Quanto siamo sensibili agli spot del junk food?

Cinque minuti di pubblicità sul cibo spazzatura (compresi gli spot contenenti soltanto il brand) fanno consumare in media 130 kCal in più al giorno.

Mag 11, 2025 - 12:53
 0
Quanto siamo sensibili agli spot del junk food?
Sono sufficienti cinque minuti di pubblicità sul junk food per aggiungere, ai pasti di bambini e adolescenti, in media 130 kCal in più al giorno, le stesse contenute in due fette di pane. Tanto è pervasivo l'effetto degli spot con al centro il cibo spazzatura, a prescindere dai media che li trasmettono e dal tipo di messaggio veicolato: le pubblicità soltanto del brand sono efficaci tanto quanto gli annunci che mostrano i prodotti veri e propri. . Più esposti e più fragili. Sono questi gli importanti risultati di uno studio appena presentato al Congresso Europeo sull'Obesità in corso a Malaga (Spagna) da Emma Boyland, Professoressa di Marketing del Cibo e salute dei bambini all'Università di Liverpool (UK). Spiega Boyland: «Persino una breve esposizione a pubblicità di cibi ricchi di grassi, sale e zucchero può portare a un eccesso di consumo calorico e potenzialmente a un aumento di peso, specie nei giovani che sono più sensibili agli annunci pubblicitari, e il cui stile alimentare influenza la salute di tutta la vita».. Più in profondità. Già diversi studi in passato hanno appurato l'esistenza di connessioni tra pubblicità di cibo spazzatura su mezzi audiovisivi e il consumo immediato o futuro di junk food in bambini e ragazzi. Il nuovo lavoro esplora l'impatto sui giovani di altri mezzi di comunicazione (come podcast o annunci radio) e di forme di pubblicità che includono soltanto elementi che rimandano al brand (per esempio, il logo), senza mostrare direttamente cibi e bevande. Lo studio ha anche cercato di chiarire se la pubblicità del junk food abbia un diverso effetto su ragazzi appartenenti a fasce socioeconomiche diverse.. Scegli quello che vuoi. La ricerca ha coinvolto 240 ragazzi tra i 7 e i 15 anni delle scuole di Merseyside, nel Regno Unito. In due diverse occasioni, gli studenti sono stati esposti a pubblicità di 5 minuti di cibi ricchi di grassi, zuccheri e sale o di pubblicità di prodotti diversi dal cibo. In entrambi i casi, hanno visto o spot contenenti soltanto riferimenti al brand, o con i prodotti veri e propri, e su quattro diversi media: TV, social media, podcast, cartelloni pubblicitari). Dopo l'esposizione, i ricercatori hanno misurato l'assunzione di cibo e snack dei ragazzi, che potevano scegliere liberamente che cosa consumare a pranzo, e l'hanno confrontata con il loro indice di massa corporea e con il livello socioeconomico, calcolato in base al codice postale dell'abitazione degli studenti.. Effetto immediato. I bambini e i ragazzi reduci dalle pubblicità di junk food hanno consumato più snack e più pietanze al pasto, per un totale di 130 Kcal in più al giorno in media, tra spuntini e cibo vero e proprio messo nel piatto, rispetto ai compagni esposti a pubblicità di altri prodotti. Né il tipo di media su cui era stato trasmesso lo spot, né lo status socioeconomico dei ragazzi hanno mitigato l'effetto dell'esposizione agli spot, mentre per ogni unità in più di indice di massa corporea il consumo totale è aumentato di 17 Kcal.. Il messaggio arriva comunque. «Questo è il primo studio a dimostrare che anche le pubblicità di cibi comprendenti soltanto il brand, per le quali al momento non è prevista alcuna politica di restrizione a livello globale, aumentano il consumo di cibo nei bambini» dice Boyland. «Questa nuova scoperta aiuterà a progettare nuove, urgenti politiche restrittive nel marketing di prodotti alimentari che proteggano la salute dei ragazzi»..