Red Bull: nuovo equilibro tra carico, efficienza e degrado: preview GP Cina
Il Gran Premio della Cina segna un weekend interessante per la Red Bull. Il primo tratto della pista ha una combinazione di curve lente e medie, dove la trazione gioca un ruolo chiave. Il secondo, quello più tecnico, è il punto in cui il carico aerodinamico fa la differenza, con la velocità media a centro […]

Il Gran Premio della Cina segna un weekend interessante per la Red Bull. Il primo tratto della pista ha una combinazione di curve lente e medie, dove la trazione gioca un ruolo chiave. Il secondo, quello più tecnico, è il punto in cui il carico aerodinamico fa la differenza, con la velocità media a centro curva più elevata. Infine il T3, dominato dal lunghissimo rettilineo prima della sezione finale, zona dove la velocità massima è fondamentale in ottica gara, sia per difendersi che per le opportunità di sorpasso.
Le temperature attese per il weekend saranno più alte rispetto allo scorso anno, un fattore che potrebbe modificare l’approccio ai long run e alla gestione delle gomme. Proprio le coperture giocheranno un ruolo decisivo: la gestione del ciclo termico durante l’outlap è molto importante, per evitare che gli pneumatici risultino troppo freddi all’inizio del giro e surriscaldati nel finale. Lo scorso anno i team hanno faticato a trovare il giusto compromesso e anche quest’anno sarà un punto critico per le prestazioni sul giro secco.
La capacità di massimizzare il rendimento
Dal punto di vista aerodinamico, Red Bull potrebbe introdurre la seconda specifica di ala posteriore, dopo che nel 2024 aveva optato per la configurazione più carica disponibile. La Red Bull RB21, rispetto all’auto progenitrice, ha una finestra di utilizzo che risulta ancora troppo ristretta ed è più sensibile alle variazioni di set-up. La zona di transizione tra sottosterzo e sovrasterzo è alquanto limitata, per cui non è compito facile trovare un balance.
Questo rende complessa l’ottimizzazione della monoposto, ma il lavoro combinato tra simulatore e pista sta permettendo agli ingegneri di Milton Keynes di massimizzare il pacchetto a disposizione, una volta che si va a costruire la messa a punto durante le sessioni di prova. Stiamo parlando di un vero punto di forza che il team ha oramai nel suo DNA da diverse campagne agonistiche.

Il secondo settore sarà il vero ago della bilancia nel confronto con la McLaren, che attualmente gode della finestra operativa più ampia tra le vetture di vertice. La MCL39 si è dimostrata particolarmente efficace nel gestire la trazione e, come la Red Bull, genera un carico significativo dal fondo vettura. Nel 2024 l’auto austriaca fu molto competitiva in questa particolare zona della pista.
Ricorderemo infatti, come i tecnici della squadra ex campione del mondo riuscirono a massimizzare il rendimento non solo nella percorrenza nello snake, ma pure nelle fasi di accelerazione in uscita dalle curve lente. Tuttavia, nel 2025 la McLaren sembra aver finalmente avere realizzato un passo in avanti decisivo su questo aspetto, rendendo il duello con la Red Bull nel settore centrale ancora più serrato.
Esame Sprint Race per la RB21
Ancora una volta, nel secondo duello della Formula Uno 2025, quello che farà tanta differenza sarà il livello di messa a punto che le varie scuderie saranno in grado di “costruire”, all’intero di in un fine settimana che, per la prima volta in stagione, presenta un’ulteriore variabile. Parliamo del tanto chiacchierato format della Sprint Race, un possibile beneficio per alcuni, svantaggio per altri.

Diciamo questo considerando che il tempo a disposizione per affinare il bilanciamento della vettura è limitato. Ci sono solamente 60 minuti prima di presentarsi alle qualifiche, malgrado il sabato il parco chiuso si apre nuovamente. Tenendo presente che, come detto, uno dei punti forti della squadra è la perfetta lettura dati raccolti al venerdì, per poi trasformare la vettura al sabato, Red Bull dovrà accelerare il processo di apprendimento rispetto a quanto visto in Australia.
Diverso approccio sulla gestione gomme
Sul passo gara, la differenza principale rispetto alla McLaren resta la gestione degrado, aspetto su cui a Milton Keynes, secondo le informazioni che abbiamo raccolto, stanno già lavorando con aggiornamenti previsti tra gara tre e gara cinque. L’importanza di un consumo gomme controllato si è già vista in Australia, dove Verstappen ha compromesso la sua corsa nei primi giri nel tentativo di restare agganciato al ritmo di Norris.

A Shanghai, con due gare da affrontare, saper amministrare coperture sarà ancora più determinante. Se Red Bull vuole colmare il gap con la McLaren sulla distanza dei 300 km, sarà decisivo tale trovare il giusto compromesso tra carico, efficienza e degrado. C’è anche da dire che lo stesso Andrea Stella ritiene che Verstappen abbia perso la gara nei primi istanti, quando ha spinto troppo per stare al passo che in quel momento aveva Norris.
Autori: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Scuderia Ferrari – F1TV