Papa Francesco, lo pneumologo Pistolesi: “Ha la voce di un paziente gravissimo. Condizioni stabili? Non sono una buona notizia”
Condizioni Papa Francesco, il parere dello pneumologo Pistolesi Dopo oltre venti giorni di ricovero, Papa Francesco è tornato a parlare ai fedeli con un messaggio registrato diffuso nella serata di giovedì 6 marzo. Nell’ultimo bollettino diffuso, la sala stampa vaticana ha fatto sapere che le condizioni di salute del Pontefice non sono né migliorate né […]

Condizioni Papa Francesco, il parere dello pneumologo Pistolesi
Dopo oltre venti giorni di ricovero, Papa Francesco è tornato a parlare ai fedeli con un messaggio registrato diffuso nella serata di giovedì 6 marzo.
Nell’ultimo bollettino diffuso, la sala stampa vaticana ha fatto sapere che le condizioni di salute del Pontefice non sono né migliorate né peggiorate ma risultano stazionarie.
Secondo Massimo Pistolesi, pneumologo e già Professore Ordinario di Malattie dell’Apparato Respiratorio e Direttore dell’Area Dipartimentale Toracica presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi di Firenze, questa, in realtà non è propriamente una buona notizia.
In un’intervista a Open, infatti, l’esperto ha dichiarato a proposito del fatto che non vi sono state altre crisi respiratorie nelle ultime ore: “È un segnale di una situazione che rimane stabile, ma io direi stabilmente molto grave. Tra l’altro il mio dubbio è sulla possibilità che quest’uomo di 88 anni abbia anche dei problemi di deglutizione e di inalazione polmonare, causa delle crisi e dei broncospasmi che si sono verificati. L’informazione data dai medici giorni fa è stata quella di un paziente che era tornato a una nutrizione con cibo solido. Il fatto che lo abbiano specificato fa supporre che il Pontefice a volte vada incontro a un’aspirazione di cibo, il che significa che la sua deglutizione non è normale e che il suo riflesso anche della tosse, che è un meccanismo di difesa per evitare che entri qualcosa all’interno dei polmoni, stia venendo meno. Questo rende più facile per il paziente l’inalazione di cibo, che di certo non è sterile e che può quindi esporlo al rischio di ulteriori infezioni”.
Sull’audio diffuso e la voce sofferente del Papa, invece, Pistolesi dichiara: “È la voce tipica di una persona con un fortissimo affanno. Si capisce bene come il Pontefice non riesca a terminare le frasi o le parole più lunghe senza dover riprendere fiato. E questa è una modalità propria delle persone con forte carenza di ossigeno. Questa voce dal punto di vista medico mi ha impressionato molto: se in una situazione di stabilità il Santo Padre presenta una difficoltà di questo tipo, si può solo immaginare la gravità dei momenti acutizzazione e di crisi”.
“Questa stabilità non potrà durare a lungo – aggiunge l’esperto – Il supporto medico di cui il Pontefice sta beneficiando è massimo e questo potrebbe permettere all’organismo di sopravvivere per un certo periodo di tempo ma le condizioni che vedo sono destinate ad esaurirsi”.
In conclusione, secondo Massimo Pistolesi, fa una quadro della situazione assai grave: “Le nuove crisi e poi la stabilità successiva, di cui tuttora parlano i medici, dà l’idea di un esaurimento progressivo delle capacità di ripresa. Cosa molto normale anche per l’età del Pontefice. Mi attendo quindi uno stato di sopravvivenza, non so quanto lungo. E il fatto che i medici siano in difficoltà a darci aggiornamenti e nuovi bollettini fa capire quanto al momento ci sia purtroppo poco altro da fare o da dire”.