Plastica, pessime le performance nel riciclo
Studio sulla situazione attuale tra produzione e riciclo della plastica.
Nel corso del 2022, la produzione mondiale di materiali plastici ha superato i 436 milioni di tonnellate. Di tale quantità, però, solo una frazione minima, inferiore al 10%, è costituita da plastica rigenerata. L’utilizzo di questo materiale ha registrato un aumento impressionante negli ultimi decenni, moltiplicandosi per quattro, e le stime indicano un possibile raddoppio entro il 2050, quando potrebbe toccare gli 800 milioni di tonnellate annue. Le proiezioni trovano conferma nei dati storici: dal 1950, anno in cui la produzione si attestava a circa 2 milioni di tonnellate, si è passati a oltre 400 milioni nel 2022, con un ritmo di crescita medio annuo pari all’8,4%.
A questo incremento corrisponde anche un aggravarsi del problema legato allo smaltimento dei rifiuti plastici. Se la gestione non viene effettuata in maniera adeguata, l’inquinamento ambientale ne risulta costantemente alimentato. Per far fronte all'emergenza, nel 2022 l’Assemblea dell’ONU per l’Ambiente ha dato il via libera a una risoluzione finalizzata alla creazione, entro il 2024, di un accordo giuridico internazionale volto a contrastare l’inquinamento da plastica su scala globale. Sebbene la questione sia ormai riconosciuta come cruciale, permane una significativa lacuna nell’analisi complessiva delle fasi che compongono l’intera catena di produzione e distribuzione della plastica.
LA SITUAZIONE ATTUALE
Una recente indagine pubblicata su Communications Earth & Environment ha evidenziato che la produzione di plastica a livello mondiale dipende quasi interamente da fonti fossili, in particolare petrolio e carbone. Non solo queste risorse costituiscono la base della plastica, ma anche le fasi iniziali della lavorazione tendono a concentrarsi in aree con abbondanti giacimenti di idrocarburi, rendendo il fenomeno geograficamente polarizzato.