Negli Usa torna la pena di morte tramite fucilazione: l’ha scelta il detenuto. Tre tiratori scelti spareranno al cuore: la procedura
Il condannato a morte è Brad Sigmon, 67 anni, responsabile dell'omicidio dei genitori della ex. L'esecuzione avrà un suo protocollo: il plotone sarà a 4,6 metri e inserirà le canne in una fessura nel muro. Le munizioni sono progettate per frantumarsi all'impatto per dare una morte rapida e indolore L'articolo Negli Usa torna la pena di morte tramite fucilazione: l’ha scelta il detenuto. Tre tiratori scelti spareranno al cuore: la procedura proviene da Il Fatto Quotidiano.

Dopo quindici anni negli Stati Uniti torna la pena capitale mediante fucilazione. Accadrà, salvo colpi di scena dell’ultimo minuto, alle 18 locali in Carolina del Sud. A essere giustiziato sarà Brad Sigmon, 67 anni, condannato a morte per il duplice omicidio dei genitori della sua ex fidanzata, avvenuto nel 2001 a Greenville. Armato di una mazza da baseball, uccise i due coniugi e successivamente rapì la donna, minacciandola con una pistola. La donna riuscì a fuggire, ma Sigmon le sparò senza colpirla. In una confessione, Sigmon dichiarò di non voler permettere a nessuno di “avere” la sua ex fidanzata, spingendolo a compiere il duplice omicidio.
La scelta della fucilazione come metodo di esecuzione è stata presa dallo Stato governato da 38 anni da governatori repubblicani (con una sola parentesi vent’anni fa) dopo il rifiuto di Sigmon di sottoporsi ai metodi usati solitamente. Ha rifiutato sia la sedia elettrica, temendo che il calore provocato dalla corrente lo “cuocesse vivo”, sia l’iniezione letale, di cui la Carolina del Sud non ha reso pubblici i dettagli riguardanti i farmaci usati, alimentando in lui il timore di soffrire a causa di un possibile errore durante la somministrazione. Di fronte a queste opzioni, Sigmon ha deciso, dopo il rifiuto della Corte Suprema di rimandare l’esecuzione, di accettare la fucilazione, un metodo che gli avrebbe dato, a detta dei legali, il senso di una morte più rapida e “controllata”. Sigmon sarà uno dei pochi condannati a morte americani a essere fucilato dalla ripresa della pena di morte nel 1976.
La fucilazione avverrà in modo preciso e rituale. Sigmon sarà legato a una sedia di metallo con un bersaglio posto sul cuore. Gli verrà chiesto se desidera pronunciare le sue ultime parole prima che gli venga messo un cappuccio sulla testa. Dopodiché tre tiratori scelti, armati di fucili, spareranno simultaneamente verso il bersaglio sul suo petto. Le munizioni sono progettate per frantumarsi all’impatto, con l’obiettivo di causare una morte rapida e indolore, se i colpi sono precisi.
I tiratori spareranno da una fessura nel muro, invisibili ai testimoni, a una distanza di 4,6 metri. L’esecuzione avverrà dietro una tenda che nasconderà Sigmon dai presenti, inclusi giornalisti, familiari delle vittime e avvocati difensori.
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