Obbligazioni: le emissioni della settimana sotto la lente
Analisi dei nuovi collocamenti di bond governativi e corporate

Il governatore della Bce, Christine Lagarde, in passato è stata più volte descritta dalla stampa e dagli analisti con il soprannome di “Christine Lagaffe”, in quanto si è esposta in dichiarazioni che hanno provocato reazioni negative su mercati. Storico rimane il commento a inizio marzo del 2020, quando stava scoppiando la pandemia, in cui dichiarò che la Bce si occupava d’inflazione, con un tonfo del 10% dei listini. Per fortuna successivi e tempestivi interventi arrivarono e i mercati ebbero la capacità di risollevarsi dalla crisi pandemica in tempi anche superiori alle più rosee previsioni. Questa volta in un sentiment generale d’incertezza per gli sviluppi internazionali, tra dazi, guerre e tassi d’interesse, il governatore è uscita con pesanti dichiarazioni di fronte al parlamento europeo, spiegando che “un dazio statunitense del 25% ridurrebbe la crescita dell’area euro dello 0,3% nel primo anno”, aggiungendo che una ritorsione europea incrementerebbe l’impatto allo 0,5%. Inoltre, l’inflazione potrebbe aumentare dello 0,5%. Queste dichiarazioni sono coerenti con il bollettino economico della Bce dal quale emerge che “livelli elevati di incertezza sul piano geopolitico e delle politiche economiche e commerciali dovrebbero incidere negativamente sull’economia dell’area dell’euro”.
Parole che hanno alimentato l’incertezza relativamente a nuovi tagli dei tassi d’interesse visto che l’impatto negativo della crescita, che giustificherebbe i tagli, si scontra con il rischio di rialzo inflazionistico. Particolarmente impattati sono stati i listini azionari che hanno reagito negativamente mentre il reddito fisso ha limato qualche centesimo di rendimento rispetto ai valori della scorsa settimana.
Altro elemento catalizzatore dei mercati era la riunione della Fed prevista in questa settimana; alla fine il Federal Open Market Committee si è chiuso, come ampiamente previsto, con la conferma dei tassi Usa nel range tra 4,25% e 4,5% e di altri due tagli dei tassi da parte della Fed nel corso dell’anno, in linea con le previsioni di dicembre, in un contesto in cui l’indebolimento della crescita compensa l’aumento dell’inflazione. Il presidente Jerome Powell ha detto che le politiche dell’amministrazione Trump hanno impresso all’economia Usa un orientamento verso il basso per la crescita e verso l’alto per l’inflazione, in un periodo di incertezza insolitamente elevata. Powell ha anche detto che l’inflazione alimentata dalle politiche Usa sui dazi sarà transitoria e dovrebbe esaurirsi nel corso dell’anno. La reazione dei mercati è stata positiva per i listini mentre i rendimenti sull’obbligazionario Usa e il dollaro sono scesi.
Da tutti ciò si evince che manca in questo momento una direzionalità dei mercati che restano appesi giornalmente alle singole dichiarazioni che fanno da “market mover”.
In questo contesto abbiamo quindi visto che rispetto alla scorsa settimana i rendimenti sono scesi per la felicità delle principali tesorerie. A livello di Eurozona troviamo il nostro Btp decennale che è ritornato sotto il 4% con il benchmark al 3,87%; scende ovviamente anche il rendimento medio dell’EU che passa dal 3,3% al 3,19%, il tutto con uno spread inalterato tra i nostri titolo e quelli tedeschi che sul Bund decennale si trovano poco sopra il 2,75%. Scende il rendimento decennale anche sulla sterlina che torna poco sopra il 4,5% mentre il Treasury decennale è il area 4,2%.
Le nuove emissioni governative sotto la lente…
Nel clima d’incertezza dei mercati non è facile trovare la quadra e di conseguenza il mercato primario è quello che subisce i maggiori contraccolpi con gli emittenti che spesso preferiscono rimandare il deal in attesa di momenti meno volatili.
L’Italia dovrà aumentare la spesa militare nei prossimi anni per adeguarsi al nuovo obiettivo concordato nell’Unione Europea, ovverosia di tendere al 3% del Pil e nei prossimi mesi potrebbe spingere il Tesoro ad emettere un apposito BTp per la difesa. Si tratterrebbe di un bond destinato alla clientela retail, probabile la concessione di un’opzione di rimborso anticipato come per il BTp Più, unitamente alla fissazione di una cedola crescente.
Sventagliata d’incrementi su titoli già in circolazione da parte di Francia e Spagna, soprattutto su scadenze lunghe per Parigi, Oat, 2036, 2040 e 2053, mentre da Madrid si è rimasti sul medio lungo coprendo il Bonos 2035 e 2043 ma anche con un incremento di 1,6 miliardi sul Bonos aprile 2030.
