Pellizotti: “Tiberi al Giro alla pari con Ayuso e Roglic. Sta lavorando sul suo tallone d’Achille”
Dal 2019, dopo ben 18 anni da corridore professionista, Franco Pellizotti è sull’ammiraglia della Bahrain Victorious, dove si sta togliendo grandi soddisfazioni al fianco dei suoi corridori. Lo abbiamo raggiunto per parlare di questo inizio di stagione: “Sono soddisfatto di questo inizio di stagione, abbiamo cominciato bene. In Belgio abbiamo sofferto un po’, ma siamo […]

Dal 2019, dopo ben 18 anni da corridore professionista, Franco Pellizotti è sull’ammiraglia della Bahrain Victorious, dove si sta togliendo grandi soddisfazioni al fianco dei suoi corridori. Lo abbiamo raggiunto per parlare di questo inizio di stagione: “Sono soddisfatto di questo inizio di stagione, abbiamo cominciato bene. In Belgio abbiamo sofferto un po’, ma siamo sulla giusta strada. I corridori di punta vanno forte, come Buitrago, Martinez e Tiberi. Loro hanno anticipato rispetto agli altri il training camp in altura e sapevamo di trovarli pronti presto“.
Il debutto di Antonio Tiberi alla Volta ao Algarve: ottima cronometro, ma distacco importante in salita: ve lo aspettavate?
“Eravamo un po’ dubbiosi perché durante l’inverno ha avuto alcuni problemi di salute e il rientro dall’altura probabilmente lo ha un po’ accusato, non riuscendo a performare bene alla Volta ao Algarve, e quindi c’è stato poco tempo per l’adattamento. La cronometro ci ha dato molta fiducia per il prosieguo di stagione”.
Nel 2024 il punto debole di Tiberi era il cambio di ritmo in salita: ci avete lavorato?
“Ci sta lavorando insieme a Michale Bartoli, il suo preparatore. Sapevamo che era il suo tallone d’Achille, ma già sul finire dello scorso anno abbiamo visto dei buoni miglioramenti”.
Sarà un Giro d’Italia senza Pogacar, Vingegaard ed Evenepoel, ma con Ayuso e Roglic. Secondo te Tiberi parte alla pari con questi corridori o un gradino sotto?
“Roglic ha un palmarès importante, ma non è più quello di un paio di anni fa, secondo me. Ayuso è un giovane molto forte, ma Antonio è cresciuto molto sotto l’aspetto fisico, ma soprattutto su quello mentale e, se tutto dovesse andare bene, può essere uno dei favoriti. Il nostro obiettivo sarà il podio che è alla sua portata, ma non si sa mai. Il Giro d’Italia è una corsa particolare, ci sono tante variabili”.
Cosa ti aspetti da Bruttomesso e Buratti?
“Da Bruttomesso mi aspetto che cresca ancora perché è molto giovane e deve lavorante tanto. Alberto è molto professionale e sono convinto che possa dire la sua e dimostrare già qualcosa nelle corse di seconda fascia; mentre Buratti spero possa far vedere le sue vere qualità”.
Skerl ha mostrato ottime qualità: può diventare un velocista importante?
“Skerl ha dei numeri molto importanti, ma è ancora acerbo e c’è da lavorare tanto. In volate abbastanza piatte e percorsi non durissimi può fare dei bei sprint, ma bisogna avere un po’ di pazienza”.
Per Zambanini sarà la stagione della consacrazione?
“Credo molto in Zambanini, lo scorso anno ha dimostrato di avere delle doti ottime e ha trovato un’ottima continuità, quindi penso che quest’anno possa essere una stagione per lui importante e si potrà togliere delle belle soddisfazioni”.
Cosa può dare Caruso in questa sua ultima stagione? Quanto è importante per i giovani?
“Caruso l’ho visto molto motivato, forse come mai prima. Non sta tralasciando niente e per la squadra sarà un punto di riferimento, oltre ad andare forte. Sinceramente? Penso che questo non sarà il suo ultimo anno. Se in questa stagione dovesse andare come penso, ci penserà due volte ad appendere la bici al chiodo”.
Tornando a Tiberi: il programma ricalcherà il 2024, dunque con Giro e Vuelta?
“Suppongo di sì, abbiamo fatto il calendario fino al Giro poi bisognerà vedere come andrà; però in programma ci potrebbe essere anche la Vuelta”.
Tua figlia Giorgia cresce a vista d’occhio. Quale sarà la realtà dove secondo te potrebbe emergere maggiormente tra ciclocross, mountain bike e strada?
“Sono curioso di vederla quest’anno in mountain bike, dove troverà sicuramente un livello più alto e dei percorsi più difficili. Si sta divertendo molto in bici e questo è ciò che più conta. Con un occhio tecnico la vedo più crossista e stradista per la sua conformazione fisica, però vedremo”.