Perché Leonardo elogia Starlink

I vertici di Leonardo apprezzano Starlink e il muskiano Stroppa elogia il gruppo italiano della difesa e dell'aerospazio. Fatti, commenti e contesto

Mar 21, 2025 - 15:14
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Perché Leonardo elogia Starlink

I vertici di Leonardo apprezzano Starlink e il muskiano Stroppa elogia il gruppo italiano della difesa e dell’aerospazio. Fatti, commenti e contesto

Per le comunicazioni, il servizio di Internet satellitare di Musk Starlink è superiore ai competitor: parola di Leonardo.

Mentre il dibattito avviato a inizio anno sull’eventuale accordo tra il governo italiano e SpaceX per la fornitura di servizi Internet satellitari dalla costellazione Starlink sta ancora surriscaldando la politica nostrana, la società della difesa e aerospazio con sede in Piazza Monte Grappa non ha dubbi.“Se oggi uno stato vuole una capacità di riserva per le telecomunicazioni satellitari dal punto di vista delle prestazioni Starlink è indubbiamente il sistema migliore”. È quanto ha confermato Massimo Claudio Comparini, responsabile della divisione spazio di Leonardo, in un’intervista al Foglio.

Posizione già avanzata dal numero uno di Leonardo, Roberto Cingolani, sempre in un’intervista al quotidiano diretto da Claudio Ceresa a inizio anno: “SpaceX rappresenta la realtà tecnologica più evoluta”.

Senza dimenticare che i rapporti sul potenziale ruolo per Starlink in Italia sono giunti settimane dopo che la Commissione Europea ha annunciato i fondi per la tanto attesa costellazione Iris2, iniziativa della Commissione europea progettata per offrire comunicazioni sicure per i governi e le agenzie europee con cui l’Ue mira a posizionarsi nella gestione dei sistemi satellitari in cui attualmente spadroneggia Starlink, anche se non è un’alternativa praticabile nel breve termine (operatività prevista al 2030).

Nel frattempo, si è fatto avanti anche l’operatore satellitare francese Eutelsat che ha dichiarato di intrattenere “colloqui molto positivi” con il governo italiano per fornire sistemi per comunicazioni satellitari sicure come parte di un’operazione che potrebbe sostituire l’offerta fatta da Starlink di Elon Musk, secondo quanto riportato dai media a inizio mese.

Allo stesso tempo anche l’Agenzia spaziale italiana (Asi) è a lavoro per conto del Comint su uno studio di fattibilità per un progetto nazionale per una costellazione satellitare nazionale in orbita terrestre bassa.

Ma non finisce qui. La stessa Leonardo ha annunciato il lancio di una nuova costellazione di satelliti in orbita bassa che consiste in 18 satelliti militari finanziati principalmente dal ministero della Difesa.

Tante soluzioni quindi per le telecomunicazioni satellitari, ma al momento un solo leader nel settore dell’orbita bassa per costi e tecnologie.

Tutti i dettagli.

LA TESI DI MASSIMO COMPARINI, RESPONSABILE DIVISIONE SPAZIO DI LEONARDO

Secondo l’ingegner Comparini per le comunicazioni sicure Starlink è superiore ai competitor.

“Da un punto di vista tecnico tra le costellazioni di satelliti in orbita bassa per la connettività non ci sono grandi avversari. La francese Eutelsat, con OneWeb, ha una costellazione di prima generazione. Sia per banda trasmessa sia per facilità d’uso, Starlink è superiore” ha evidenziato al Foglio il responsabile della divisione spazio di Leonardo.

“Tecnicamente  ha senso immaginare la resilienza di un’infrastruttura critica come la connettività per evitare il rischio del cosiddetto denial of service. Da questo punto di vista la volontà di approvvigionarsi di una capacità di riserva è senz’altro comprensibile” ha aggiunto Comparini.

CHE RILANCIA LA POSIZIONE DELL’AD DI LEONARDO SU STARLINK

Dunque il manager di Leonardo ricalca quanto già chiarito a inizio anno dal numero della società ex Finmeccanica. “Tutti i Paesi europei stanno valutando i sistemi satellitari a bassa orbita” aveva spiegato sempre al Foglio Roberto Cingolani. “Tra le opzioni in campo, da valutare, c’è sicuramente Elon Musk. Ma non solo. Le cose cambiano in fretta in questo settore, nel giro di un anno lo scenario potrebbe essere diverso. È un momento di grande sviluppo. Ma certamente al momento SpaceX rappresenta la realtà tecnologica più evoluta. Il 2030, la data entro cui Iris2 dovrebbe entrare in funzione, è ancora parecchio lontano. Nel frattempo è necessario adottare soluzioni ponte”, aveva sottolineato l’ad di Leonardo.

