Ora Nokia può spegnere Amazon Prime Video?

L'azienda finlandese ottiene in Germania una prima pronuncia a proprio favore sulla controparte statunitense. Amazon starebbe infatti violando un brevetto di Nokia. Che succederà ora? La parte attrice ha già le idee chiare...

Feb 11, 2025 - 09:41
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Ora Nokia può spegnere Amazon Prime Video?

L’azienda finlandese ottiene in Germania una prima pronuncia a proprio favore sulla controparte statunitense. Amazon starebbe infatti violando un brevetto di Nokia. Che succederà ora? La parte attrice ha già le idee chiare…

Il brevetto conteso riguarda un metodo per la trasmissione di servizi multimediali da un server a un dispositivo di comunicazione. Si tratterebbe insomma di una tecnologia indispensabile per la fruizione dei film di Amazon Prime Video su smartphone, tablet e ovviamente sui televisori.

Secondo il Tribunale regionale di Düsseldorf tale brevetto non sarebbe nella disponibilità del colosso statunitense, in quanto legittimamente detenuto da Nokia. E questo apre la strada a diversi interrogativi.

CHE SUCCEDE TRA NOKIA E AMAZON PRIME VIDEO?

L’azione legale è stata intentata dalla sussidiaria di Nokia, Alcatel-Lucent. Il provvedimento giudiziario prevede che Amazon debba cessare l’utilizzo della tecnologia contesa non appena Nokia depositerà 670 milioni di euro a titolo di cauzione. Un importo assai elevato che sottolinea l’importanza del brevetto per la struttura tecnica di Prime Video.

Da quanto si apprende, Nokia aveva depositato presso il tribunale di Düsseldorf un secondo brevetto assumendone la violazione sempre da parte di Amazon, ma in questo caso il giudice ha stabilito che non vi fosse motivo per procedere.

TUTTE LE CAUSE INTENTATE DA NOKIA

L’azienda finlandese nei mesi scorsi aveva intentato una lunga serie di cause in Europa, Gran Bretagna, India e Usa contro Amazon e Hp avendo del resto firmato lo sviluppo dei principali codec: H.264/Advanced Video Coding (AVC), H.266/Versatile Video Coding (VVC).

Non bisogna poi dimenticare che sempre Nokia ha finalizzato le tecnologie per l’avanzamento/riavvolgimento veloce di un video scorrendolo e per l’ottimizzazione dei contenuti sullo schermo dei dispositivi per il passaggio dal video verticale a quello orizzontale. Insomma, per i colossi dello streaming sembra davvero difficile mettere in piedi un servizio che non sfrutti tecnologie coperte da brevetti Nokia.

NOKIA SPEGNE AMAZON ALMENO IN GERMANIA?

Al momento tra tutti i giudicati pendenti e avviati resta in piedi la pretesa per la tecnologia di trasmissione di dati e immagini, il che vuol dire che virtualmente la parte attrice avrebbe il potere – almeno in Germania – di spegnere le trasmissioni di Prime Video finché i tecnici di Amazon non troveranno un’altra tecnologia libera da diritti o un fornitore disposto a cederglieli.

LE DIFFICOLTA’ DELL’AZIENDA FINLANDESE

Ma non è questo l’interesse di Nokia, ex colosso hi-tech ai tempi dei primi cellulari oggi in declino, peraltro nel pieno di un piano di ristrutturazione che comporterà una riduzione del personale fino a 14.000 unità sugli attuali 86mila dipendenti per una diminuzione dei costi tra gli 800 milioni e il miliardo e duecentomila euro entro la fine del 2026.

L’INTENZIONE DI TROVARE UN ACCORDO (AL GIUSTO PREZZO)

La realtà finlandese preferisce di gran lunga ottenere il pagamento di royalties e continuare a permettere ad Amazon di sfruttare la sua tecnologia per il servizio Prime Video.

La controparte statunitense già in altre occasioni – le cause tra i due non sono mancate – aveva affermato che Nokia avesse avanzato pretese economiche più pretenziose di tutte le altre aziende messe insieme con le quali sono nati analoghi contenziosi e avrebbe rifiutato offerte stragiudiziali per chiudere la causa ritenute da Amazon “eque e in linea col mercato”.

Chiara insomma l’intenzione di Nokia di voler monetizzare il più possibile la situazione che si è creata. Ad Amazon, del resto, i soldi non mancano.