Petar Sucic, il nuovo tuttocampista dell’Inter che sembra Barella (ma sostituirà Frattesi?)
I nerazzurri hanno investito 14 milioni di euro: l'operazione è finita nella top 6 delle cessioni più onerose della storia croata, preceduto di poco da un certo Luka Modric L'articolo Petar Sucic, il nuovo tuttocampista dell’Inter che sembra Barella (ma sostituirà Frattesi?) proviene da Il Fatto Quotidiano.

Un saluto rapido, lo sguardo duro ma non freddo: un sorriso accennato (ma cordiale) con qualche tifoso e quegli occhi che sembrano guardare più lontano. Non c’è da aspettarsi una faccia empatica da Petar Sucic, anche se l’emozione per essere diventato un nuovo giocatore dell’Inter è tanta. Ma lui è così, è sempre stato così. D’altra parte, per chi cresce a ovest della Bosnia, in terre martoriate da conflitti e povertà, di tempo per sorridere purtroppo ce n’è sempre troppo poco. E da lì è cominciato il viaggio di questo talento 22enne che alla Dinamo Zagabria nemmeno si aspettavano fosse così forte. È invece finito nella top 6 delle cessioni più onerose della storia croata, preceduto di poco da un certo Luka Modric. La cui ombra pesa non poco.
Basta infatti essere un centrocampista e di nazionalità croata (Sucic è bosniaco, ma ha anche l’altro passaporto) per essere associato al giocatore del Real Madrid. Che di smettere non pensa minimamente nonostante l’età, ma che al futuro della sua Nazione guarda: e nel futuro c’è anche quel Sucic che ha un cugino che gioca in Spagna e che con la maglia della sua Nazionale ha legato proprio con Modric. Solo che con lui a livello tattico c’entra poco o nulla: è più una mezzala, un giocatore che ricorda Barella. E non a caso l’Inter per anticipare la concorrenza e programmare già il futuro ha deciso di investire subito (ma per luglio) 14 milioni di euro più 2,5 di bonus, a cui aggiungere il 10% della plusvalenza sulla futura rivendita. Un impegno importante, che ha permesso di battere la concorrenza di Napoli, Juventus e Borussia Dortmund. Ma per un giocatore con questo carattere, serviva essere decisi.
Perché Sucic di certo non pecca di personalità. Le origini bosniache, si scriveva prima, hanno rappresentato una componente importante nel percorso di maturazione del giocatore. È arrivato a 18 anni a Zagabria dopo una lunga trafila nelle giovanili del Mostar, ma ha anche rischiato di essere scartato perché non convinceva appieno. Lui non si è abbattuto, ma ha lavorato sui suoi difetti ed è riuscito a farsi notare nell’estate del 2023 dall’allenatore della prima squadra della Dinamo, Biscan. Cessione bloccata (era in trattativa con più squadre per un prestito) e titolarità a poco a poco conquistata a suon di prestazioni. Che ricordano, appunto, il sardo nerazzurro sia per ruolo, sia per intensità: gioca a tutto campo, ama le incursioni, può all’occorrenza fare il trequartista. In Champions ha segnato 2 gol in 3 gare, quest’anno, a cui aggiungere la rete in 12 partite in campionato. Dallo scorso settembre è poi entrato nel giro della Nazionale, con Modric che subito l’ha preso sotto la sua ala, colpito dalla determinazione mostrata in allenamento: 5 partite, 1 gol e 1 assist in Nations League. Sta già diventando importantissimo.
Ora terminerà la stagione in Croazia prima di sposare il progetto dell’Inter, che su Sucic punta per l’immediato futuro. Nei piani di Inzaghi (e dei dirigenti), infatti, c’è l’idea di averlo subito a disposizione per un’alternanza con i titolari. Magari per prendere numericamente il posto di quel Frattesi che già ha avuto qualche offerta a gennaio o proprio di Barella, che potrebbe essere un big su cui valutare una cessione importante per mantenere in ordine i conti. Da tempo l’Inter si muove così, ottenendo buoni risultati. Sucic potrebbe essere il prossimo: sguardo determinato, sorriso accennato, voglia di dimostrare. Così si è conquistato la visibilità a Zagabria. Così conta di guadagnarsela anche in Italia.
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