Tesla cerca un nuovo Ceo: il board vuole sostituire Elon Musk, mentre lui si smarca dal Doge

Secondo il Wall Street Journal, il cda avrebbe avviato contatti con aziende specializzate nella selezione dei dirigenti dopo i pessimi conti del primo trimestre e il crollo del titolo in Borsa. Musk nel frattempo prepara l'addio al Doge: "Al governo solo un giorno o due a settimana" L'articolo Tesla cerca un nuovo Ceo: il board vuole sostituire Elon Musk, mentre lui si smarca dal Doge proviene da FIRSTonline.

Mag 1, 2025 - 10:54
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Tesla cerca un nuovo Ceo: il board vuole sostituire Elon Musk, mentre lui si smarca dal Doge
Elon Musk
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“Il troppo stroppia”. Si potrebbero riassumere così le motivazioni che hanno portato il consiglio di amministrazione di Tesla ad avviare la ricerca di un nuovo Ceo chiamato a sostituire Elon Musk alla guida del colosso dell’auto elettrica da lui fondato, i cui risultati, borsistici e finanziari, sono di giorno in giorno più preoccupanti. Lo rivela il Wall Street Journal, secondo cui la decisione sarebbe stata presa dopo il crollo delle azioni e degli utili di Tesla. Alcuni investitori ritengono infatti che Musk sia troppo impegnato ad affiancare Donald Trump con il suo lavoro di capo del Dipartimento per l’Efficienza Pubblica (Doge), che pure sembra destinato a concludersi a breve, e starebbe trascurando Tesla. Dopo la pubblicazione della notizia, il cda dell’azienda ha smentito le informazioni, dicendo di avere piena fiducia in Musk, anche se secondo i ben informati le tensioni all’intero del board sarebbero piuttosto forti.

Wsj: Tesla cerca il sostituto di Musk

Secondo le indiscrezioni del più popolare e più autorevole quotidiano economico statunitense (di stampo conservatore, tra l’altro), a fine marzo alcuni membri del cda Tesla avrebbero cominciato a sondare il terreno, avviando contatti riservati con aziende specializzate nella selezione dei manager allo scopo di trovare un nuovo Ceo per l’azienda. La decisione sarebbe arrivata in vista della pubblicazione dei conti del primo trimestre, chiuso con vendite in calo del 9% su base annua a 19,33 miliardi di dollari e con un utile netto in picchiata del 71% a 409 milioni. Una prestazione pessima su cui hanno inciso anche i dazi voluti “dall’amico Trump”, che hanno reso più difficile la produzione delle auto negli Usa, influendo anche sulla loro vendita nei mercati esteri, Cina in primis.

I numeri dei primi tre mesi dell’anno si sommano poi alla performance negativa realizzata da Tesla in Borsa: da inizio anno, infatti, il titolo ha perso circa il 34% del suo valore, cancellando tutti i guadagni conseguiti dopo le elezioni Usa del 5 novembre e scendendo sotto la soglia dei mille miliardi di dollari di capitalizzazione (oggi è a circa 884 milioni). Senza dimenticare, infine, la sempre più bassa popolarità del marchio, sfociata in alcuni casi in atti vandalici contro i veicoli del brand e dovuta alla reazione dei cittadini alle discusse mosse politiche attuate da Musk come capo del Doge e alla sua vicinanza a Trump.

Tutti fattori che hanno fatto nascere nei consiglieri la volontà di mettere (almeno in parte) alla porta un Musk sempre più assente e distratto. 

Musk si smarca dal Doge

Il Wall Street Journal riferisce che nelle scorse settimane i consiglieri avrebbero parlato direttamente con Musk, chiedendogli di tornare a svolgere un ruolo più attivo all’interno di Tesla e soprattutto di annunciarlo pubblicamente, in modo da ridurre le incertezze che avevano contribuito al crollo del titolo in Borsa. Non è chiaro però se il miliardario sia stato informato della scelta di cercare un nuovo Ceo.

Fatto sta che, la settimana scorsa, durante una conference call con gli investitori sui conti del primo trimestre, Musk ha anticipato la decisione di effettuare una parziale marcia indietro, tornando a dedicarsi “quasi a tempo pieno” a Tesla. L’uomo più ricco del mondo ha spiegato che il suo tempo dedicato alla gestione del cosiddetto Dipartimento per l’Efficienza del Governo diminuirà significativamente a partire da maggio e che prevede di riservare solo “un giorno o due a settimana” allo sforzo governativo.

Mercoledì Musk è tornato sulla questione, affermando che la sua iniziativa di riduzione del personale federale ha finora fatto risparmiare 160 miliardi di dollari, molto meno delle sue proiezioni iniziali (aveva parlato di 2mila miliardi di dollari) e pronunciando parole che a molti sono suonate come un commiato.

È stato “un onore lavorare con il vostro incredibile gabinetto”, ha detto a Trump alla Casa Bianca. “Vorrei solo ringraziare tutti, è stato un onore lavorare con voi, quindi grazie di tutto”. “È stato fatto un lavoro enorme nei primi 100 giorni”, ha aggiunto. “Come tutti hanno detto, è più di quanto sia stato fatto in qualsiasi amministrazione precedente. In assoluto. Quindi questo fa ben sperare per quello che succederà, per il resto dell’amministrazione”.