Rita Pavone e quella telefonata di Papa Francesco: “Pensavo fosse uno scherzo”
Rita Pavone ricorda l'emozione per una telefonata ricevuta da Papa Francesco la vigilia di Natale del 2013. Le sue parole L'articolo Rita Pavone e quella telefonata di Papa Francesco: “Pensavo fosse uno scherzo” proviene da imusicfun.
Era il 24 dicembre 2013, e mentre in Vaticano Jorge Bergoglio si preparava a celebrare il suo primo Natale da Papa, Rita Pavone si aggirava tra le corsie di un centro commerciale a Balerna, Canton Ticino, per gli ultimi acquisti. «Lo ricordo come fosse ieri», racconta oggi la cantante al Corriere del Ticino, rievocando un momento che difficilmente potrà dimenticare: la telefonata di Papa Francesco.
«A un certo punto mi squilla il cellulare. Numero sconosciuto. Rispondo e sento una voce dall’accento sudamericano: “Signora Rita Pavone, sono Papa Francesco”». Inizialmente, Rita Pavone pensò si trattasse di uno scherzo, magari dell’imitatore Massimo Lopez. «Risposi: non mi sembra una cosa bella, non si fanno questi scherzi, la Vigilia di Natale poi…».
E invece era davvero lui. «Quando l’ho capito, sono rimasta senza parole e mi sono messa a piangere», confessa l’artista. Quel contatto, in realtà, non nacque dal nulla. Rita Pavone aveva inviato al Pontefice una lettera e un disco, su suggerimento di un amico monsignore. Qualche giorno dopo ricevette una risposta scritta di suo pugno da Bergoglio: «Una calligrafia minutissima e accurata, in cui mi diceva che non solo mi conosceva, ma che mi invitava a incontrarlo in Vaticano».
L’incontro avvenne qualche settimana dopo: «Ci intrattenemmo a parlare per quasi mezz’ora, di fede, ma anche di musica e calcio. Mio marito Ferruccio si mise a canticchiare una mia vecchia canzone che in Argentina era diventata un inno da stadio. Papa Francesco rise di gusto».
«È stato l’unico Papa che abbia mai incontrato, e penso non sia stato un caso», riflette Rita. «Era una persona umile, profondissima. Ha saputo indicare una via». Dopo la scomparsa di Papa Francesco, la cantante ha voluto condividere la sua preghiera: «Spero che il suo successore sappia leggere nel cuore degli uomini come faceva lui. In questo mondo che va a rotoli, abbiamo bisogno più che mai di maestri».
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