Obbligazioni: come muoversi in questa fase secondo Generali AM

In un contesto globale sempre più condizionato da fattori politici e ideologici, le strategie di investimento si fanno via via più complesse. A sottolinearlo è Mauro Valle, Head of Fixed Income di Generali AM, che in una recente analisi ha delineato le principali sfide per gli investitori nel 2025. “Gestire in questo periodo le strategie... Leggi tutto

Apr 7, 2025 - 13:22
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Obbligazioni: come muoversi in questa fase secondo Generali AM

In un contesto globale sempre più condizionato da fattori politici e ideologici, le strategie di investimento si fanno via via più complesse. A sottolinearlo è Mauro Valle, Head of Fixed Income di Generali AM, che in una recente analisi ha delineato le principali sfide per gli investitori nel 2025.

“Gestire in questo periodo le strategie di investimento è arduo a causa della natura politica e ideologica delle decisioni di Trump”, afferma Valle, evidenziando come l’attuale leadership statunitense si discosti nettamente dall’approccio tradizionale degli investitori, rendendo le prospettive economiche più incerte. “I timori del mercato di una recessione globale sono elevati e ben fondati”, aggiunge, osservando che la contrazione del commercio mondiale è ormai una realtà incombente.

L’inflazione resta la variabile chiave per delineare l’andamento dei mercati

Negli Stati Uniti, dove la crescita economica appare stagnante, il comportamento del Consumer Price Index (CPI) sarà decisivo. “Se il CPI dovesse aumentare leggermente, consentendo alla FED di tagliare i tassi, potremmo assistere a un calo dei tassi statunitensi sotto il 4%”, spiega Valle. Tuttavia, uno scenario meno favorevole, con un’inflazione sopra il 4%, aprirebbe la porta alla stagflazione, mantenendo i tassi in un range compreso tra il 4 e il 4,5 per cento.

L’Eurozona, al contrario, sembra offrire un quadro più leggibile: “I dazi potrebbero avere un impatto negativo moderato sulla crescita dell’UE, ma questo sarà compensato dalla spesa fiscale tedesca verso la fine del 2025 e nel 2026”, prevede l’esperto. La traiettoria dell’inflazione appare in discesa, aprendo spazi di manovra per la Bce: “Si prevede che l’inflazione nell’Eurozona continui a diminuire, consentendo all’istituto centrale europeo di tagliare i tassi nelle prossime riunioni”.

In questo scenario, Valle suggerisce un approccio prudente ma selettivo: “Possiamo mantenere una posizione moderatamente sovrappesata nei Bund e monitorare il livello del 2,5% per decidere se ridurre o meno”. Gli spread tra i titoli italiani e francesi rispetto ai Bund tedeschi si mantengono stabili, e “i rischi che potrebbero interrompere l’intervallo di negoziazione sono bassi nel breve termine”.

Anche sul fronte del credito, la situazione appare gestibile nonostante un leggero allargamento degli spread: “Spread più ampi sono compensati da tassi più bassi, quindi al momento non c’è un dolore significativo per i crediti”.

Infine, un segnale sulla strategia degli investitori: “Probabilmente acquisteranno meno nuove obbligazioni ma non venderanno le loro posizioni di portafoglio esistenti”, conclude Valle. A suo avviso, solo una recessione profonda e non meramente tecnica potrebbe rappresentare un rischio concreto per il mercato del credito investment grade in Europa. Fino ad allora, una posizione neutrale appare la più razionale.