Riarmo tedesco: cosa voglioni i Generali e chi ne guadagna
Cosa c'è nella lista della spesa delle forze armate tedesche e chi se ne arricchirà? L'articolo Riarmo tedesco: cosa voglioni i Generali e chi ne guadagna proviene da Scenari Economici.


La Germania si avvia ad autorizzare, a quanto pare, un enorme fondo da 400 miliardi di euro destinato alla spesa militare. Una marea di soldi, distribuiti su più anni, che dovranno rinnovare e rafforzare la Bundeswehr.
Cosa è nella lista della spesa dell’esercito tedesco, e chi ne approfitterebbe maggiormente?
Difesa Aerea: una priorità critica
La difesa aerea emerge come un settore di primaria importanza. Nonostante all’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, la Germania disponesse di dodici batterie di difesa aerea Patriot, un numero superiore a molti altri paesi NATO, tre di questi sistemi sono stati forniti a Kiev. Sebbene siano stati ordinati quattro nuovi sistemi Patriot, con una gittata di 160 chilometri ciascuno, questi non sono sufficienti a coprire l’intero territorio tedesco.
La vera lacuna risiede nella mancanza di sistemi di difesa aerea a corto raggio Iris-T. Nonostante la Bundeswehr abbia ricevuto il suo primo Iris-T a metà estate, gli esperti avvertono che la quantità attuale è gravemente insufficiente.
Il Prof. Carlo Masala (Università delle Forze Armate Federali di Monaco) ha stimato che, in caso di attacco missilistico su vasta scala contro una grande città tedesca, due terzi dei missili raggiungerebbero i loro obiettivi. Per colmare questa vulnerabilità, il Prof. Masala suggerisce che, idealmente, la Germania dovrebbe disporre di almeno sei sistemi Iris-T, sottolineando che anche questo numero sarebbe ancora lontano dall’essere pienamente adeguato.
quindi gli acquisti principali andrebbero al sistema itali-francese Iirs-T e allo sviluppo e produzione di missili per il sistema Patriot, almeno nel breve termine.
Esercito di Droni: una richiesta crescente
Un altro elemento cruciale è rappresentato dai droni, sia da ricognizione che da combattimento. Figure politiche come Markus Söder (CSU) hanno invocato la creazione di un vero e proprio “esercito di droni”, quantificando il bisogno in 100.000 unità, insieme a ulteriori carri armati, sistemi Patriot e Taurus.
Anche Florian Hahn (CSU), membro della Commissione per la difesa del Bundestag, ha espresso la necessità di un acquisto immediato di 100.000 droni. L’economista Moritz Schularick ha addirittura prospettato la produzione di “un milione” di droni. In questo contesto, è interessante notare come la Germania abbia già fornito all’Ucraina 900 droni armati HF-1 AI all’inizio di marzo di quest’anno.
Attualmente 6000 droni HF-2 sono in produzione per l’Ucraina, si pratta di moltiplicare questa cifra solo per 100…
Carri Armati Leopard 2: necessità di rinforzi
Anche la flotta di carri armati Leopard 2 necessita di un potenziamento. Il Ministero della Difesa tedesco ha ordinato 123 nuovi Leopard 2A8, ma la produzione appare rallentata dalla forte domanda anche da parte di altri paesi NATO come Ungheria e Norvegia, che insieme ne hanno ordinati quasi 100. Bisogna dire che, comunque, le linee di produzione sono inadeguate, nel momento in cui 100 carri bloccano una linea.
Nonostante l’intenzione di KNDS di ampliare la produzione con un nuovo stabilimento a Görlitz, i tempi di consegna rimangono incerti a causa della necessità di ristrutturare la struttura.
Attualmente, la Bundeswehr dispone di 310 Leopard 2, ma una parte significativa dei nuovi ordini, 105 unità, è destinata alla Brigata Lituania. André Wüstner, presidente dell’Associazione della Bundeswehr, ha evidenziato come l’esercito necessiti di investimenti in diverse aree, dai mezzi corazzati per la fanteria, alla guerra elettronica e al servizio medico.
Resta aperta la questione se l’industria automobilistica tedesca possa essere coinvolta nella produzione dimezzi corazzati, ma è chiaro che, indipendentemente dalla soluzione, i costi saranno elevati. Bisognerebbe ripensare la progettazione dei blindati in funzione della produzione di massa.
Caserme: un’infrastruttura inadeguata
Infine, emerge la questione delle caserme, giudicate insufficienti dallo stesso Ministro Pistorius. Con l’obiettivo di aumentare il numero di soldati a 203.000, a fronte degli attuali 181.500, la carenza di alloggi per le truppe rappresenta un problema significativo.
L’esperto di difesa SPD Andreas Schwarz stima che la costruzione di nuove caserme richiederebbe un investimento di miliardi di euro. Inoltre, il dibattito sulla coscrizione obbligatoria si riaccende, anche in considerazione di un possibile disimpegno americano dalla NATO.
Mentre Pistorius promuove un servizio militare volontario, che potrebbe reclutare fino a 5.000 giovani all’anno, la ZDF stima che per futuri impegni NATO sarebbero necessari ulteriori 70.000 soldati tedeschi.
Chi ci guadagna?
I due principali gruppi del settore armi del settore armi tedesco sono Rheinmetall, che costruisce i carri della linea KF-51, e la Thyssen-Krupp, che invece produce, nel consorzio KNDS, il Leopard 2A8, mentre nel settore navale produce navi e sottomarini per la Germania e per varie marine.
I cinque maggiori azionisti della Thyssen Krupp sono i seguenti (da Markescreener):
La Famigli Krupp guadagna dalle guerre tedesche ormai da 150 anni. Questo gruppo sostituirà le perdite nel settore auto con i carri armati.
Per quanto riguarda l’altro gruppo, Rheinmetall, i principali azionisti sono i seguenti:
Queste sono le famiglie o i fondi che maggiormente si arricchiranno dagli investimenti nel settore armi della Germania, anche se non verrà più sparato un colpo sul fronte orientale, una volta conclusa la guerra in Ucraina.
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.
L'articolo Riarmo tedesco: cosa voglioni i Generali e chi ne guadagna proviene da Scenari Economici.