Prada acquista Versace per 1,25 miliardi, la casa di moda torna italiana

Una cifra record ha portato alla chiusura dell'affare. Prada compra Versace da Capri Holdings. Fondata nel 1978, Versace è una delle principali maison di moda internazionali

Apr 10, 2025 - 16:53
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Prada acquista Versace per 1,25 miliardi, la casa di moda torna italiana

Il Gruppo Prada mette le ali e scrive una nuova pagina di storia della moda. Dopo una trattativa che sembrava essersi arenata, è arrivata l’ufficialità: Prada acquista Versace da Capri Holdings al 100% per un valore di 1,25 miliardi di euro, cifra al ribasso rispetto ai rumors iniziali. L’operazione non ha solo un valore iconico, con la fusione di due storici competitor di stile, sancisce la solidità marchio dal punto di vista finanziario. Basti pensare che il gruppo Prada comprende Miu Miu, Church’s, Car Shoe, Marchesi 1824, Luna Rossa. Ora anche Versace.

L’annuncio è stato accompagnato da una nota ufficiale di Patrizio Bertelli, Presidente e Amministratore Esecutivo del Gruppo Prada:

“Siamo lieti di accogliere Versace nel Gruppo Prada e di avviare un nuovo capitolo per un marchio con cui condividiamo un impegno costante verso la creatività, la cura del prodotto e un forte patrimonio culturale”.

Andrea Guerra, Amministratore Delegato del gruppo, ha aggiunto che l’acquisizione rappresenta “un passo ulteriore nel percorso evolutivo del nostro gruppo” e che “Versace ha un potenziale enorme”.

Il nodo Jimmy Choo

L’acquisizione di Versace arriva in seguito al fallimento della fusione tra Capri Holdings e Tapestry, bloccata dalla Federal Trade Commission statunitense nel novembre 2024. Dopo lo stop, Capri ha avviato un processo di ristrutturazione, con l’obiettivo di rifocalizzarsi su Michael Kors, considerato il suo marchio principale.

Versace è stato messo in vendita, mentre rimane in sospeso il destino di Jimmy Choo, per il quale la società continua a cercare acquirenti. Secondo fonti vicine alla trattativa, l’ipotesi iniziale prevedeva un investimento complessivo fino a 2 miliardi di euro qualora anche Jimmy Choo fosse rientrato nell’accordo. L’operazione si è invece conclusa con l’esclusione del marchio di calzature di lusso, che resta nel portafoglio di Capri.

Lo “sconto” causa dazi rispetto al prezzo iniziale

L’accordo tra Prada e Capri Holdings si è chiuso a 1,25 miliardi di euro, un valore inferiore rispetto alle prime stime di mercato, che indicavano una cifra di circa 1,5 miliardi. Il ribasso di 250 milioni è stato motivato dalle difficoltà finanziarie incontrate da Versace e dalle recenti incertezze economiche, aggravate dai dazi imposti dall’amministrazione Trump, temporaneamente sospesi per 90 giorni.

Capri Holdings aveva acquisito Versace nel gennaio 2019 per una cifra superiore a 2,1 miliardi di dollari. Il ritorno in mani italiane del marchio è stato interpretato dagli analisti come un tentativo di valorizzare nuovamente il brand nel contesto europeo, dove il gruppo Prada intende sviluppare ulteriormente la rete produttiva e commerciale.

Il nuovo ruolo di Donatella Versace

Con il passaggio di proprietà, Donatella Versace lascia il ruolo di Chief Creative Officer della maison, incarico che ricopriva dal 1997 dopo la scomparsa del fratello Gianni. Dal 13 marzo, la stilista ha assunto la nuova posizione di Chief Brand Ambassador, in sostanza una sorta di madrina portavoce del marchio. Il cambio di rotta rappresenta una svolta storica per il marchio, segnando la prima volta che la direzione creativa è affidata a una figura esterna alla famiglia Versace.

A guidare la nuova visione stilistica sarà Dario Vitale, proveniente da Miu Miu, marchio del gruppo Prada. Vitale ha lavorato nel brand gemello dal 2010, ricoprendo posizioni chiave nel design e nell’immagine del marchio. La sua nomina è stata accolta con interesse da parte degli osservatori del settore, in quanto rappresenta un’importante continuità stilistica e organizzativa all’interno del gruppo Prada.

Il polo del lusso tricolore che sfida Parigi

Con questa acquisizione, Prada punta a creare un polo del lusso italiano capace di competere direttamente con i colossi francesi, in particolare LVMH e Kering. L’aggiunta di Versace al portafoglio del gruppo rappresenta un rafforzamento della presenza italiana nel segmento dell’alta moda globale, tradizionalmente dominato da aziende con sede a Parigi.

L’integrazione tra Prada, Miu Miu e ora Versace consente al gruppo di ampliare l’offerta e diversificare i target di mercato. La strategia si fonda sulla valorizzazione delle identità stilistiche dei singoli marchi, mantenendo al contempo una governance unificata e una visione industriale coerente. Il nuovo assetto potrebbe influenzare il futuro degli equilibri nel settore moda, spingendo anche altri attori a rivedere le proprie strategie di consolidamento.