Occupazione femminile in Italia: molte criticità ma trend al rialzo

Il numero delle donne occupate sale più degli uomini, aumentano dirigenti e imprenditrici, trend positivo al Sud ma resta il gap su stipendi e carriera.

Mar 10, 2025 - 17:24
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Occupazione femminile in Italia: molte criticità ma trend al rialzo

Il contesto dell’occupazione femminile in Italia resta critico, con l’ultimo posto in Europa per numero di lavoratrici, ma i dati sono in miglioramento. Nel 2024 il tasso di crescita delle lavoratrici (+2,3%) è stato superiore a quello degli uomini (+1,4%). E sono più numerose le donne con un inquadramento aziendale di alto livello oppure occupate in professioni intellettuali e tecniche.

La crescita dell’occupazione femminile

In base a un dossier della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro basato su dati Istat, dirigenti imprenditrici e lavoratrici con qualifica di quadro sono aumentate del 31%. L’incremento delle occupate nelle professioni intellettuali è del 6,5%, per le professioni tecniche salita del 6,8%.

Nel complesso, l’occupazione femminile ha avuto un incremento netto di 227 mila lavoratrici su 413 mila nuovi occupati. A trainare la crescita occupazionale in modo significativo sono state soprattutto le 55-64enni ma dinamiche positive si riscontrano anche tra le giovani: tra le 25-34enni il tasso di occupazione è passato dal 54,3 al 60,8%.

La ripresa del Sud

La distribuzione territoriale ha visto il Sud registrare livelli di crescita più elevati. Tra il 2019 e il 2024, l’incremento occupazionale femminile nel Mezzogiorno è stato del 6,45, che corrisponde a 146 mila occupate in più. Un tasso doppio rispetto al Centro (3,1%) e al Nord (3,2%).

La crescita è stata particolarmente evidente nell’ultimo anno (2023-2024), +3,9%, contro il +3,1% del Centro e l’1,3% del Nord. Tuttavia, la partecipazione femminile al lavoro nelle regioni del Sud resta bassa, con un tasso di attività al 41,8%, dal precedente 40,9%.

Il gender gap del mercato del lavoro italiano

«L’occupazione femminile sta registrando segnali di crescita, ma il divario con la partecipazione maschile al lavoro rimane significativo, in particolare nel Mezzogiorno», sintetizza il presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca.

«Persistono criticità come il part-time involontario, il divario retributivo di genere e le difficoltà di conciliazione tra vita professionale e personale. Affinché questa crescita diventi strutturale, è essenziale rafforzare le politiche di sostegno all’occupazione femminile, promuovere l’accesso delle donne alle professioni più qualificate e ridurre le disparità territoriali. Il futuro del mercato del lavoro italiano dipenderà dalla capacità di valorizzare il talento femminile e garantire pari opportunità, creando condizioni favorevoli per una partecipazione piena e inclusiva delle donne nel mondo del lavoro».