Pechino blocca le Terre rare, stop della Cina alle esportazioni: “Dagli Usa bullismo economico”
Il commissario Ue Sefcovic a Washington, tratta sui dazi: “Acquisteremo più gas”. E Trump incassa un risultato: Nvidia produrrà supercomputer negli Stati Uniti

Roma, 15 aprile 2025 – Stop all’esportazione dalla Cina di minerali strategici. Nello scontro commerciale con Washington sempre più rovente, Pechino usa la leva delle cosiddette terre rare. Il presidente americano Donald Trump si intesta però un primo risultato: il colosso tecnologico Nvidia annuncia che produrrà negli Usa dei supercomputer per l’intelligenza artificiale. Le borse, nel frattempo, respirano dopo l’annuncio di sabato sull’esenzione dalle tariffe di alcuni prodotti tecnologici: +2,88% per Piazza Affari e oltre il 2% anche per Parigi e Francoforte, mentre il dollaro scende ai minimi da sei mesi.
La notizia della sospensione dell’esportazione di terre rare e di lavorati – per esempio i fondamentali magneti di terre rare – è stata diffusa dal New York Times che l’ha collocata nell’ambito della guerra commerciale in atto. Ci sarebbero – secondo il quotidiano statunitense – numerose spedizioni bloccate nei porti cinesi. Pechino non havietato l’esportazione ma l’ha vincolata a una licenza speciale, il cui meccanismo burocratico non è però ancora entrato in vigore. Di fatto, quindi, uno stop del quale è difficile prevedere i tempi (imprese citate dal Times parlano di almeno 45 giorni) e che preoccupa le imprese, mentre sono in vigore dazi del 145% sulle merci cinesi. E se nei giorni scorsi Trump si era detto sicuro che con la Cina si sarebbe raggiunto “qualcosa di positivo” ieri il presidente Xi Jinping, dal Vietnam (altro Paese colpito pesantemente dai dazi americani, poi sospesi per 90 giorni), ha mandato messaggi misurati, ma per nulla concilianti: “Cina e Vietnam – ha detto Xi – devono opporsi insieme a egemonismo, unilateralismo e protezionismo, al bullismo unilaterale”. Dichiarazioni simili a quelle fatte dal portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, che ha criticato gli Stati Uniti: “Usano i dazi come arma per esercitare la massima pressione e ottenere vantaggi egoistici, mettendo i propri interessi al di sopra del bene pubblico della comunità internazionale – ha affermato –. Danneggiano gravemente gli interessi della Cina, dell’Ue e del resto del mondo”.
Dal canto suo Trump, ha fatto sapere che sono in arrivo in settimana i dazi mirati sui semiconduttori e confermato tariffe anche sui farmaci. Le esenzioni di smartphone e altri prodotti annunciate nei giorni scorsi avranno quindi vita breve. Ma il presidente Usa incassa anche quello che può vantare come primo risultato della politica dei dazi volta a riportare la manifattura negli Usa. Con un post sul suo blog, il peso massimo dell’intelligenza artificiale Nvidia ha annunciato che produrrà entro i prossimi quattro anni fino a 500 miliardi di dollari in infrastrutture di intelligenza artificiale negli Usa, realizzando supercomputer interamente nel Paese. Una nota della Casa Bianca ha rivendicato il ruolo nell’investimento: “È l’effetto Trump in azione. Per la prima volta il gigante della produzione di chip Nvidia produrrà i suoi supercomputer di intelligenza artificiale interamente negli Stati Uniti”.
Nel frattempo, ieri era a Washington il commissario Ue al Commercio, Maros Sefcovic. Questa la dichiarazione dopo un incontro di 90 minuti con il segretario al Commercio Usa, Howard Lutnick: “L’Ue resta pronta a un accordo giusto, inclusa la reciprocità attraverso zero tariffe sui beni industriali e il lavorare sulle barriere non tariffarie. Raggiungere questo richiederà un significativo sforzo congiunto da tutte e due le parti”. Sul tavolo – oltre al ‘bazooka’ di controdazi (sospesi) e tasse sui giganti di intertnet – anche il possibile aumento di acquisto di gas naturale liquefatto dagli Stati Uniti.