Recessione sì, recessione no: United fa i conti con Trump
Due outlook sono meglio di uno. Soprattutto se c’è Donald Trump. Dopo un trimestre record, United Airlines ha comunicato due possibili scenari per il 2025: con o senza recessione. Perché il contesto macroeconomico è «imprevedibile», secondo la compagnia aerea statunitense. Proprio come lo è The Donald. MENO VOLI NAZIONALI, PIÙ PREMIUM United annunciato che ridurrà i voli nazionali di circa il 4% durante il terzo trimestre, in risposta a quello che ha definito «l’attuale contesto della domanda», e che continuerà a ridurre alcuni voli nei giorni di bassa domanda nel quarto trimestre. Continue reading Recessione sì, recessione no: United fa i conti con Trump at L'Agenzia di Viaggi Magazine.


Due outlook sono meglio di uno. Soprattutto se c’è Donald Trump. Dopo un trimestre record, United Airlines ha comunicato due possibili scenari per il 2025: con o senza recessione. Perché il contesto macroeconomico è «imprevedibile», secondo la compagnia aerea statunitense. Proprio come lo è The Donald.
MENO VOLI NAZIONALI, PIÙ PREMIUM
United annunciato che ridurrà i voli nazionali di circa il 4% durante il terzo trimestre, in risposta a quello che ha definito «l’attuale contesto della domanda», e che continuerà a ridurre alcuni voli nei giorni di bassa domanda nel quarto trimestre. Ma la compagnia aerea statunitense sta registrando un aumento dei ricavi premium e internazionali, un trend già notato con alcune concorrenti e un risultato a cui aspirano tutte le rivali, con le prenotazioni future aumentate del 5% per i voli internazionali e del 17% per i posti premium rispetto allo scorso anno.
TRIMESTRE RECORD E DUE OUTLOOK
United ha registrato un primo trimestre record, con un fatturato netto di 13,2 miliardi di dollari e un utile netto di 387 milioni di dollari. L’utile rettificato, pari a 91 centesimi per azione, ha superato le aspettative di Wall Street di 74 centesimi. United ha poi adottato l’insolita iniziativa di proporre non uno, ma due possibili scenari di utile, affermando che le sue prospettive per il 2025 rimangono realizzabili, ma avvertendo anche che una recessione potrebbe quasi dimezzare le sue previsioni di profitto. La compagnia aerea ha comunicato di prevedere un utile rettificato compreso tra 11,50 e 13,50 dollari per azione, se il contesto attuale rimarrà stabile. Gli utili annuali scenderebbero a soli 7 dollari per azione, se l’economia statunitense entrasse in recessione.
A WALL STREET
Il titolo di United Airlines Holdings Inc., ieri (martedì 15 aprile), ha chiuso in rialzo dell’1,99% a 67 dollari, prima della pubblicazione della trimestrale, e guadagna oggi, nel premercato, oltre il 6%, un segnale di sollievo per il fatto che la compagnia aerea prevede di generare profitti anche in caso di recessione economica. Le azioni di United sono crollate di circa il 32% quest’anno, fino alla chiusura di lunedì, più del triplo del calo dell’indice S&P 500 nello stesso periodo. Anche le compagnie aeree rivali American Airlines Group Inc. e Delta Air Lines Inc. hanno registrato un rialzo, ieri.
CONTESTO MACROECONOMICO IMPREVEDIBILE
«Anche nel loro scenario negativo si parla di profitti per 2,6 miliardi di dollari», ha affermato George Ferguson, analista di Bloomberg Intelligence, aggiungendo di non aver mai visto un’azienda fornire previsioni multiscenario prima d’ora. «È un punto di vista piuttosto positivo. Non mi sembra un contesto terribile».
Le elevate aspettative di crescita e profitti del settore aereo per quest’anno sono state messe in dubbio dalla guerra commerciale del presidente Donald Trump che sta scuotendo consumatori, aziende e mercati. La scorsa settimana, Delta ha ritirato le sue previsioni finanziarie per il 2025 a causa dell’incertezza del commercio globale e del calo della fiducia tra consumatori e aziende, che ha “appiattito” la crescita del fatturato. Anche Frontier Airlines ha ritirato le sue previsioni sugli utili per l’intero anno a causa del contesto economico poco chiaro.
I rapidi cambiamenti di politica commerciale di Trump – l’imposizione di dazi su Paesi e merci prima di concedere esenzioni, subito dopo – hanno reso difficile per le aziende prevedere la domanda e gli utili con precisione. Il contesto macroeconomico «è impossibile da prevedere quest’anno con un minimo di sicurezza», ha dichiarato United, in un aggiornamento agli investitori in occasione della pubblicazione dei risultati finanziari del primo trimestre.
La decisione di United di offrire due previsioni di profitto evidenzia l’importanza di «pensare in termini di molteplici scenari per la pianificazione interna e non limitarsi al solito», ha affermato Mohamed El-Erian, presidente del Queens’ College di Cambridge e editorialista di Bloomberg Opinion, in un post sui social media.
Nonostante la volatilità della politica commerciale abbia alimentato le preoccupazioni sulla domanda, United ha affermato che le prenotazioni rimangono stabili. Le vendite di posti premium nelle ultime due settimane sono aumentate del 17%. United ha affermato che l’utile rettificato nel trimestre in corso sarà compreso tra 3,25 e 4,25 dollari per azione, rispetto alla media di 3,97 dollari delle stime degli analisti elaborate da Bloomberg.
Le compagnie aeree statunitensi ora attendono di vedere se l’imposizione ritardata di alcuni dazi calmerà le preoccupazioni ed eviterà una flessione nei redditizi voli premium e nei voli internazionali a lungo raggio.