Pensioni donne: tutte le formule e i requisiti 2025
Donne penalizzate nell’accesso alla pensione anticipata: tutte le formule disponibili nel 2025 e i numeri INPS sul divario tra assegni pensionistici.

Per le donne accedere alla pensione anticipata è spesso un percorso in salita, tanto che, sebbene il numero delle pensionate sia superiore a quello dei pensionati (7,9 milioni contro 7,3 milioni), le differenze sono evidenti relativamente agli importi erogati. Il divario è motivato dalla maggiore difficoltà femminile nel maturare i requisiti per il pensionamento anticipato.
Allo stato attuale, in base alla Legge di Bilancio 2025 che ha confermato gli strumenti e i requisiti in vigore nel 2024, le donne che ambiscono alla pensione hanno davanti le seguenti opzioni:
- Quota 103: servono 62 anni di età e 42 di contributi (è prevista una finestra di 7 mesi per i dipendenti privati e di 9 mesi per i dipendenti pubblici, un tetto massimo al valore lordo mensile dell’assegno e un calcolo di quest’ultimo con metodo contributivo);
- APE Sociale: sono richiesti un’età paria a 63,5 anni e un numero di anni di contributi variabile tra 30, 32 e 36. È cumulabile solo con redditi da lavoro autonomo occasionale nel limite di 5mila euro, mentre per le madri è prevista la riduzione del requisito contributivo di 1 anno per ogni figlio (fino a un massimo di 2 anni);
- Opzione Donna: età pari a 61 anni e 35 anni di contributi (è possibile accedervi anche con 60 anni d’età con un figlio o 59 anni d’età con 2 o più figli, oppure se licenziate/dipendenti di aziende in crisi);
- Pensione anticipata contributiva a 64 anni: per le donne con un figlio, l’importo minimo della pensione maturata deve essere pari ad almeno 2,8 volte l’assegno sociale (2,6 volte per le donne con 2 o più figli).
Come si evince dal report sul Rendiconto di Genere presentato il 24 febbraio dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’INPS, sono gli uomini a ricevere la maggior parte dei trattamenti pensionistici in riferimento alle prestazioni previdenziali di anzianità e anticipate. L’unica eccezione è rappresentata dal pubblico impiego, dove la situazione è invertita grazie alla maggiore presenza femminile nel mondo del lavoro pubblico.