Quando il coraggio fa rete: la Cer di Capannoli unisce Comuni, imprese e cittadini
C’è un comune di circa 6000 abitanti, in provincia di Pisa, che con la Comunità Energetica Rinnovabile, costituita in forma di Associazione riconosciuta, si appresta a realizzare un impianto fotovoltaico da 1 MWp su un terreno messo a disposizione dall’amministrazione. Abbiam intervistato la Sindaca di Capannoli, Arianna Cecchini, e dalle sue parole emerge tutto il […] The post Quando il coraggio fa rete: la Cer di Capannoli unisce Comuni, imprese e cittadini first appeared on QualEnergia.it.

C’è un comune di circa 6000 abitanti, in provincia di Pisa, che con la Comunità Energetica Rinnovabile, costituita in forma di Associazione riconosciuta, si appresta a realizzare un impianto fotovoltaico da 1 MWp su un terreno messo a disposizione dall’amministrazione.
Abbiam intervistato la Sindaca di Capannoli, Arianna Cecchini, e dalle sue parole emerge tutto il valore del lavoro di costruzione e di consolidamento delle relazioni tra comuni limitrofi, l’amministrazione, il tessuto imprenditoriale e i cittadini. Valore e connessioni che si sono rafforzate grazie al progetto di Cer e che porteranno sicuramente ad altri risultati.
Il percorso verso la costituzione della “Comunità Energetica di Capannoli per la Valdera”
Il percorso di transizione energetica del Comune di Capannoli passa attraverso l’approvazione del proprio PAESC (Piano di Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima), avvenuta il 14 giugno 2022, l’ultimo passo dopo l’adesione al Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia del 2019.
Il PAESC prevedeva la realizzazione di un impianto fotovoltaico su un terreno di proprietà del Comune e, con il supporto tecnico del Polo Tecnologico di Navacchio (PI) ottenuto grazie al finanziamento di European City Facility, l’amministrazione comunale intraprende il percorso per la costituzione della Cer.
Nel 2022 era già in vigore la legge di recepimento della direttiva sulle Cer (n. 199/2021) e con una manifestazione di interesse, il Comune raccoglie la disponibilità, tra gli altri, di una decina di imprese disponibili a contribuire alla costituzione di una Comunità Energetica Rinnovabile. La disponibilità delle imprese è interessante in quanto le stesse hanno consumi elettrici più significativi rispetto ai cittadini.
La forma giuridica scelta è la Associazione riconosciuta che, se qualificata come Ente del Terzo Settore (ETS), prevede la dotazione di un patrimonio di 15.000 euro in luogo dei 25.000 altrimenti necessari.
Una delle condizioni per ottenere la qualifica di ETS è che l’associazione non sia a controllo pubblico (Quando la Cer partecipata da una PA diventa organismo di diritto pubblico?). I 9 soci fondatori hanno versato ciascuno la propria quota, riservando così al Comune una quota di minoranza. La comunità energetica è stata costituita nel maggio del 2024.
L’attivazione dell’impianto e l’ampliamento della Cer ai Comuni limitrofi
Il Comune ha conferito alla Cer la disponibilità dell’area comunale su cui era prevista la realizzazione dell’impianto e sarà l’Associazione a fare l’investimento e a detenere la proprietà dell’impianto, valutando se finanziarsi direttamente o attraverso un accordo con una ESCo.
Nel frattempo, stanno aderendo i Comuni limitrofi che potranno decidere, a loro volta, di conferire superfici o terreni oppure mettere a disposizione della Cer l’energia immessa in rete.
Quella del Comune di Capannoli è un’iniziativa interessante, quanto coraggiosa, che con una visione molto aperta supera e invalida diversi pregiudizi e rigidità di tanti Enti Locali che non sanno o non vogliono correre il rischio di cogliere gli aspetti innovativi della direttiva sulle Cer, rimanendo ancorati a vecchi schemi (peraltro ancora vigenti) che potranno essere scardinati solo con la prassi.
A proposito delle azioni coraggiose messe in campo dal Comune di Capannoli, abbiamo posto alcune domande alla sua Sindaca, Arianna Cecchini.
Sindaca, partiamo dall’iter amministrativo: quali sono le difficoltà incontrate con le strutture interne al Comune?
