Primi 100 giorni di Trump: tra dazi rivisti e incentivi auto

I primi 100 giorni del secondo mandato di Donald Trump mostrano una linea economica centrata sul nazionalismo produttivo. Il presidente ha firmato un ordine esecutivo che modifica il regime dei dazi sull’automotive: la tariffa del 25% sulle auto importate resta, ma si evita la somma con i dazi su acciaio e alluminio. Novità anche sui componenti: chi produce e vende negli Usa potrà ricevere rimborsi fino al 3,75% del valore dell’auto, misura in vigore dal 3 maggio.

India e Cina

Trump ha segnalato progressi nei colloqui con l’India, che ha definito un Paese “in forte crescita”, e ha espresso ottimismo per un “accordo equo” con la Cina. “Pechino vuole un’intesa, anche noi”, ha dichiarato.

Immigrazione, effetto shock

Altro tema chiave: la stretta migratoria. Trump ha parlato di un “crollo del 99,9%” negli ingressi illegali dal Messico: “Solo tre persone sono entrate” dall’inizio del mandato, ha detto, sottolineando l’impatto positivo sul mercato del lavoro e la spesa pubblica.

Inflazione e Fed nel mirino

L’inflazione, secondo Trump, è “praticamente in calo”, ma la politica monetaria non sarebbe all’altezza: “C’è una persona alla Fed che non sta facendo un buon lavoro”. Ha poi aggiunto: “Sui tassi ne so più io”.

Bezos e Amazon: caso chiuso

Dopo tensioni legate alla possibilità che Amazon evidenziasse nei prezzi l’impatto dei dazi, Trump ha elogiato Jeff Bezos per aver “risolto il problema rapidamente”.

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