Nuovi dazi USA sulle auto importate, quali saranno i marchi più danneggiati
Terremoto economico per l’industria automobilistica europea: gli Stati Uniti introducono nuovi dazi USA del 25% sulle auto importate, in vigore dal 2 aprile. Questa misura protezionistica colpisce duramente i costruttori europei, tra cui spiccano nomi come Jaguar Land Rover, Volkswagen, Mercedes-Benz e BMW. Il costo aggiuntivo stimato per ogni veicolo importato negli USA si aggira intorno ai 7.600 dollari, con un impatto economico che si preannuncia devastante. L’impatto sui produttori europei I costruttori del Vecchio Continente si trovano ad affrontare scenari preoccupanti. Jaguar Land Rover, che importa negli Stati Uniti il 100% dei veicoli commercializzati, risulta particolarmente vulnerabile. Anche Volkswagen (80% di import), Mercedes-Benz (63%) e BMW (52%) si trovano in una situazione critica. Stellantis, con il 45% delle vendite statunitensi provenienti dall’estero, non sarà immune da ripercussioni. Il peso finanziario sarà considerevole: per i marchi tedeschi si stimano costi tra 3 e 3,5 miliardi di dollari, pari al 2% dei ricavi BMW e all’1% di quelli Volkswagen. Porsche, in particolare, subirà un impatto significativo, pari al 10%. Il gruppo Volkswagen, che esporta oltre 430.000 veicoli verso il mercato americano, dovrà ripensare radicalmente le proprie strategie per affrontare questa nuova sfida. Ripercussioni sulla filiera globale Non solo l’Europa è nel mirino. Anche l’industria nordamericana subirà contraccolpi rilevanti. In Messico, lo stabilimento Volkswagen di Puebla, che produce circa 350.000 vetture destinate agli USA, vede compromessa la competitività del 65% della sua produzione. In Canada, costruttori come Ford, General Motors, Honda e Stellantis prevedono riduzioni produttive e potenziali esuberi lungo l’intera filiera. La Canadian Vehicle Manufacturers’ Association ha già lanciato l’allarme sulla stabilità dell’intero comparto nordamericano. Prospettive per acquirenti e mercato Per i consumatori americani, le conseguenze dei dazi saranno tangibili: si prevede un aumento medio dei prezzi di 3.800 dollari, distribuito su tutte le auto vendute negli USA. Questo rincaro renderà meno accessibili numerosi modelli europei, riducendo l’offerta disponibile sul mercato. Oltre ai prezzi maggiorati, il pubblico statunitense potrebbe affrontare una scelta più limitata e meno diversificata. Alcune case automobilistiche stanno già valutando la sospensione temporanea di alcune linee produttive per contenere i costi, come evidenziato da David Adams, CEO della Global Automakers of Canada. Questa svolta protezionistica rappresenta un punto di non ritorno nelle relazioni commerciali transatlantiche, con conseguenze a lungo termine per l’intera industria automobilistica mondiale. Il post Nuovi dazi USA sulle auto importate, quali saranno i marchi più danneggiati è comparso la prima volta su Autoblog.

Terremoto economico per l’industria automobilistica europea: gli Stati Uniti introducono nuovi dazi USA del 25% sulle auto importate, in vigore dal 2 aprile. Questa misura protezionistica colpisce duramente i costruttori europei, tra cui spiccano nomi come Jaguar Land Rover, Volkswagen, Mercedes-Benz e BMW. Il costo aggiuntivo stimato per ogni veicolo importato negli USA si aggira intorno ai 7.600 dollari, con un impatto economico che si preannuncia devastante.
L’impatto sui produttori europei
I costruttori del Vecchio Continente si trovano ad affrontare scenari preoccupanti. Jaguar Land Rover, che importa negli Stati Uniti il 100% dei veicoli commercializzati, risulta particolarmente vulnerabile. Anche Volkswagen (80% di import), Mercedes-Benz (63%) e BMW (52%) si trovano in una situazione critica. Stellantis, con il 45% delle vendite statunitensi provenienti dall’estero, non sarà immune da ripercussioni.
Il peso finanziario sarà considerevole: per i marchi tedeschi si stimano costi tra 3 e 3,5 miliardi di dollari, pari al 2% dei ricavi BMW e all’1% di quelli Volkswagen. Porsche, in particolare, subirà un impatto significativo, pari al 10%. Il gruppo Volkswagen, che esporta oltre 430.000 veicoli verso il mercato americano, dovrà ripensare radicalmente le proprie strategie per affrontare questa nuova sfida.
Ripercussioni sulla filiera globale
Non solo l’Europa è nel mirino. Anche l’industria nordamericana subirà contraccolpi rilevanti. In Messico, lo stabilimento Volkswagen di Puebla, che produce circa 350.000 vetture destinate agli USA, vede compromessa la competitività del 65% della sua produzione. In Canada, costruttori come Ford, General Motors, Honda e Stellantis prevedono riduzioni produttive e potenziali esuberi lungo l’intera filiera. La Canadian Vehicle Manufacturers’ Association ha già lanciato l’allarme sulla stabilità dell’intero comparto nordamericano.
Prospettive per acquirenti e mercato
Per i consumatori americani, le conseguenze dei dazi saranno tangibili: si prevede un aumento medio dei prezzi di 3.800 dollari, distribuito su tutte le auto vendute negli USA. Questo rincaro renderà meno accessibili numerosi modelli europei, riducendo l’offerta disponibile sul mercato.
Oltre ai prezzi maggiorati, il pubblico statunitense potrebbe affrontare una scelta più limitata e meno diversificata. Alcune case automobilistiche stanno già valutando la sospensione temporanea di alcune linee produttive per contenere i costi, come evidenziato da David Adams, CEO della Global Automakers of Canada.
Questa svolta protezionistica rappresenta un punto di non ritorno nelle relazioni commerciali transatlantiche, con conseguenze a lungo termine per l’intera industria automobilistica mondiale.
Il post Nuovi dazi USA sulle auto importate, quali saranno i marchi più danneggiati è comparso la prima volta su Autoblog.