Nuove linee di tram in Italia grazie a 5,4 miliardi del Pnrr: le città coinvolte
Annunciate nuove linee di tram in diverse città italiane: non è un’operazione nostalgia, ma una scelta strategica per affrontare le sfide della mobilità urbana e green del futuro

Con l’arrivo di 5,4 miliardi di euro, in parte stanziati attraverso il Pnrr, l’Italia si appresta a realizzare ben 250 chilometri di nuove linee tranviarie in diverse città del Paese, con un incremento del 63% rispetto all’attuale rete esistente.
Un investimento che guarda avanti e che, come spiegato da Legambiente, porterà benefici concreti: meno traffico, minore inquinamento e una rivitalizzazione profonda degli spazi urbani.
Nuove linee di tram per un futuro sostenibile in Italia
Il tram, nato nell’Ottocento e messo da parte con l’avvento dell’automobile, oggi si riscopre protagonista. Non a caso, i progetti per lo sviluppo di nuovo linee non sono stati avviati solo in Italia. Basti pensare, per esempio, che negli ultimi trent’anni ben 25 città francesi hanno riportato in vita le loro linee tranviarie. Perché? Perché il tram è una risposta concreta ai problemi che affliggono le nostre città: congestione, emissioni inquinanti e qualità della vita.
Elettrico, silenzioso e a emissioni zero, il tram si sposa perfettamente con le politiche ambientali moderne, già diffuse in molte capitali europee. Dove le auto inquinanti devono fermarsi, il tram può continuare a viaggiare, offrendo un’alternativa concreta, stabile e sostenibile.
Le città coinvolte
L’investimento da 5,4 miliardi sarà distribuito in numerosi centri urbani italiani, con progetti già in fase avanzata. Palermo guiderà l’espansione con ben 64,2 km di nuove linee, Milano seguirà con 35,9 km e Roma con 34,2 km di nuove tratte, tra cui la Termini-Vaticano-Aurelio, il tram su viale Palmiro Togliatti, e il collegamento Termini–Tor Vergata.
Poi ci sono Padova, che punta su 30,3 km, forte del successo della linea Sir1, che trasporta 33.000 passeggeri al giorno, e Firenze, che prevede 25 km e ha già registrato un boom nel 2024 con oltre 39 milioni di passeggeri, in crescita dell’11,8% rispetto al 2023. Ma anche Brescia e Bergamo (23,2 km ciascuna), Bologna (23,4 km), Napoli (4,1 km), Cagliari (6,9 km) e Sassari (2,5 km) che completeranno il quadro.
Più efficienza, meno spesa
Il tram non fa solo bene all’ambiente, ma rappresenta anche una soluzione economicamente vantaggiosa: basti pensare che l’intero piano delle tranvie italiane costerà circa un terzo rispetto ai 15 miliardi necessari per soli 3 km del Ponte sullo Stretto di Messina. Una proporzione che fa riflettere sulle priorità infrastrutturali del Paese.
I dati inoltre confermano che il tram è un mezzo apprezzato e utilizzato: a Firenze e Padova il numero di passeggeri è in continua crescita, segno di una domanda reale e in espansione. Non si tratta quindi solo di offrire nuove infrastrutture, ma di rispondere a un bisogno concreto di mobilità moderna, accessibile e sostenibile.
Quella dei nuovi tram è quindi una sfida che può cambiare il volto delle città italiane, nel pieno rispetto dell’ambiente e della salute. Non solo mobilità più sostenibile e meno inquinamento, ma una nuova visione dello spazio urbano: meno auto, più vivibilità, più qualità della vita. Il tempo del tram non è finito, anzi: sta appena ricominciando.
Non c’è alcun dubbio sul fatto che la decarbonizzazione della mobilità debba passare necessariamente per un sistema basato sul trasporto elettrico e collettivo e, considerando il trasporto pubblico locale, le linee di tram (soprattutto se potenziate con autobus elettrici e metropolitane) sembrano essere la soluzione migliore per questo obiettivo.