“Ovviamente Starlink è tra le possibilità che devono essere vagliate. Non è l’unica ma certo è quella più avanzata. Capisco che Musk, per il suo attuale ruolo politico, possa in qualche modo suscitare timori. Ma dal punto di vista tecnico e tecnologico è questo lo scenario in cui ci muoviamo”, ha chiosato Cingolani.

LA GARANZIA DEI DATI AFFIDATA A LEONARDO IN CASO DI ACCORDO CON STARLINK

Inoltre, riguardo i timori sulla gestione di tali comunicazioni affidata alla società di proprietà del miliardario statunitense, Leonardo è pronta a fugare ogni dubbio. L’Italia è in grado di garantire la sicurezza dei dati? “Certamente. Noi compriamo un servizio, la banda e i satelliti. Dopodiché spetta al nostro paese crittare e proteggere i segnali che vengono trasmessi. Sappiamo come si fa e possiamo raggiungere questo risultato attraverso tecnologie di cui siamo in possesso”, aveva assicurato Cingolani, così come confermato anche da Comparini.

“La protezione del dato, in termini di cifratura e decifratura, riguarda l’utente che utilizza l’infrastruttura e non il proprietario, non la farebbe Starlink”, ha ricordato Comparini. “Anche noi come Telespazio  – che è l’azienda di Leonardo che offre anche servizi di connettività  – abbiamo  un accordo commerciale con Starlink per poter offrire nel catalogo i suoi servizi. Non usare Starlink sarebbe una decisione  non tecnica”.

Risale infatti allo scorso 7 giugno l’accordo tra Telespazio (jv tra Leonardo e Thales) e SpaceX per integrare proprio Starlink nella rete globale di connettività ibrida e potenziare l’offerta di servizi di comunicazione a clienti istituzionali e industriali dei settori energetico e marittimo. Tra questi anche la Difesa. Secondo Comparini “Non usare Starlink sarebbe una decisione  non tecnica”

RIGUARDO IL PROGETTO DI LEONARDO PER LA PROPRIA COSTELLAZIONE DI SATELLITI IN ORBITA BASSA

Intanto Leonardo punta a proporre una soluzione nazionale per il dicastero di Crosetto.

“Le costellazione di satelliti sono come le capsule del caffè, ce ne sono tanti tipi. La nostra non c’entra nulla con Starlink. Quella è una costellazione per la connettività. Poi ci sono quelle di osservazione della Terra e infine costellazioni di navigazione, come il sistema Galileo per la geolocalizzazione” ha proseguito il responsabile della divisione Spazio di Leonardo.

“Ci inseriamo –  ha proseguito Comparini – in un settore nel quale l’Italia ha una grande tradizione. Pensiamo a Cosmo SkyMed di Asi e ministero della Difesa.  Satelliti per l’osservazione della Terra  che garantiscono  uno dei sistemi radar più sofisticati al mondo. Questa nuova costellazione di Leonardo, invece  servirà a produrre moltissimi dati che si integrano con gli investimenti che l’azienda ha fatto nel dominio digitale: il  supercalcolatore da Vinci  a Genova, le  tecnologie cloud e di intelligenza artificiale”.

Sempre ieri, Comparini ha precisato a Radiocor che non è al momento sul tavolo invece un ruolo delle attività spaziali di Leonardo nei progetti di potenziamento dei servizi di connettività delle Forze Armate italiani attraverso tecnologie satellitari in orbita bassa. “Se questo tipo di connettività [in riferimento all’accordo Starlink-Telespazio] verrà richiesta e sarà oggetto di una attenzione specifica da parte del ministro della Difesa lo vedremo, ma al momento non è alla nostra attenzione”.

LA POSIZIONE DELLA DIFESA

D’altronde già a inizio gennaio il ministro della Difesa Guido Crosetto aveva espresso che c’è “l’esigenza di valutare ogni soluzione tecnicamente atta a fornire le capacità che servono alle forze armate”. Al momento le comunicazioni militari italiane fanno affidamento infatti sul programma Sicral (Sistema Italiano per Comunicazioni Riservate e Allarmi), un sistema satellitare per le telecomunicazioni governative in orbita alta realizzato da Telespazio, joint venture tra l’italiana Leonardo (67%) e la francese Thales (33%). Sussiste pertanto la necessità di dotarsi di sistemi, in orbita bassa, ad elevato datarate e bassa latenza. Tanto che Crosetto ha dichiarato che “La Difesa è interessata, obbligata forse, a integrare le proprie capacità con quelle fornite da satelliti in orbita bassa”.