Tutti gli approfondimenti del caso sono stati fatti dall’allora Segretario comunale con il quale abbiamo condiviso l’opportunità di costituire un soggetto giuridico ad autonomia patrimoniale perfetta che, pur mettendo il Comune al riparo da rischi economico finanziari, gli riserva un ruolo di legittimazione dell’iniziativa e di promozione di un forte valore sociale. Occorre riconoscere che sono le persone che fanno la differenza. Abbiamo inoltre ritenuto di condividere con il Consiglio Comunale tutti i passaggi, che sono stati approvati, compreso lo Statuto.
Avete predisposto un Piano economico finanziario dell’iniziativa?
Abbiamo predisposto un Piano economico finanziario per valutare la sostenibilità dell’iniziativa, che tuttavia non ha richiesto l’approvazione del Consiglio, trattandosi di una partecipazione ad una associazione e non di una quota di capitale sociale di una Società. Nel tempo dovremo vedere se e in quale direzione cambieranno le normative e le regole, anche quelle del pubblico, a fronte di innovazioni così radicali come questa delle Cer.
C’è chi sostiene che le forme associative non siano adeguate per Cer che vogliano fare investimenti. Pensa che avrete delle difficoltà a reperire finanziamenti?
Noi reperiremo i fondi attraverso i bandi regionali e nazionali; abbiamo già avuto manifestazioni di interesse da parte di istituti di credito che si sono offerti di finanziare l’eventuale 60% a integrazione dei fondi pubblici. Ci sono diversi aspetti che garantiscono per la nostra Cer. Intanto il fatto che nel Cda ci siano uno o più Enti locali, inoltre, la disponibilità per l’Associazione di un terreno su cui realizzare l’impianto e in ultimo, ma non per importanza, il preventivo parere positivo del gestore di rete, già in possesso della Cer, per la connessione dell’impianto.
A quali condizioni l’Associazione ha avuto la disponibilità del terreno?
Il Comune ha dato la concessione ventennale del terreno condizionandola alla realizzazione di un impianto fotovoltaico a disposizione della comunità energetica. La concessione del terreno è a titolo gratuito, a partire dagli scopi che si è data la Cer, qualificata come ETS e i cui ricavi sono esclusivamente dedicati a finalità sociali. Infatti, il regolamento che sarà redatto prevederà investimenti in nuove rinnovabili per i cittadini e interventi di contrasto della povertà energetica.
Perché un piccolo Comune dovrebbe avviare un percorso, comunque impegnativo, per costituire una propria Cer anziché aderire a una Cer nazionale?
Lo sforzo importante che abbiamo fatto, partiva dalla convinzione che bisogna dare l’esempio, pur piccolo, per contribuire anche a un risultato maggiore. Se un comune piccolo come il nostro dà un’idea di futuro e un contributo alla collettività, allora ha fatto una cosa buona, ha dato un segnale. A volte i segnali possono essere anche più importanti del risultato che si porta a casa. E noi che facciamo politica, che altro dobbiamo fare se non dare segnali? Rivendico con orgoglio il grande lavoro degli Uffici per intercettare il finanziamento europeo senza il quale, con le sole nostre risorse interne, non saremmo arrivati al risultato.
In che modo sarebbe stato diverso aggregarsi a una Cer nazionale già esistente?
Intanto, non abbiamo fatto la comunità energetica di Capannoli ma la “CER Capannoli per la Valdera”. Il nostro intento è sempre stato quello di aggregare anche le comunità dei Comuni limitrofi con cui abbiamo condiviso il percorso fin dall’inizio. Tra l’altro, nell’estate del 2024 tante di queste amministrazioni sono andate al voto, compresa la nostra. Proprio in ragione della tornata elettorale, abbiamo deciso di costituire l’Associazione prima delle elezioni in modo che anche in caso di cambio di Amministrazione, non in continuità con i nostri obiettivi, la Cer sarebbe comunque decollata a beneficio della comunità. Alcuni Comuni limitrofi hanno cambiato colore ma l’impegno per l’obiettivo condiviso non è cambiato.The post Quando il coraggio fa rete: la Cer di Capannoli unisce Comuni, imprese e cittadini first appeared on QualEnergia.it.