Gli Etf sul Bitcoin battono gli asset tradizionali. Stimata una crescita del 50% dei flussi nel 2025
Il Bitcoin ha registrato un rally esplosivo lo scorso anno, sostenuto da molteplici fattori, ma soprattutto dall’approvazione e dal lancio di ETF spot dedicati negli Stati Uniti. Dal momento della loro quotazione, questi strumenti hanno avuto un successo straordinario, arrivando a raccogliere oltre 100 miliardi di dollari di masse gestite e diventando il lancio di... Leggi tutto

Il Bitcoin ha registrato un rally esplosivo lo scorso anno, sostenuto da molteplici fattori, ma soprattutto dall’approvazione e dal lancio di ETF spot dedicati negli Stati Uniti. Dal momento della loro quotazione, questi strumenti hanno avuto un successo straordinario, arrivando a raccogliere oltre 100 miliardi di dollari di masse gestite e diventando il lancio di maggior successo della storia degli ETF.
Il 2025, invece, al momento può essere visto come un consolidamento della propulsione osservata lo scorso anno: dopo un inizio piuttosto fiacco, nel solo mese di aprile si è registrato un afflusso netto complessivo per 3,5 miliardi, portando questi prodotti ad essere tra i più grandi e più scambiati al mondo per la loro categoria.
“In base ai dati in nostro possesso – afferma Adrian Fritz, head of research di 21Shares – noi di 21Shares prevediamo che quest’anno gi ETF genereranno flussi di cassa superiori a quelli del 2024 del 50%, pari a circa 55 miliardi di dollari; una crescita netta annua di 20 miliardi. E se questa previsione si rivelerà corretta e il trend attuale degli inflow dovesse proseguire, osserveremo anche il quasi raddoppio dell’Aum entro la fine del 2025, dai 110 miliardi attuali a 200″.
Gli ETF sul Bitcoin hanno superato quelli tradizionali
Recentemente, gli Etf sul Bitcoin Usa hanno superato anche l’SPDR S&P 500 ETF Trust, il precedente peso massimo della categoria dei global Etf che da inizio anno ha visto deflussi per 19 miliardi di dollari. Inoltre, hanno anche doppiato gli inflow netti del QQQ, il fondo indicizzato sul Nasdaq 100, bandiera di Invesco, e superato per oltre 1 miliardo di nuovi asset il Vanguard Information Technology ETF, ovvero il più grande fondo puro al mondo incentrato sul tech. Ciò indica un massiccio spostamento delle preferenze degli investitori, con il Bitcoin che è rapidamente arrivato a reclamare una quota sempre maggiore del mercato degli ETF “tradizionali”.
Ma questo cambiamento indica anche una migrazione verso soluzioni sicure e dalla qualità elevata in determinati momenti. Infatti, il 2024 non è stato un anno brillante per gli Etf, che hanno visto flussi di cassa netti piuttosto ridotti e, in certi casi, anche negativi, mentre quelli su Bitcoin spot si sono distanziati da questi trend, fa notare Fritz.
Il Bitcoin oscura l’oro… di nuovo
Quanto il Bitcoin stia riscontrando successo tra i player di mercato è ancora più evidente se si confrontano le sue performance con quelle degli asset che da sempre sono considerati “safe haven”. Da inizio anno, AGG, considerato il maggiore Etf al mondo sul reddito fisso, ha registrato afflussi per 1,6 miliardi di dollari; meno della metà di quelli raccolti dagli Etf sul Bitcoin.
Perfino GLD, il più grande Etf sull’oro, considerato la quintessenza del bene rifugio, ha sottoperformato, soprattutto ad aprile, quando, dopo il “Liberation Day”, ha registrato cinque giorni consecutivi di outflow, arrivando a segnare perdite per 1,2 miliardi il 22 aprile. Nello stesso giorno i BTC ETF hanno accumulato 400 milioni.
Questa resilienza nei momenti di maggiore pressione dimostra quanto il Bitcoin sia visto sempre di più come uno dei principali asset rifugio, comparabile a – e a volte migliore di – oro e obbligazioni.
Bitcoin: l’allocazione ideale
Gli Etf sul Bitcoin non hanno solo registrato performance migliori di SPY, QQQ, GLD e AGG, ma hanno anche superato in termini di prestazioni i maggiori ETF settoriali. Con 3,5 miliardi di afflussi YTD, hanno ampiamente superato gli Etf sulle utility (2,3 miliardi di dollari) e gli ETF tecnologici (1 miliardo di dollari).
Allo stesso tempo, tutti gli altri settori, come quello finanziario, energetico, sanitario e industriale, hanno registrato deflussi netti per miliardi di dollari. Questa non è solo una performance eccezionale; è una chiara indicazione che i capitali si stanno spostando verso il Bitcoin, a discapito di quasi tutte le classi di attività tradizionali.
“Guardando al futuro, il successo degli ETF spot su Bitcoin negli Stati Uniti nel 2025 indica molto più di un forte interesse da parte degli investitori e segna una svolta nel panorama degli investimenti globali. Con afflussi che superano quelli dei principali settori e delle classi di attività tradizionali, Bitcoin si sta facendo strada verso il mainstream, indicando un cambiamento strutturale nell’allocazione del capitale nel mercato degli Etf”, conclude l’esperto di 21Shares.