Nato, al via la discussione sull’aumento della spesa per la Difesa. Gli Usa chiedono il 5%, ecco la ‘proposta Rutte’
La Nato ha iniziato ufficialmente la discussione sui nuovi obiettivi di spesa nel campo della Difesa. Partendo dalla proposta del segretario generale, Mark Rutte, il Consiglio Atlantico sta esaminando le possibilità da concordare al summit dei leader dell’Aja a giugno. Si parte dalla proposta americana, esplicitata anche dal vicepresidente JD Vance, di raggiungere almeno il […] L'articolo Nato, al via la discussione sull’aumento della spesa per la Difesa. Gli Usa chiedono il 5%, ecco la ‘proposta Rutte’ proviene da Il Fatto Quotidiano.

La Nato ha iniziato ufficialmente la discussione sui nuovi obiettivi di spesa nel campo della Difesa. Partendo dalla proposta del segretario generale, Mark Rutte, il Consiglio Atlantico sta esaminando le possibilità da concordare al summit dei leader dell’Aja a giugno. Si parte dalla proposta americana, esplicitata anche dal vicepresidente JD Vance, di raggiungere almeno il 5% del Pil in spesa per la Difesa, oltre il doppio rispetto al 2% attuale, con Rutte che, nel tentativo di tenere insieme le posizioni dei 32 Stati membri, ha proposto un’opzione su due livelli.
Secondo lo schema presentato dall’ex premier olandese, i Paesi dovrebbero impegnarsi a spendere almeno il 3,5% del Pil per sistemi d’arma e di difesa ‘classici’, ossia truppe, mezzi e munizioni, e prevedere l’ulteriore 1,5% per la prevenzione della guerra ibrida, i cyberattacchi e per la resilienza della società. Una voce, la seconda, che va incontro a quegli Stati, come la Spagna che lo ha esplicitato, che non sentono l’impellente esigenza di riarmarsi, anche e soprattutto per motivi geografici.
La proposta ora dovrà essere esaminata dagli alleati e sarà discussa, a livello politico, nel corso dell’informale Esteri di Antalya (Turchia) in calendario la prossima settimana. Di certo c’è che diversi Stati, compresa l’Italia, hanno espresso nei mesi scorsi la loro contrarietà all’aumento della quota di spesa per la Difesa, date le difficoltà riscontrate negli ultimi dieci anni a rispettare la soglia del 2%. “Non mi aspetto che si entri però troppo nel dettaglio, poiché comunque si tratta di un vertice informale e l’Ucraina avrà grande spazio – spiegano fonti diplomatiche – La vera discussione avverrà alla ministeriale difesa d’inizio giugno. È lì che si dovrà siglare l’accordo di massima da annunciare poi al vertice dei leader”.
Resta da capire se la proposta di Rutte sarà sufficiente a convincere il presidente americano, Donald Trump, che già prima di tornare alla Casa Bianca aveva minacciato un disimpegno dal Patto Atlantico se gli alleati non si fossero allineati alle quote di spesa stabilite. L’idea del segretario generale, spiegano le fonti, è quella di guardare al futuro, ai molti campi in cui la sicurezza oggi si applica in modo molto diverso rispetto al passato. Molti Paesi fanno già molto in questo campo senza che questi sforzi rientrino però nella spesa Nato.
Ultimo aspetto da capire sono i tempi di attuazione che stabiliranno anche quanto intenso sarà lo sforzo economico dei Paesi, e quindi della popolazione, e le conseguenze sul loro welfare. Anche su questo ci sarà da negoziare tenendo conto della realtà in cui si trova l’Europa.
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