Presentato il team di punta del prossimo governo tedesco
La nomina dei ministri CDU/CSU rappresenta una svolta nella politica tedesca. Il ruolo crescente della Germania in Europa sarà ulteriormente definito dalle decisioni strategiche di questi esponenti influenti

Durante una breve conferenza riservata, il cancelliere incaricato Friedrich Merz ha presentato i ministri designati della CDU: il partito avrà la responsabilità di 7 dei 17 dicasteri del prossimo governo, oltre alla cancelleria, alla cui guida Merz sarà coadiuvato dall’alleato di lunga data e politico di esperienza Thorsten Frei come capo di gabinetto de facto.
A quanto sembra, Merz ha premiato l’anzianità, l’esperienza e la lealtà all’interno del partito. “Il meglio per il nostro governo, il meglio per il nostro Paese” ha dichiarato sui social media.
Il giuramento dei ministri e l'importanza delle decisioni tedesche
I ministri presteranno giuramento subito dopo il voto parlamentare del 6 maggio, in cui Merz sarà formalmente eletto cancelliere – risultato che sembra ampiamente scontato.
Essendo la principale potenza economica e il paese più popoloso dell’UE, le decisioni della Germania sono osservate con attenzione, non solo dalle istituzioni europee, ma anche dagli altri 26 Stati membri.
Strategie e ministeri chiave
Assicurandosi i ministeri degli Esteri, dell’Economia e degli Interni, Merz ha ora la possibilità di spingere per un’agenda tedesca più incisiva a Bruxelles, con lui stesso al comando.
Gli altri due partiti della “grande coalizione” – la CSU, partito gemello bavarese della CDU, e i Socialdemocratici – guideranno rispettivamente 3 e 7 ministeri.
I ministri principali
Ministro degli Esteri: Johann Wadephul
Veterano del Parlamento, esperto di politica estera e fedele sostenitore di Merz, Wadephul è attualmente vicepresidente del gruppo parlamentare della CDU. In passato, è stato un critico esplicito del presidente russo Vladimir Putin e ha chiesto un sostegno continuo e rafforzato all’Ucraina. Ex membro dell’Assemblea parlamentare della NATO, il suo impegno nell’alleanza transatlantica è ben noto.
Nonostante le turbolenze della politica estera statunitense sotto Donald Trump, Wadephul – ex soldato e tenente colonnello della riserva delle forze armate tedesche – non ha perso fiducia nella relazione transatlantica. “L’America capirà alla fine che può vincere il confronto con Cina e Russia solo collaborando con l’Europa,” ha dichiarato al quotidiano tedesco FAZ prima della sua nomina, la prima di un cristiano-democratico alla guida degli Esteri dopo quasi 60 anni.
Segretario di Stato per l’Europa: Gunther Kirchbaum
Membro del consiglio del PPE (Partito Popolare Europeo) ed ex presidente della commissione Affari europei del Bundestag per 14 anni, Kirchbaum è dal 2022 portavoce della CDU per la politica europea. Sarà subordinato al ministro degli Esteri e supervisionerà tutte le questioni relative all’Europa, compresa la posizione di Berlino su eventuali riforme ed ampliamenti dell’UE. Kirchbaum ha sempre mostrato cautela verso un’espansione estensiva dell’Unione: “Non è una data a determinare l’adesione, ma il fatto che un paese soddisfi tutti i requisiti, in particolare sullo stato di diritto,” ha detto una volta a Euractiv.
Ministro degli Interni: Alexander Dobrindt
Membro del Bundestag dal 2002, Dobrindt è una figura di spicco della CSU, dove ha ricoperto ruoli come segretario generale e capogruppo parlamentare. Si è espresso a favore di controlli più severi alle frontiere per contrastare la migrazione irregolare e ha criticato la gestione europea della questione migratoria.
Potrebbe rivelarsi un elemento di disturbo per chi si oppone a un aumento dei controlli interni nell’area Schengen e oltre. Nel suo nuovo ruolo sarà anche il “capo politico” della polizia federale tedesca.
Ministra dell’Economia: Katherina Reiche
Reiche è una politica di lungo corso della CDU, che ha servito in Parlamento dal 1998 al 2015, prima di fare un discusso passaggio al settore privato. È diventata CEO di un’associazione di lobby ed è presidente del consiglio di amministrazione di Westenergy, una controllata di E.On, uno dei maggiori gruppi energetici europei, oltre a ricoprire altri incarichi di vertice. Ora, di ritorno nella pubblica amministrazione alla guida del ministero dell’Economia e dell’Energia, dovrà affrontare la difficile sfida di rilanciare l’economia tedesca.
Altri ministeri importanti
- Ministro dei Trasporti: Patrick Schnieder - Ex sindaco, deputato da circa 15 anni, di cui 13 nella commissione Trasporti. Il suo compito principale sarà gestire parte dei 500 miliardi di euro stanziati per il rinnovo delle infrastrutture, tra ponti e rete ferroviaria.
- Ministra della Salute: Nina Warken - Esperta legale, deputata dal 2013 (con una breve interruzione tra 2017 e 2018), ha fatto parte della commissione parlamentare di monitoraggio della pandemia di COVID-19. La sua nomina ha sorpreso, dato il suo limitato background in politica sanitaria.
- Ministro della Digitalizzazione: Karsten Wildberger - Top manager di MediaMarkt e con esperienze ai vertici di T-Mobile e Vodafone, è stato una scelta inattesa. Ex consulente del Boston Consulting Group, Merz punta su di lui per coordinare la digitalizzazione del Paese.
- Ministra della Ricerca e Spazio: Dorothee Bär - Ex sottosegretaria alla Digitalizzazione sotto Merkel, deputata dal 2002, figura di punta della CSU, ha partecipato attivamente ai negoziati per il nuovo accordo di coalizione.
- Ministro dell’Agricoltura: Alois Rainer - Macellaio di formazione e lontano dai riflettori, ha avuto contatti con le politiche agricole solo come membro, e poi vice-membro, della commissione Agricoltura del Bundestag tra 2013 e 2021.
- Ministra dell’Istruzione: Karin Prien - Dal 2017 ministra dell’Istruzione nello Schleswig-Holstein, ora porterà la sua esperienza a livello federale.