Neuralink di Elon Musk sarà scalzata dai chip cerebrali cinesi?

L'Istituto cinese per la ricerca sul cervello e NeuCyber NeuroTech hanno impiantato il loro chip cerebrale in tre pazienti e l'intenzione è condurre una sperimentazione globale entro il 2025, che potrebbe consentirgli di superare Neuralink di Elon Musk. Tutti i dettagli

Apr 1, 2025 - 22:38
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Neuralink di Elon Musk sarà scalzata dai chip cerebrali cinesi?

L’Istituto cinese per la ricerca sul cervello e NeuCyber NeuroTech hanno impiantato il loro chip cerebrale in tre pazienti e l’intenzione è condurre una sperimentazione globale entro il 2025, che potrebbe consentirgli di superare Neuralink di Elon Musk. Tutti i dettagli

 

Mentre la Securities and Exchange Commission (Sec) degli Stati Uniti continua a indagare sull’azienda di neurotecnologie Neuralink di Elon Musk, in Cina, l’Istituto cinese per la ricerca sul cervello e NeuCyber NeuroTech fanno sapere di aver impiantato il loro chip cerebrale semi-invasivo, Beinao No.1, in tre pazienti affetti da qualche tipo di paralisi, con l’obiettivo di condurre una sperimentazione globale entro il 2025.

Segno che la corsa allo sviluppo di interfacce cervello-computer (Bci) si sta intensificando e che la Cina, pur essendo partita in ritardo, sta recuperando terreno.

I CHIP CEREBRALI BEINAO NO.1

Beinao No.1 dell’Istituto cinese per la ricerca sul cervello, di proprietà dello Stato, e NeuCyber NeuroTech, di proprietà della Zhongguancun Development Corporation, a differenza dei chip cerebrali di Neuralink, è semi-invasivo. Si posiziona infatti sulla superficie del cervello per ridurre al minimo i rischi e mantenere la potenza del segnale.

Quelli dell’azienda di Musk, invece, vengono impianti con dei fili all’interno del cervello che, però, spesso si sono sfilati dalla loro posizione, rimuovendo così gli elettrodi che decodificano i segnali cerebrali e consentono al paziente di muovere un cursore con il solo pensiero.

Secondo alcune fonti, tra l’altro, tale rischio – già riscontrato nei controversi esperimenti sugli animali – non è stato sufficiente a far desistere o a rivedere il progetto perché ritenuto “sufficientemente basso” da Neuralink.

L’anno scorso, le due entità cinesi non avevano nemmeno iniziato la sperimentazione sull’uomo, ma avevano annunciato che Beinao No. 2, un chip invasivo, era stato testato con successo su una scimmia, che era poi stata in grado di controllare un braccio robotico.

LA SPERIMENTAZIONE CINESE CORRE

L’Istituto cinese per la ricerca sul cervello e NeuCyber hanno intenzione di coinvolgere altri 10 pazienti entro la fine dell’anno e di condurre una sperimentazione più ampia di circa 50 pazienti nel 2026, dopo aver ottenuto l’approvazione normativa.

In tal caso, il numero di sperimentazioni sull’uomo potrebbe superare i maggiori competitor. Infatti, l’azienda statunitense Synchron, i cui investitori includono i miliardari Jeff Bezos e Bill Gates, è attualmente il leader mondiale in termini di sperimentazione sull’uomo con 10 pazienti, di cui 6 negli Stati Uniti e 4 in Australia, mentre Neuralink conta attualmente 3 persone con il suo impianto.

A fornire i dettagli ai giornalisti sui progressi cinesi, a margine dello Zhongguancun Forum di Pechino, dedicato alla tecnologia, è stato Luo Minmin, direttore dell’Istituto e scienziato capo di NeuCyber. Luo non ha tuttavia parlato di finanziamenti o durata delle sperimentazioni.

“I media statali – scrive Finimize – ne hanno evidenziato le capacità, mostrando pazienti che controllano bracci robotici e si impegnano nella comunicazione tra pensiero e computer, con un’attenzione esclusiva alle applicazioni mediche per aiutare la paralisi e nessun uso militare”.

STRATEGIE A CONFRONTO

Neuralink, secondo quanto riferito da Reuters, sta lavorando su chip cerebrali wireless che vengono inseriti all’interno del cervello per massimizzare la qualità del segnale, mentre i suoi concorrenti stanno lavorando su chip semi-invasivi, o sistemi di interfaccia cervello-computer, che vengono posizionati sulla superficie del cervello – sacrificando la qualità del segnale, ma riducendo il rischio di danni al tessuto cerebrale e di altre complicazioni post-operatorie.

Luo ha dichiarato che è in fase di sviluppo una versione wireless di Beinao No.2 che assomiglia al prodotto di Neuralink e si aspetta che venga testata sul primo essere umano entro i prossimi 12-18 mesi. Ha anche aggiunto che mentre l’Istituto e NeuCyber “sono attivamente in trattativa con gli investitori e desiderosi di raccogliere fondi”, le aziende che desiderano collaborare con Beinao devono essere “lungimiranti” e non focalizzate su un rapido profitto.

Stando ai registri aziendali cinesi, nel 2023, NeuCyber ha generato più di 1,24 miliardi di dollari di entrate.

LE GRANE DI NEURALINK CON LA SEC

Lo scorso dicembre la Sec ha riaperto un’indagine su Neuralink dopo che quattro legislatori hanno chiesto alla commissione di indagare se Musk abbia commesso una frode finanziaria, presumibilmente ingannando gli investitori sulla sicurezza di un impianto cerebrale sviluppato dall’azienda.

Tuttavia, come osservava Reuters, la posizione all’interno dell’amministrazione Trump assunta da Musk in seguito alle elezioni potrebbe mettere al riparo le sue attività da misure di regolamentazione e di applicazione.

IL FUTURO DELLE INTERFACCE CERVELLO-COMPUTER

Per Finimize, la ricerca di investitori strategici da parte di NeuCyber “potrebbe ridisegnare il panorama delle tecnologie mediche”, poiché le opportunità di investimento nel settore delle Bci si moltiplicano. E collaborazioni come quella di Synchron con Nvidia per l’integrazione dell’IA evidenziano la continua innovazione che guida questo mercato.

Inoltre, mentre le economie globali investono risorse nella tecnologia sanitaria, scoperte come Beinao No.1 riflettono i progressi compiuti verso soluzioni accessibili per i pazienti affetti da paralisi. “Questo – secondo gli esperti – sottolinea una tendenza più ampia a far progredire le applicazioni mediche assistite dall’intelligenza artificiale oltre i confini nazionali, alterando potenzialmente le dinamiche di trattamento delle patologie neurologiche. Man mano che queste tecnologie passano dai laboratori all’uso nel mondo reale, le implicazioni per l’assistenza sanitaria futura sono profonde”.