Busca (Generali AM): "Private debt, il mercato secondario offre sempre più opportunità"

L’head of Indirect Private Debt della casa di gestione parte di Generali Investments presenta i vantaggi di investire nell’asset class e la nuova soluzione investimento lanciata in collaborazione con Partners Group. L'articolo Busca (Generali AM): "Private debt, il mercato secondario offre sempre più opportunità" proviene da FundsPeople Italia.

Apr 22, 2025 - 07:35
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Busca (Generali AM): "Private debt, il mercato secondario offre sempre più opportunità"

Il private debt è senza dubbio l’asset class dei mercati privati più interessante del momento, molto utilizzato dagli investitori alla ricerca di performance stabili nel lungo termine. Secondo Marco Busca, head of Indirect Private Debt di Generali Asset Management (parte di Generali Investments) offre numerosi vantaggi. “Essendo illiquido, consente anzitutto di ottenere un premio di rendimento rispetto ad altri strumenti di debito più liquidi”, afferma. “Un altro vantaggio è la presenza di coupon a tasso variabile che offre più protezione contro l'inflazione e stabilità rispetto alla fluttuazione dei tassi di interesse. Ed è anche un’asset class poco volatile rispetto ad altre più liquide e, in un'ottica di allocazione del portafoglio, risulta de-correlata rispetto ad altre classi di attivi”, spiega Busca che aggiunge un ulteriore aspetto rilevante che lo differenzia dal private equity e il venture capital: la capacità di offrire flussi di cassa prevedibili. “Questa caratteristica si adatta bene alle esigenze dei fondi pensione e delle compagnie assicurative, che devono garantire pagamenti periodici ai pensionati o agli assicurati”, afferma. Tuttavia, ammette Busca, non mancano i rischi. Ma una gestione proattiva può fare la differenza nel trasformarli in opportunità. “I rischi sistemici, come le crisi economiche o gli eventi geopolitici, insieme all'andamento dei tassi di default, influenzati negli ultimi anni dalle misure finanziarie delle banche centrali, possono avere un impatto significativo sul private debt”, avverte il professionista di Generali AM. “Tuttavia, adattare la selezione degli investimenti a ogni fase economica, sia essa di stress o di stabilità, è essenziale”, spiega Busca.

Un approccio bilanciato e diversificato al private debt

Attualmente, secondo i dati di Preqin, ci sono circa 1,6 trilioni di dollari di masse gestite a livello globale in strumenti di private debt, con una stima di raggiungere circa 2 trilioni di dollari entro il 2026. In pole position ci sono l'America e l'Europa, ma anche l’Italia ha fatto grandi passi avanti negli ultimi anni. “Questo lo si può vedere nella crescita complessiva del mercato, nell'espansione dimensionale dei singoli fondi, nel livello di sofisticazione dell'offerta e nel numero di operatori”, osserva Busca. “Nel private debt manteniamo un portafoglio equamente bilanciato tra USA ed Europa, con un'esposizione minore all'Australia. Cerchiamo di mantenere il massimo livello di diversificazione settoriale e dimensionale delle aziende, includendo tutto lo spettro del cosiddetto middle market (con società da 25 milioni di dollari di EBITDA fino a 250 milioni di dollari). Questo approccio bilanciato e diversificato, combinato con alcuni aggiustamenti tattici, ci consente di avere un'allocazione in grado di affrontare i vari cicli economici”, afferma l’esperto. “È importante valutare anche i livelli di spread e il flusso di operazioni nel mercato. Ad esempio, ad oggi, gli Stati Uniti tendono ad avere spread più bassi rispetto all'Europa a causa della maggiore concorrenza tra i prestatori, ma beneficiano anche di un flusso di operazioni più ampio grazie allo stadio più avanzato della disintermediazione dell'attività di lending al di fuori del sistema bancario”, dichiara.

Generali AM investe nel private debt in modo indiretto, ossia selezionando fondi gestiti da asset manager specializzati, operando tipicamente con la struttura del fondo di fondi. Questa, secondo il manager, offre vantaggi significativi, soprattutto per gli investitori con capitale, tempo o risorse interne limitate per la selezione degli investimenti. “Un fondo di fondi rappresenta una soluzione veloce ed efficiente, offrendo ampia diversificazione e mitigando gli effetti della ‘J-curve’. Inoltre, un fondo di fondi può ottenere economie di scala significative, negoziando commissioni di gestione scontate con i gestori dei fondi sottostanti, risultando una soluzione più economica rispetto all'utilizzo di un advisor esterno”, spiega. “Tra le diverse strategie del private debt, negli anni ci siamo focalizzati sul Direct Lending, ma recentemente abbiamo incluso nel nostro perimetro di investimento anche strategie di Credito Opportunistico, con un profilo di rischio-rendimento più accentuato, e strategie di nicchia con asset reali a garanzia dei prestiti, il cosiddetto Asset Based Lending”, sottolinea.

Private debt secondario, molto più di un fenomeno passeggero

Un altro trend che sta catturando l’attenzione degli investitori è il mercato secondario del private debt, un segmento in espansione per la crescente propensione dei Limited Partner (LP, ovvero gli investitori) e dei General Partner (GP, ovvero i gestori) a cercare soluzioni di liquidità immediata in un'asset class illiquida. “Le transazioni LP o GP-led coinvolgono due diverse tipologie di venditori, ma offrono vantaggi simili. Tra questi, i più riconoscibili sono l'immediato impiego del capitale e la maggiore diversificazione, poiché si acquistano fondi che già contengono numerosi investimenti e che si trovano nella cosiddetta fase di harvesting”, dichiara Busca. “Questo comporta una rapida distribuzione dei dividendi da parte del fondo, con una duration limitata rispetto al mercato primario. Grazie alla necessità di liquidità da parte dei venditori, è possibile ottenere sconti rilevanti su queste transazioni, raggiungendo rendimenti più alti rispetto ad altre asset class con un simile profilo di rischio-rendimento”, prosegue. “Crediamo che il mercato secondario si trasformerà da una tendenza temporanea, derivante da situazioni di stress specifiche dei venditori, a un flusso consolidato nel tempo, come già accaduto nel Private Equity”, afferma l’esperto.

Una nuova soluzione sul mercato secondario

In quest’ottica si colloca il lancio del primo strumento di Generali AM dedicato al mercato secondario del private debt. Si tratta del Generali Private Credit Secondaries Fund, una soluzione realizzata in collaborazione con Partners Group, una delle più grandi società nel settore dei mercati privati, che agisce come investment advisor e joint distributor. È un fondo closed-ended, classificato come Articolo 8 secondo la SFDR, e investirà in una vasta gamma di transazioni secondarie di credito privato a livello globale. “Si rivolge a investitori professionali europei, mediorientali e asiatici, ha un obiettivo di raccolta di 1 miliardo di dollari e sarà strutturato come un RAIF lussemburghese. Sfrutterà i vantaggi competitivi di Generali AM nell'origination e nell'underwriting, grazie alla pluriennale esperienza nell'investimento in private debt attraverso fondi di fondi, e le competenze di Partners Group nel private debt diretto e nelle transazioni secondarie di private equity. Questa partnership garantirà una maggiore capacità di underwriting ed esecuzione, oltre a un più ampio fund raising”, conclude Busca.

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