Ferrari rinasce a Jeddah, ma la competitività resta un miraggio

Un terzo posto è abbastanza? Per Leclerc no. Una Ferrari che raggiunge un ottimo risultato con una prestazione super del monegasco non basta. Dopo cinque gran premi, un pilota con la tuta rossa è salito sul gradino più basso del podio. In considerazione delle attuali difficoltà sofferte dal Cavallino Rampante, il rendimento sublime di Charles […]

Apr 22, 2025 - 07:31
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Ferrari rinasce a Jeddah, ma la competitività resta un miraggio

Un terzo posto è abbastanza? Per Leclerc no. Una Ferrari che raggiunge un ottimo risultato con una prestazione super del monegasco non basta. Dopo cinque gran premi, un pilota con la tuta rossa è salito sul gradino più basso del podio. In considerazione delle attuali difficoltà sofferte dal Cavallino Rampante, il rendimento sublime di Charles avrebbe meritato ben altra gratificazione.

Un podio non può far felice nessuno

La gara di Jeddah è stata solo una transitoria boccata d’ossigeno o il momento di svolta di una stagione finora molto al di sotto delle aspettative? Il tempo, come sempre in questi casi, è galantuomo e senza dubbio farà chiarezza sciogliendo i dubbi che attanagliano i tifosi. Basandoci sul presente, ci sono tanti aspetti che devono far riflettere senza essere influenzati da controproducenti faziosità.

Il podio di Leclerc è il risultato della prestazione del pilota e dell’ottimo lavoro degli uomini di Maranello in pista. Ma i problemi restano perché la “medicina monegasca” ha mascherato i limiti di un progetto nato male, su cui è indispensabile mettere mano in modo invasivo. Occorre dirlo, senza timore alcuno di mortificare la passione e la dedizione di chi alla Scuderia Ferrari non è di passaggio.

Ferrari F1
Charles Leclerc (Ferrari) si rilassa dopo il podio nel Gp dell’Arabia Saudita

Va sottolineata l’inadeguatezza di chi è in cerca di gloria senza averne le qualità (ogni riferimento non è casuale, nda). Domenica sera, lo scrivente ha rivissuto le soddisfazione di quando, ancora adolescente, gioiva per un podio di Jean Alesi o Gerhard Berger, quando questo tipo di piazzamenti erano merce rara. Insomma, sono stato vittima di un’esaltazione in un contesto di inferiorità tecnica evidente.

Charles si impone, Ferrari esegue

Charles ha estratto tutto il potenziale della SF-25, imponendo le sue idee nella definizione del bilanciamento. Una volta per tutte, viene sfatato anche il luogo comune secondo cui il pilota del Principato di Monaco e il sette volte campione del mondo abbiano sostanzialmente le medesime necessità in termini di guida. Il 7 volte campione di F1 sta vivendo il momento più difficile della carriera, passeggero della rossa numero 44.

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Il monegasco Charles Leclerc a bordo della Ferrari SF-25, qualifiche del GP dell’Arabia Saudita 2025

Non essendo un progetto vincente e duttile, la SF-25 esprime la massima performance solo in determinate condizioni operative e attraverso scelte di setup estreme o non, che si addicono al pilota classe 1997. Con le dovute proporzioni, Charles sta alla Ferrari come Verstappen al team Red Bull, nella misura in cui, al momento, Lewis non ha alcuna possibilità di avvicinarsi alle performance del suo compagno.

La preoccupazione di Lewis sul lungo periodo

Nell’arco della sua lunghissima carriera, Hamilton ci ha abituato a essere molto volubile nelle sue reazioni a caldo. Ma quello visto al termine della gara nel Gran Premo dell’Arabia Saudita, era di fatto un pilota molto spento. E la ragione è molto semplice: la storica scuderia di Maranello ha trovato una direzione per riuscire a massimizzare quanto può offrire in questo momento il progetto 677.

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Lewis Hamilton (Ferrari) si aggira nel paddock del Bahrain

Peccato che questo percorso intrapreso con le super indicazioni di Leclerc, è una direzione non affatto comoda per il campione anglo-caraibico. Sentire i commenti di Lewis che, questo genere di difficoltà potrebbero pure durare per tutto l’arco della stagione, non è altro che una chiarissima un’ammissione di resa. Un comportamento inaccettabile, considerando che il mondiale è alle prime battute.

A che punto sono i proemi e le soluzioni per la SF-25?

Nelle dichiarazioni del dopo gara, non è parso chiaro o forse non è lecito sapere quale sia l’attuale livello di comprensione del male oscuro che permea la Rossa. A rigor di logica, i problemi della specifica di base dovrebbero essere ben chiari, perché gli aggiornamenti che debutteranno a Imola, malgrado siano pianificati da tempo, dovranno giocoforza tenere conto delle attuali vulnerabilità del mezzo.

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L’ala posteriore della McLaren MCL39 per la flessione mirata della componente

Per quel che concerne l’entrata in vigore dei nuovi test relativi alle ali flessibili, in occasione del Gran Premio di Spagna, i tecnici di Maranello sperano di poter chiudere parte del gap con la super McLaren. Un vecchio detto dice che chi di speranza vive, alla fine disperato muore. Molto meglio basarsi sulle proprie forze che attendere un improbabile balance of performance al Montmelò.

Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat 

Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv