ReArm Europe, ecco come centrodestra e centrosinistra si spappolano (Pd con le convulsioni)
Il Parlamento europeo ha approvato a maggioranza, a Strasburgo, la risoluzione sul Libro bianco Ue sulla difesa, che contiene alcuni passaggi sul piano ReArmEu. Gli eurodeputati di Fratelli d'Italia, di Forza Italia e metà di quelli del Pd hanno votato a favore della risoluzione. Contro il testo i parlamentari di Lega, Avs e Movimento 5 Stelle. Astenuta metà della delegazione del Pd.

Il Parlamento europeo ha approvato a maggioranza, a Strasburgo, la risoluzione sul Libro bianco Ue sulla difesa, che contiene alcuni passaggi sul piano ReArmEu. Gli eurodeputati di Fratelli d’Italia, di Forza Italia e metà di quelli del Pd hanno votato a favore della risoluzione. Contro il testo i parlamentari di Lega, Avs e Movimento 5 Stelle. Astenuta metà della delegazione del Pd.
Coalizioni italiane spaccate in Europa sul piano di riarmo, Pd nel caos (in sostanza, la linea Schlein è stata sconfitta se non si considerano i voti degli indipendenti).
E’ questo il quadro che emerge dal voto odierno al Parlamento europeo.
Ecco tutti i dettagli.
IL VOTO DEL PARLAMENTO EUROPEO SU REARM EUROPE
Il Parlamento europeo ha approvato a maggioranza, a Strasburgo, la risoluzione sul Libro bianco Ue sulla difesa, che contiene alcuni passaggi sul piano ReArmEu presentato da Ursula von der Leyen, basato sull’articolo 122 del Tfue che esclude l’Aula dall’iter, come era successo per Next Generation Eu.
I NO E I SI’ AL PIANO
Il testo è passato con 419 voti favorevoli, 204 contrari e 46 astenuti, su 669 votanti. Gli eurodeputati di Fratelli d’Italia, di Forza Italia e metà di quelli del Pd hanno votato a favore della risoluzione; contro il testo, secondo il roll call, i parlamentari di Lega, Avs (sia Verdi che Sinistra Italiana, che siedono in due gruppi diversi) e Movimento 5 Stelle. Astenuta metà della delegazione del Pd. A favore Sandro Gozi, di Renew Europe, che però è stato eletto in Francia.
LE SPACCATURE DEL PD
La delegazione Pd all’Europarlamento si è divisa, con 10 favorevoli e 11 astenuti. Hanno votato a favore, secondo il roll call, Stefano Bonaccini, Antonio Decaro, Giorgio Gori, Elisabetta Gualmini, Giuseppe Lupo, Pierfrancesco Maran, Alessandra Moretti, Pina Picierno, Irene Tinagli, Raffaele Topo. Si sono astenuti Lucia Annunziata (inizialmente data tra i favorevoli, ma l’errore è stato subito corretto), Brando Benifei, Annalisa Corrado, Camilla Laureti, Dario Nardella, Matteo Ricci, Sandro Ruotolo, Cecilia Strada, Marco Tarquinio, Alessandro Zan e il capodelegazione Nicola Zingaretti.
Senza il voto degli indipendenti la linea di Schlein esce sconfitta, ha commentato su X il giornalista politico de Linkiesta, Mario Lavia.
I NO DI AVS
Gli eurodeputati italiani dei Verdi/Ale hanno votato “no, nel merito e nel metodo, al piano di riarmo da 800 miliardi voluto dalla presidente Ursula von der Leyen e dalla Commissione Europea “. Gli europarlamentari Cristina Guarda, Ignazio Marino, Leoluca Orlando e Benedetta Scuderi avevano spiegato prima del voto: “Diciamo ‘no’ perché la difesa comune non passa dai singoli Stati attraverso il rafforzamento degli eserciti nazionali. Al contrario, servirebbe un processo d’integrazione delle politiche di difesa che, razionalizzando le risorse, consentirebbe di ridurre la spesa militare già stanziata a livello nazionale”.
Quanto al metodo, i parlamentari avevano sottolineato che il piano ReArm Europe, “attraverso il ricorso all’articolo 122 del Trattato, nega il coinvolgimento del Parlamento Europeo, impedendo così il legittimo confronto democratico e il voto dell’assemblea. Tutto questo è inaccettabile”.