E DEL GOVERNO

Tra cui appunto i servizi forniti Starlink.Sempre a inizio anno, in conferenza stampa la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha difeso le interlocuzioni del governo con SpaceX, affermando che il sistema Starlink non ha “alcuna alternativa pubblica”.

Tanto che a distanza di pochi mesi, la scorsa settimana il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani (Fratelli d’Italia) ha affermato che “l’Italia sta testando le antenne Starlink in alcune ambasciate”, ribadendo che il governo italiano non ha firmato contratti né concluso accordi con la società SpaceX, rispondendo ad un’interrogazione su Starlink, il servizio di Internet satellitare della società di Elon Musk. “Sono state avviate alcune sperimentazioni con i sistemi satellitari Starlink presso le sedi diplomatiche in Burkina Faso, in Bangladesh, in Libano e in Iran, che dunque sono state dotate di antenne Starlink anche se nessuna ad oggi è attiva”, ha spiegato ieri Ciriani rispondendo in Aula al Senato ad un’interrogazione sul sistema satellitare Starlink.

NON HA DUBBI NEMMENO IL COMINT

“Al momento l’offerta di Starlink è quella più vantaggiosa”. Ne è convinto anche il professor Mariano Bizzarri, direttore del Laboratorio di Biomedicina Spaziale presso l’Università la Sapienza e coordinatore del Tavolo Tecnico-Scientifico del Comint (comitato interministeriale per le politiche relative allo spazio e alla ricerca aerospaziale).

Lo stesso Comint che, come già detto, ha affidato all’Asi uno studio di fattibilità per un progetto nazionale per una costellazione satellitare nazionale in orbita terrestre bassa.

“La verità è che il sistema oggi di Starlink non ha competitor attendibili. Punto”. Ma piuttosto che arrivare tardi, non sarebbe piuttosto meglio investire in settori scoperti? Ipotizzare soluzioni tecnologiche, per esempio, per problemi su cui l’Unione Europea è al momento scoperta? “Altrimenti saremmo sempre costretti a rincorrere le scelte degli altri paesi. E questa non mi pare una grande soluzione, sinceramente”, ha spiegato lo scorso gennaio il professor Bizzarri, consigliere scientifico della Presidenza del Consiglio per le attività spaziali a Startmag. “Il sistema Starlink oggi presenta una serie di elementi unici con il basso costo”.

RIGUARDO IL PROGETTO EUROPEO IRIS2

Infine, anche per il responsabile della divisione Spazio di Leonardo ha convenuto che l’Europa sconta dei ritardi nel settore.

“Il progetto Iris 2 – ha aggiunto Comparini – ha ricevuto dall’Agenzia spaziale europea (Esa) 750 milioni, non pochi soldi. Dopo due anni e mezzo però quelle  risorse devono ancora essere mobilitate,  l’Europa deve essere più rapida. Ma non c’è dubbio che le aziende europee entreranno anche in quel mercato”.

A dicembre, Bruxelles si è impegnata in un progetto da 10,6 miliardi di euro per sviluppare una rete satellitare europea in grado di rivaleggiare con Starlink di Musk, con il 61% finanziato dall’Europa e da enti come l’Agenzia Spaziale Europea (Esa), e il resto proveniente dal consorzio industriale SpaceRise, guidato da Eutelsat, Ses e l’operatore spagnolo Hispasat. Il consorzio sarà sostenuto da un gruppo centrale di subappaltatori europei del sistema della comunicazione satellitare. I partner chiave includono Thales Alenia Space, Ohb, Airbus Defence and Space, Telespazio, Deutsche Telekom, Orange, Hisdesat e Thales Sis.

Dunque Leonardo è coinvolto attraverso le due società partecipate con la francese Thales nella Space Alliance, Telespazio e Thales Alenia Space.

La rete includerà 270 satelliti in orbita terrestre bassa e 18 satelliti in orbita terrestre media.

Il problema è che il progetto Ue non sarà pronto per funzionare prima del 2030, data entro la quale Starlink (e forse il Progetto Kuiper finanziato da Jeff Bezos) sarà estremamente ben consolidato, considerando che SpaceX ha già dispiegato 7mila satelliti Starlink nello spazio (la metà di quelli in orbita).

IL PLAUSO DEL MUSKIANO STROPPA

Tanto che sulle recenti parole di Leonardo gongola Andrea Stroppa, principale collaboratore di Elon Musk in Italia. Ieri sulla piattaforma social X, il referente di Musk ha condiviso l’intervista di Comparini al Foglio commentando che “Leonardo e SpaceX/Starlink diventano un acceleratore di know-how per l’Italia. Lo hanno spiegato l’Agenzia Spaziale Italia, Difesa e numerose volte Leonardo. La parte razionale non ha dubbi dove andare”.