Puppo sicuro: “Il miglior Berrettini di sempre sul cemento. N.1? Zverev non è un rischio per Sinner”
Dario Puppo si è soffermato sulla partita tra Matteo Berrettini e Taylor Fritz, quarto di finale del Masters 1000 di Miami, durante l’ultima puntata di Tennismania, trasmissione del canale YouTube di OA Sport: “Ho sentito le dichiarazioni di Matteo Berrettini, mi fa piacere quello che ha detto. Lo scorso anno non si era sentito bene […]

Dario Puppo si è soffermato sulla partita tra Matteo Berrettini e Taylor Fritz, quarto di finale del Masters 1000 di Miami, durante l’ultima puntata di Tennismania, trasmissione del canale YouTube di OA Sport: “Ho sentito le dichiarazioni di Matteo Berrettini, mi fa piacere quello che ha detto. Lo scorso anno non si era sentito bene in campo a Miami, i suoi risultati a Miami sono sempre stati difficili, ma va detto che ha trovato questo cammino in questa edizione molto positiva. A parte la prima parte del primo set, dopo è stato difficile per lui mettersi nella condizione di dare la sensazione che potesse vincere, ma non sminuisce il fatto che è stata una delle più belle partite che ha giocato su questa superficie“.
Il telecronista di Eurosport ha poi proseguito: “L’inizio della partita è stato molto simile a quello con de Minaur, pur avendo di fronte un giocatore diverso, che ha avuto la bravura di ottenere il contro break immediato e di salvare due palle break che ci sono state nel quinto gioco. Matteo aveva iniziato benissimo la partita, ma Fritz è un giocatore diverso e ci ha ricordato perché ha fatto finale agli US Open e alle ATP Finals. Berrettini non ha giocato solo contro il numero 4 del mondo, ma anche contro uno degli avversari più credibili in questa fase della stagione anche perché quando arriverà la terra rossa sarà per lui più difficile“.
L’esperto di tennis si è poi soffermato su un altro aspetto: “Matteo è stato lì in lotta e in questo è forse stato il miglior Berrettini di sempre su questa superficie: magari ne ha bisogno sulla terra, ma sull’erba non ha bisogno di essere in lotta e andare sui recuperi. Ha dimostrato una forma fisica micidiale, non me lo ricordavo così. Ha recuperato sul rovescio quando Fritz si apriva l’angolo, è riuscito a volte a ribaltare lo scambio: deve essere un’iniezione di consapevolezza e fiducia per Berrettini, che ha anche preso lo scambio quando a volte è partito in difficoltà:, questa è la cosa più importante. Hanno sbagliato alcuni vincenti, ma hanno giocato punti di grandissimo valore in momenti importanti. Fritz ha avuto tanti match-point, Berrettini li ha annullati: non ho avuto la sensazione che Fritz potesse perderla perché teneva bene il servizio, ma egli stesso ha detto che ha avuto un avversario che lo ha portato allo stremo“.
Dario Puppo ha proseguito su Matteo Berrettini: “Tanto di cappello a quanto fatto da Berrettini, ora sarà importante ascoltare il proprio corpo, ha dimostrato che sta bene, si muoveva in maniera fantastica e a una velocità che non ricordavo. Dovrà rimanere concentrato su quando dovrà esserci davvero, cioè a Wimbledon e ai tornei sull’erba: saltare Montecarlo non sarebbe assurdo, a Roma vorrà sicuramente tornare a fare bene. Berrettini ha fatto semifinali negli Slam sul cemento ed è l’unico che ha battuto Alcaraz al quinto set, ma ci sono un paio di cose che mi fanno dire che è il migliore visto sul cemento: come ha sviluppato il gioco sul rovescio perché gioca un back che dà fastidio e lo alterna con la spinta del rovescio a due mani, si vede che è comodo in quella situazione, e poi l’aspetto fisico. Ferrara è un grande del suo mestiere, è un grande professionista della preparazione fisica e si sono visti gli effetti. Berrettini è andato oltre quanto mi aspettavo, mi ha fatto quasi venire i brividi per come è rimasto lì, peccato per quel break sul 5-5 del terzo set e sul 30 pari del game dopo ha giocato bene Fritz i punti importanti“.
Passaggio telegrafico su Jasmine Paolini, sconfitta nettamente dalla bielorussa Aryna Sabalenka in semifinale: “Su Paolini c’è poco da dire perché Sabalenka ha una superiorità fisica e tecnica che fanno la differenza, lei ha provato a lottare“.
Dario Puppo ha snocciolato una statistica molto interessante: “Dopo Wimbledon dello scorso anno vinto da Alcaraz, i primi cinque posti del ranking erano occupati da giocatori che hanno segnato il 2024: Sinner, Alcaraz, Zverev, Medvedev, Djokovic. Tra questi Sinner ha vinto Cincinnati, US Open, Shanghai, ATP Finals, Australian Open. Gli altri quattro, insieme, hanno vinto il Master 1000 di Bercy e l’oro olimpico di Djokovic, ovvero tornei in cui Sinner non c’era“.
Una battuta anche sulla brutta sconfitta di Alexander Zverev: “Zverev è riuscito a perdere anche questa, non capisco cosa sia successo nel terzo set. Sono umani, c’è l’aspetto psicologico, è un momento un po’ particolare del tennis senza Sinner. Ha buttato via la partita, l’ha detto lui stesso e sono perplesso. Matematicamente non è ancora chiuso il discorso del numero 1, ma per me è chiuso: ho fatto un paragone con la generale di Brignone, lo avevo detto in anticipo che non c’erano dei rischi per Sinner, forse era più Alcaraz che aveva i numeri e sono convinto che farà bene sulla terra rossa“.
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