Migranti in Albania ammanettati, Piantedosi: “Pratica normale, sono soggetti pericolosi”
Il titolare del Viminale: necessario proteggere gli operatori di polizia. Salvini: “Cosa dovevano fare, mettergli l'uovo di Pasqua in mano?”

Roma, 12 aprile 2025 – Polemica dopo l’arrivo in Albania dei 40 migranti, destinati al centro di permanenza e rimpatrio di Gjader. Partiti dal porto di Brindisi sulla nave Libra della Marina Militare, allo sbarco a Shengjin “scendevano ammanettati”, ha denunciato l’europarlamentare del Pd Cecilia Strada. L’impiego della fascette ai polsi durante il trasferimento è "una pratica normalissima, che fa parte di procedure usate dagli operatori – spiega però il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi –. Non ne prendo le distanze, anzi, rivendico e condivido". “Tra i motivi per cui si predispongono c'è la necessità di -", aggiunge il titolare del Viminale nel corso della conferenza stampa conclusiva della riunione dei ministri del Med 5, che si è tenuta nel Palazzo Reale di Napoli.
"Si tratta di persone trasferite in condizione di limitazione della libertà personale. Se non si fosse agito in questo modo, avremmo dovuto quadruplicare il numero delle persone in accompagnamento, impiegare un'altra nave, sarebbe stato un trasferimento costoso e – sottolinea ancora Piantedosi – ci avreste accusato di spendere troppi soldi. Di quelle 40 persone, abbiamo ben cinque casi di condanne per violenze sessuali, un tentato omicidio, altri reati. Abbiamo un ampio campionario di precedenti penali per queste persone, giudicate pericolose".
''Mi stupisce lo stupore di chi si stupisce'', gli fa eco il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini. ''Se degli irregolari clandestinamente presenti sul territorio nazionale in via di espulsione con precedenti penali vengono accompagnati in un centro di rimpatrio in manette, dov’è il problema? Cosa dovevano fare, mettergli l'uovo di Pasqua in mano? Va benissimo così'', commenta il leader della Lega.