Polizze anti catastrofe per le Stp: i costi variano da 370 a 530 euro

Assicurazioni. Dal 31 marzo anche le società tra professionisti devono proteggersi dalle calamità naturali Sono 3.630 le aggregazioni censite a febbraio. Gli inadempienti perdono agevolazioni e finanziamenti

Tra i 400 e i 500 euro. Questo potrebbe essere il costo di una polizza catastrofale per ciascuna delle oltre tremila società tra professionisti sparse sul territorio nazionale.

Un onere in più che diventa obbligatorio anche per loro a partire dal 31 marzo, per proteggersi dai danni derivanti da terremoti, alluvioni e altre calamità. Così come prescrive la Manovra 2024 (legge 213/2023). Pena il rischio di mancato accesso a qualsiasi tipo di incentivo e contributo pubblico.

Il perimetro

Pensata soprattutto per proteggere le imprese dotate di sedi, macchinari e magazzini particolarmente costosi dalle sempre più frequenti emergenze che colpiscono il Paese, la polizza anti catastrofe naturale (già ribattezzata con la sigla Cat Nat) in realtà sarà obbligatoria per chiunque sia iscritto al Registro imprese (escluse le imprese agricole): quindi anche attività commerciali (dal ristorante al negozio) e società di qualsiasi tipo, non sembrano esserci deroghe per le società tra professionisti. Stp e Sta (società tra avvocati) sono infatti organizzate secondo i modelli previsti dal Codice civile per i quali è prevista l’iscrizione al Registro. Lo chiarisce anche l’approfondimento sulle polizze della Fondazione studi consulenti del lavoro in cui si legge che «l’obbligo di assicurazione si estende senza dubbio anche alle società tra professionisti, introdotte nel nostro ordinamento con l’articolo 10, comma 3, della legge 12 novembre 2011, n. 183», proprio in virtù del modello organizzativo societario adottato.

Naturalmente restano fuori dal perimetro i professionisti non organizzati in società, con studi individuali e associati che non sono censiti al Registro imprese.

Per capire quindi quanti saranno nel mondo professionale i soggetti obbligati basta guardare agli ultimi dati aggiornati a febbraio forniti da Infocamere: sono 3.630 le Stp iscritte al Registro. Un numero ancora relativamente basso, ma comunque raddoppiato dal 2019 (si veda la grafica in pagina). La formula societaria è più diffusa tra commercialisti, ingegneri e architetti, molto meno tra avvocati e notai. A livello territoriale, le Sta sono più forti al Centro, mentre le Stp tra commercialisti sono più diffuse al Nord Ovest.

I beni da proteggere

La norma fa riferimento al bilancio civilistico e comprende i beni annotati nelle immobilizzazioni materiali dell’attivo (voce B-II, numeri 1), 2) e 3). Si tratta di:

1 fabbricati;

2 impianti e macchinari;

3 attrezzature industriali e commerciali (si veda l’arto articolo in pagina).

Le calamità assicurate

La legge prima e il decreto attuativo poi (Dm 18 del 30 gennaio 2025) chiariscono che le calamità contro cui ci si assicura sono solo: sismi, alluvioni, frane, inondazioni ed esondazioni. Compresi tutti gli eventi a queste collegati che si svolgono nelle successive 72 ore. Restano fuori quindi i danni da: grandine, trombe d’aria e “bombe d’acqua”.

I costi

Secondo le prime stime, realizzate da Facile.it per Il Sole 24 Ore del Lunedì, su tre città la copertura tipo per gli studi professionali potrebbe comportare un premio che va dai 374 euro di Milano ai 529 di Palermo (si veda il grafico a fianco). Nelle simulazioni, oltre ai beni da assicurare per legge, Facile.it ha inserito due garanzie facoltative a protezione di arredi (stimati in 40mila euro) e apparecchiature elettroniche (20mila euro), di fatto sempre presenti negli studi. «A incidere sul prezzo – spiega Andrea Ghizzoni, managing director assicurazioni di Facile.it – sono tante variabili. Fra cui, naturalmente, la rischiosità del territorio dove sono ubicati gli immobili e la probabilità di eventi calamitosi in quella zona». Per beni sotto i 30 milioni (come probabile nel caso delle Stp) le polizze possono prevedere uno scoperto a carico dell’assicurato fino al 15% del danno.

Le penalità

Come precisa la norma (articolo 1, comma 101 della legge 213/2023) dell’inadempimento «si tiene conto nell’assegnazione di contributi, sovvenzioni o agevolazioni di carattere finanziario» con risorse pubbliche, compresi i risarcimenti legati a calamità.

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