Morte Andrea Prospero, caccia ai cybertruffatori
Non ci sarebbero ancora indagati per gli accertamenti condotti dalla Procura di Perugia per chiarire eventuali attività illecite che potrebbero emergere da telefoni, sim, carte di credito e l'altro materiale informatico trovato nel monolocale del capoluogo umbro dove si è suicidato Andrea Prospero. Il secondo fascicolo sul quale sono al lavoro gli inquirenti sarebbe quindi a carico di ignoti. L'ipotesi è che alcuni dei giovani collegati attraverso la rete potessero essere coinvolti in episodi di truffe on line. Tra il suicidio dello studente universitario e le ipotizzate attività illecite non sarebbero tuttavia emersi al momento collegamenti. L'indagine è quindi divisa in due tronconi anche formalmente.
