Panetta (Bankitalia): il protezionismo minaccia la prosperità globale
Fabio Panetta non abbassa la guardia sui dazi. Il governatore della Banca d’Italia aveva già sollevato l’attenzione in occasione dell’ultima relazione di bilancio di Via Nazionale e ieri è tornato sul tema dal palco della 58esima Riunione Annuale della Banca Asiatica di Sviluppo, a Milano. «Le tensioni geopolitiche sono, come prevedibile, una delle principali preoccupazioni […] L'articolo Panetta (Bankitalia): il protezionismo minaccia la prosperità globale proviene da Iusletter.

Fabio Panetta non abbassa la guardia sui dazi. Il governatore della Banca d’Italia aveva già sollevato l’attenzione in occasione dell’ultima relazione di bilancio di Via Nazionale e ieri è tornato sul tema dal palco della 58esima Riunione Annuale della Banca Asiatica di Sviluppo, a Milano.
«Le tensioni geopolitiche sono, come prevedibile, una delle principali preoccupazioni anche per il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea, di cui ho l’onore di far parte come membro con diritto di voto. Le barriere commerciali e l’aumento dell’incertezza sono variabili fondamentali che dobbiamo valutare attentamente nella formulazione della politica monetaria nell’area euro, poiché influenzano sia la crescita economica sia la trasmissione delle decisioni di politica monetaria. In questo contesto — ha ammonito il vertice di Palazzo Koch —, preservare l’integrazione economica e rafforzare la cooperazione internazionale non è un’opzione, ma una necessità».
In un periodo di crescenti tensioni per Panetta «la pace rimane indispensabile per il progresso. Le economie moderne sono profondamente interconnesse e l’apertura al commercio ha portato benefici sia per i Paesi avanzati che per quelli in via di sviluppo, riducendo le disuguaglianze e facendo uscire centinaia di milioni di persone da estrema povertà». E in Asia e nell’area del Pacifico sono stati conseguiti notevoli progressi nella riduzione della povertà proprio grazie a una maggiore partecipazione al commercio internazionale.
Lasciamoci guidare oggi dallo spirito di Marco Polo, che superò non solo i confini geografici ma anche quelli dell’imma-ginazione
Per questo Panetta invita alla collaborazione e lo ha fatto affidandosi a Marco Polo. «Le aziende italiane, rinomate per la loro eccellenza nell’ingegneria, nel design, nell’innovazione industriale e in molti altri settori — ha spiegato il governatore — offrono competenze in grado di contribuire in modo significativo allo sviluppo sostenibile della regione. Il loro know-how si allinea strettamente con le priorità dell’Asia e del Pacifico. In questa impresa possiamo trovare ispirazione nel viaggio di Marco Polo — ha detto —. Partito da Venezia nel 1271 come giovane mercante, si diresse verso est fino alla Cina, dove divenne consigliere del Khan e un grande estimatore della cultura asiatica-. La sua odissea durata settant’anni, poi raccontata nel libro Il Milione, contribuì a unire i continenti, a promuovere il commercio e infine a ispirare futuri esploratori, tra cui Cristoforo Colombo. Lasciamoci guidare oggi dallo spirito di Marco Polo, che superò non solo i confini geografici ma anche quelli dell’immaginazione. Continuiamo dunque a scegliere la cooperazione al posto dei conflitti — ha ribadito Panetta — l’apertura al posto delle barriere, il coraggio al posto dell’esitazione».
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