Mosca contro Mattarella: “Le sue parole avranno conseguenze”. E gli hacker filorussi attaccano siti web italiani: trasporti e banche nel mirino
Dopo il paragone del presidente della Repubblica tra Mosca e la Germania nazista. La portavoce del ministero degli Esteri russo: “Italia Paese in cui è nato il fascismo”. “Nessun commento” dal Quirinale. Nella rivendicazione degli attacchi i NoName citano le dichiarazioni del capo dello Stato, definito "russofobo’

Roma, 17 febbraio 2025 - La tensione tra Mosca e l’Italia è alle stelle dopo che il presidente Mattarella ha paragonato la Russia alla Germania nazista. Frase che "non resterà senza conseguenze", assicura la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. "Nella sua veste di presidente ha dichiarato di ritenere che la Russia possa essere equiparata al Terzo Reich. Ciò non può e non rimarrà mai senza conseguenze", ha ammonito Zakharova intervistata nel programma del giornalista filo-Cremlino Vladimir Solovyov sul canale Rossiya-1. “Nessun commento” su queste nuove dichiarazioni da parte del Quirinale.
Ma ecco che il gruppo di hacker filorussi NoName057(16) ha avviato in mattinata una nuova serie di attacchi DDoS (distributed denial of service) contro i siti web di soggetti italiani, afferenti ai settori trasporti (aeroporti di Linate e Malpensa, Autorità trasporti, porti di Taranto e Trieste, tra gli altri) e finanziari ( Intesa San Paolo). Al momento non risultano impatti effettivi sui servizi erogati. L'Agenzia per la cybersicurezza nazionale ha avviato l'opera di supporto e mitigazione alle prime avvisaglie delle azioni. Nella rivendicazione i NoName citano le dichiarazioni del presidente Sergio Mattarella, definito "russofobo', sulla Russia e il Terzo Reich.
Al momento "i sistemi funzionano, anche se sono in corso verifiche" per avere una conferma. E' quanto fanno sapere all'Adnkronos da Intesa Sanpaolo.
“Italia Paese in cui è nato il fascismo"
Zakharova - che ha postato una clip del suo intervento sul suo canale Telegram - ha sottolineato che le parole di Mattarella sono state pronunciate dal "presidente di un Paese che storicamente è stato tra coloro che hanno attaccato il nostro Paese". "Purtroppo l'Italia è il Paese in cui è nato il fascismo", ha aggiunto la portavoce. "Questo ci viene detto da una persona che non può fare a meno di sapere quanti soldati italiani hanno ucciso i nostri nonni e bisnonni sul nostro territorio durante la Seconda Guerra Mondiale sotto le bandiere e gli slogan nazisti. Su quale base questo viene detto nell'anno dell'80esimo anniversario della nostra Vittoria?", ha insistito la diplomatica.
"Abbiamo dato una risposta, che ha dato origine non solo a un'ondata di russofobia e alla presunta pseudo-difesa del presidente italiano. La gente ha creato una petizione online in cui comuni cittadini italiani, giornalisti, personaggi pubblici hanno iniziato a scrivere che si scusano con i russi per queste parole indegne", ha concluso Zakharova. Intanto l'agenzia ufficiale Tass questa mattina riporta che la petizione in questione, in cui si dichiara che "il popolo italiano non condivide la dichiarazione del presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella e desidera chiedere scusa alla Federazione Russa e all'intero popolo russo", è stata firmata da oltre 10.000 persone. Lo ha raccontato all'agenzia russa il suo promotore, il giornalista italiano Vincenzo Lorusso, che vive a Lugansk e racconta la vita nel Donbass. "I firmatari sono principalmente cittadini italiani, ci sono anche russi che vivono in Italia", ha detto. Lorusso ha affermato che una volta completata la raccolta delle firme, la petizione verrà inviata al ministero degli Esteri russo per "dimostrare che gli italiani non condividono le opinioni del presidente".