Papa Leone XIV incontra i media e cita Francesco: “Disarmiamo la comunicazione”

Il Pontefice ha ricordato l’intenso lavoro dei media internazionali in questo periodo. Ha ricordato che viviamo in “tempi difficili da raccontare”, sottolineando l’importanza di parole capaci di creare cultura e confronto pacifico. Quindi ha scherzato su una partita di beneficenza: “Non gioco con Sinner” (Per il doppio senso)

Mag 12, 2025 - 11:20
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Papa Leone XIV incontra i media e cita Francesco: “Disarmiamo la comunicazione”

Città del Vaticano, 12 maggio 2025 - Papa Leone XIV ha incontrato i rappresentanti dei Media, convenuti a Roma per il Conclave, nell'Aula Paolo VI in Vaticano. "Grazie, cari amici, per il vostro servizio alla verità. Voi siete stati a Roma in queste settimane per raccontare la Chiesa, la sua varietà e, insieme, la sua unità".

Settimana intensa per i media 

Il Papa ha ricordato il lavoro intenso di queste settimane da parte dei media di tutto il mondo. "Avete accompagnato i riti della Settimana Santa; avete poi raccontato il dolore per la morte di Papa Francesco, avvenuta però nella luce della Pasqua. Quella stessa fede pasquale ci ha introdotti nello spirito del Conclave, che vi ha visti particolarmente impegnati in giornate faticose; e, anche in questa occasione, siete riusciti a narrare la bellezza dell'amore di Cristo che ci unisce tutti e ci fa essere un unico popolo, guidato dal Buon Pastore".

Viviamo in tempi difficili da raccontare

Il Pontefice ha ricordato che "viviamo tempi difficili da percorrere e da raccontare, che rappresentano una sfida per tutti noi e che non dobbiamo fuggire. Al contrario, essi chiedono a ciascuno, nei nostri diversi ruoli e servizi, di non cedere mai alla mediocrità. La Chiesa deve accettare la sfida del tempo e, allo stesso modo, non possono esistere una comunicazione e un giornalismo fuori dal tempo e dalla storia". Aggiungendo: "Come ci ricorda Sant'Agostino, che diceva: 'Viviamo bene e i tempi saranno buoni. Noi siamo i tempi'. Grazie, dunque, di quanto avete fatto per uscire dagli stereotipi e dai luoghi comuni, attraverso i quali leggiamo spesso la vita cristiana e la stessa vita della Chiesa. Grazie, perché siete riusciti a cogliere l'essenziale di quel che siamo, e a trasmetterlo con ogni mezzo al mondo intero".

Prevost cita Francesco: “Disarmare la comunicazione”

"Solo popoli informati possono fare scelte libere", ha detto Papa Leone XIV. "La pace comincia da ognuno di noi, dal modo in cui guardiamo e ascoltiamo gli altri. Il modo in cui comunichiamo è di fondamentale importanza. Dobbiamo dire no alla guerra delle parole e delle immagini", ha continuato affrontando il difficile tema delle guerre in corso. Usando le parole di Papa Francesco: "Disarmare la comunicazione". "Cari amici, impareremo con il tempo a conoscerci meglio. Abbiamo vissuto - possiamo dire insieme - giorni davvero speciali. Li abbiamo, li avete condivisi con ogni mezzo di comunicazione: la TV, la radio, il web, i social. Vorrei tanto che ognuno di noi potesse dire di essi che ci hanno svelato un pizzico del mistero della nostra umanità, e che ci hanno lasciato un desiderio di amore e di pace", ha affermato il Pontefice. "Per questo ripeto a voi oggi l'invito fatto da Papa Francesco nel suo ultimo messaggio per la prossima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali: disarmiamo la comunicazione da ogni pregiudizio, rancore, fanatismo e odio; purifichiamola dall'aggressività". Rimarcando: "Non serve una comunicazione fragorosa, muscolare, ma piuttosto una comunicazione capace di ascolto, di raccogliere la voce dei deboli che non hanno voce".

La comunicazione deve creare cultura e dialogo

Secondo Prevost una delle sfide più importanti "è quella di promuovere una comunicazione capace di farci uscire dalla "torre di Babele" in cui talvolta ci troviamo, dalla confusione di linguaggi senza amore, spesso ideologici o faziosi". Quindi ha sottolineato: "Perciò, il vostro servizio, con le parole che usate e lo stile che adottate, è importante. La comunicazione, infatti, non è solo trasmissione di informazioni, ma è creazione di una cultura, di ambienti umani e digitali che diventino spazi di dialogo e di confronto. E guardando all'evoluzione tecnologica, questa missione diventa ancora più necessaria".

Intelligenza Artificiale richiede responsabilità

Tra le nuove sfide dell'uomo c'è l'Intelligenza Artificiale: "In particolare l'intelligenza artificiale col suo potenziale immenso, richiede, responsabilità e discernimento per orientare gli strumenti al bene di tutti, così che possano produrre benefici per l'umanità". Papa Leone XIV ha ricordato che è una "responsabilità che riguarda tutti, in proporzione all'età e ai ruoli sociali".

Papa: giornalisti in carcere per aver raccontato la verità

Prevost ha ricordato anche i giornalisti in carcerati ingiustamente: "Permettetemi di ribadire oggi la solidarietà della Chiesa ai giornalisti incarcerati per aver cercato e raccontato la verità, e di chiederne la liberazione. La Chiesa riconosce in questi testimoni - penso a coloro che raccontano la guerra anche a costo della vita - il coraggio di chi difende la dignità, la giustizia e il diritto dei popoli a essere informati, perché solo i popoli informati possono fare scelte libere. La sofferenza di questi giornalisti imprigionati interpella la coscienza delle Nazioni e della comunità internazionale, richiamando tutti noi a custodire il bene prezioso della libertà di espressione e di stampa".

Il Papa scherza: “Non gioco con Sinner”

Il Papa non si è sottratto a qualche battuta con i giornalisti ricevuti, Nel momento della consegna dei rosari ha chiesto al reggente della Prefettura della Casa Pontificia, mons. Leonardo Sapienza, se dovesse essere lui stesso a consegnare i rosari. E alla risposta negativa del presule ha guardato i giornalisti sorridendo: "Sto ancora imparando...". Poco prima, incalzato da una giornalista perché si organizzi una partita di tennis di beneficenza per le Pontificie Opere Missionarie, sapendo la sua passione per la racchetta. "Certo va bene", non si è sottratto Leone XIV. "Io porto Agassi", ha scherzato la giornalista e il Papa ha replicato: "Basta che non porti Sinner", giocando sul doppio senso, perché l'italiano è il numero uno del mondo, e perché il suo cognome in inglese significa "peccatore".