Putin: “La riconciliazione con il popolo ucraino? È inevitabile, è solo questione di tempo”

“È solo questione di tempo” ma “la riconciliazione con il popolo ucraino è inevitabile“. Sono le parole del presidente Vladimir Putin nel corso di un’intervista per il documentario Russia. Cremlino. Putin. Venticinque anni. “Credo che sia inevitabile. Nonostante tutta la tragedia che stiamo vivendo ora. È solo questione di tempo”, ha insistito il leader di […] L'articolo Putin: “La riconciliazione con il popolo ucraino? È inevitabile, è solo questione di tempo” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mag 4, 2025 - 14:20
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Putin: “La riconciliazione con il popolo ucraino? È inevitabile, è solo questione di tempo”

“È solo questione di tempo” ma “la riconciliazione con il popolo ucraino è inevitabile“. Sono le parole del presidente Vladimir Putin nel corso di un’intervista per il documentario Russia. Cremlino. Putin. Venticinque anni. “Credo che sia inevitabile. Nonostante tutta la tragedia che stiamo vivendo ora. È solo questione di tempo”, ha insistito il leader di Mosca tornando a ripetere che “la Russia non ha avviato prima un’operazione speciale in Ucraina perché crede negli accordi di Minsk e vuole risolvere pacificamente il problema del Donbass“.

Parole che arrivano nel pieno dei giorni di tensione in vista della ricorrenza del V-Day a Mosca. Sul 9 maggio, giornata in cui la Russia celebra la vittoria sulla Germania nazista, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha fatto sapere che qualsiasi cosa succeda quel giorno è responsabilità di Mosca che sta “garantendo la sicurezza” dei leader in visita: “Non sappiamo cosa farà la Russia in quella data. Potrebbe adottare varie misure, come incendi, esplosioni, e poi accusarci”, ha proseguito Zelensky. E la risposta del Cremlino non si è fatta attendere. Un messaggio che, secondo il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, suona come una “provocazione verbale”. Secondo Medvedev, Zelensky “capisce che nel caso di una vera provocazione nel Giorno della Vittoria, nessuno può garantire che Kiev arrivi al 10 maggio”. Tra i leader che per l’occasione saranno presenti a Mosca c’è anche il presidente cinese Xi Jinping: “Le relazioni russo-cinesi rafforzano la stabilità globale semplicemente perché esistono”, ha commentato il presidente russo, Vladimir Putin, nel documentario intervista. “La turbolenza nel mondo sta solo aumentando, invece di diminuire, e abbiamo relazioni così affidabili e stabili che rafforzano la stabilità mondiale semplicemente perché esistono”, ha detto.

Nell’intervista Putin ha ribadito quanto più volte detto in questi anni e cioè che l’avvio della guerra in Ucraina non era previsto: “Non ci siamo preparati in modo particolare. Abbiamo cercato sinceramente di risolvere pacificamente il problema del Donbass. Ma si è scoperto che l’altra parte la pensava e agiva diversamente. Vedete, chiunque può essere ingannato. Ma volevo crederci. Perché la Russia si trovava in quello stato. Non potevamo fare a meno di crederci”. “Nel 2014 – ha proseguito – la Russia è stata costretta a prendere la decisione di sostenere la popolazione della Crimea e di Sebastopoli. Perché in caso contrario li avremmo lasciati fare a pezzi“, ha sottolineato il leader russo. Ha poi sottolineato che “nel 2014 la Russia ha fatto la cosa giusta”. “Ovviamente, davo per scontato che ci sarebbero state delle serie difficoltà. E così è stato, nel 2014 sono state introdotte immediatamente le sanzioni. E penso che abbiamo fatto la cosa giusta quando abbiamo fatto quello che abbiamo fatto”. Tuttavia, lanciare un’”operazione speciale” nel 2014 non era realistico. “Il Paese – ha detto – non era pronto per un conflitto frontale con l’intero Occidente“.

Nel documentario intervista Putin fa anche riferimento alle armi nucleari. “La Russia non ha avuto bisogno” utilizzarle “durante l’operazione speciale, nonostante le provocazioni, e ha espresso la speranza che ciò non sarà necessario in futuro”, ha aggiunto il leader di Mosca. “Abbiamo abbastanza forza e risorse per portare a una conclusione logica quanto iniziato nel 2022, con il risultato di cui la Russia ha bisogno”, anche senza ricorrere ad armi nucleari in Ucraina, ha dichiarato. Nel novembre 2024 Putin ha firmato una versione rivista della dottrina nucleare russa, in cui sono specificate le circostanze che gli consentono di utilizzare l’arsenale atomico di Mosca, il più grande al mondo. Tale versione ha abbassato la soglia, concedendogli questa opzione anche in risposta a un attacco convenzionale sostenuto da una potenza nucleare.

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