetti positivi del nuovo Codice: nel trimestre considerato, infatti, le vittime della strada sono diminuite del 20,4% (61 vite salvate), i feriti dell’8,8% e gli incidenti del 5,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Cosa succede se la patente viene ritirata o sospesa
Il ritiro della patente avviene immediatamente quando l’automobilista viene colto in flagrante violazione, come l’utilizzo del cellulare alla guida o la guida in stato di alterazione psicofisica. Dopo il ritiro, la Prefettura decide entro 15 giorni se restituire o sospendere il documento. La sospensione ha durata variabile a seconda della gravità dell’infrazione: per l’uso del cellulare può variare da 7 a 15 giorni per la prima violazione, e da uno a tre mesi in caso di recidiva entro due anni.
La revoca, invece, è una misura più severa che annulla definitivamente la validità della patente, obbligando il conducente a rifarla dopo un periodo minimo di un anno. È prevista in casi estremamente gravi, come incidenti mortali causati sotto l’effetto di alcol o droghe, oppure per guida con patente già sospesa.
Quanto costa rifare la patente
Se la patente viene sospesa temporaneamente, una volta scontata la sanzione il documento viene restituito, previa eventuale visita medica di idoneità. I costi sono quindi limitati alla multa ricevuta (da 165 a 660 euro per uso del cellulare) e agli eventuali esami medici obbligatori.
Nel caso di revoca, invece, il conducente deve affrontare nuovamente tutto l’iter burocratico per conseguire la patente da zero. I costi complessivi includono tasse amministrative (circa 58,40 euro), visite mediche obbligatorie (circa 80 euro totali tra certificato anamnestico e visita oculistica), marca da bollo (16 euro), foto tessera e lezioni pratiche obbligatorie (circa 200-300 euro). Frequentare un’autoscuola può aumentare ulteriormente la spesa totale, arrivando a circa 800-1.000 euro.