A completare il quadro dei governativi europei anche degli incrementi da Finlandia, Irlanda e Slovacchia.
In Germania City of Dortmund ha iniziato il collocamento di un’obbligazione a sette anni scadenza marzo 2032. Prime indicazioni di rendimento in area +70 punti base sopra il tasso mid swap. Ammontare atteso 100 milioni di euro, saliti poi a 150 per l’alto numero di richieste. Taglio minimo di negoziazione mille euro con multipli di mille, Isin DE000A4DFC81.
… e i nuovi bond corporate sotto i riflettori
Molto scarsa l’attività sui corporate, dove spicca il deal della Forvia, la società di componentistica nel settore automotive, un tempo sotto il cappello del gruppo Psa-Citroen, con il nome di Faurecia e oggi più diluita sul mercato dopo la creazione di Stellantis. Il gruppo è tornato sul mercato con successo con un’emissione da 750 milioni di euro che ha visto un ottimo successo visto il prezzo fissato a 100 con una cedola del 5,625% e la scadenza fissata al 2030. Il rating del gruppo è sceso a BB+ ma rimane un nome di rilievo anche se ha perso l’investment grade a causa della crisi del settore automotive. Isin XS3023963534, taglio minimo da 100mila euro con multipli di mille e ottima performance in grey market con prezzi in rialzo di oltre mezzo punto.
Green Covered bond per NN BANK con un’emissione obbligazionaria sulla scadenza a sei anni. Rating assegnato all’obbligazione AAA. L’emissione sarà garantita al 100% da mutui residenziali olandesi di prima qualità. Ammontare dell’emissione fissato a 500 milioni di euro, 2,3 miliardi gli ordini raccolti durante il collocamento, oltre quattro volte l’ammontare emesso. All’annuncio dell’operazione lo spread è stato fissato a +50 punti sul tasso midswap, abbassato a MS+44. Cedola 3%, prezzo 99,735 e rendimento 3,049%. L’obbligazione verrà rimborsata alla pari alla scadenza fissata il 21 marzo 2032. Isin NL0015002G06, lotto minimo mille euro con multipli di mille.
Šiaulių Bankas, il più grande istituto finanziario in Lituania, è pronto a collocare un’obbligazione sulla scadenza 5.25NC4.25. Ammontare 300 milioni di euro. Rating assegnato all’emissione Baa1. Prime indicazioni di rendimento in rea +240 punti base sopra il tasso midswap di riferimento. L’obbligazione ha scadenza il 25 giugno 2030, il titolo ha la possibilità di essere richiamato alla pari a giugno 2029. Cedola annua lorda fissa pari a 4,597%. Lotto minimo 100mila euro con multipli di mille, Isin XS3025213102.
NRW Bank, agenzia di sviluppo garantita dallo Stato federale tedesco del North-Rhine Westphalia, che generalmente collocano titoli con taglio retail, cosa che è stata confermata anche in questo caso con un miliardo a scadenza 5 settembre 2034. Prime indicazioni in area +44 punti base sopra il tasso midswap, abbassate a +43 punti base con ordini che hanno superato 4.5 miiliardi, oltre quattro volte l’ammontare emesso. Cedola del 2,70% e Isin DE000NRW0PN7. Il prezzo di collocamento è stato a 99,416 con un rendimento a scadenza al 3,143%. Il rating dell’agenzia è AA/AAA.
Amadeus IT Group, multinazionale tecnologica spagnola che fornisce software, ha iniziato il collocamento di un’obbligazione senior sulla scadenza a cinque anni. Prime indicazioni di rendimento in area +125/130 punti base sopra il tasso midswap. Ammontare dell’emissione 500 milioni di euro e scadenza fissata al 25 marzo 2030. Nel dettaglio: cedola 3,375%, prezzo 99,887 e rendimento finale 3,40%. Rating Baa2/BBB, lotto minimo 100mila euro con multipli di 100mila e Isin XS3029558676.
Metro Bank Holdings ha annunciato il collocamento di una nuova obbligazione PNC5.5 AT1. Si tratta di un bond subordinato perpetual, cioè senza scadenza; il titolo è richiamabile dall’emittente alla call fissata a marzo 2030. Prime indicazioni di rendimento in area 14,50%. Titolo rischioso a cui è statto assegnato un rating basso: CCC+. Ammontare dell’emissione 200 milioni di sterline, lotto minimo 200mila sterline con multipli di mille e Isin XS3013012607.
A cura di Carlo Aloisio, senior bond broker