Mia Martini vittima di odio, ipocrisia e dicerie assurde: a trent’anni dalla morte si sente ancora il vuoto nella musica italiana. Un’opera per celebrarla

Una voce unica che partiva dalla sua anima di donna e di anima fragile fino alla pancia di chi l’ascoltava. Come dimenticare la forza dirompente di brani come “Minuetto”, “Piccolo uomo”, “E non finisce mica il cielo” o “Almeno tu nell’universo”?. Quello di Mia Martini è un vuoto che è ancora incolmabile nella musica italiana […] L'articolo Mia Martini vittima di odio, ipocrisia e dicerie assurde: a trent’anni dalla morte si sente ancora il vuoto nella musica italiana. Un’opera per celebrarla proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mag 12, 2025 - 13:38
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Mia Martini vittima di odio, ipocrisia e dicerie assurde: a trent’anni dalla morte si sente ancora il vuoto nella musica italiana. Un’opera per celebrarla

Una voce unica che partiva dalla sua anima di donna e di anima fragile fino alla pancia di chi l’ascoltava. Come dimenticare la forza dirompente di brani come “Minuetto”, “Piccolo uomo”, “E non finisce mica il cielo” o “Almeno tu nell’universo”?. Quello di Mia Martini è un vuoto che è ancora incolmabile nella musica italiana a trent’anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 12 maggio 1995. Perno di invidie, dicerie false e ingiuriose sul suo conto, parole che hanno segnato la sua esistenza. Ma la voce no, quella è rimasta impressa a tutti, ha scavalcato chiunque volesse metterla a tacere. Per sempre.

Esce così l’opera musicale “Tarab” (in arabo significa “agitarsi”, “danzare” o “divertirsi con la musica”, ndr) con canzoni inedite e interpretazioni alternative di brani già noti proposti con nuovi arrangiamenti e con la produzione artistica di Maurizio Piccoli, in digitale, in cd e in doppio Vinile Crystal. “Quando Maurizio Piccoli mi ha contattato per chiedermi di occuparmi della produzione di questo progetto, senza esitazioni ho detto sì e – afferma Massimo Massagrande, produttore esecutivo – da subito ho notato l’impegno da parte di tutte le persone coinvolte nel voler realizzare un progetto di qualità che esprimesse al meglio l’ammirazione e il rispetto verso Mia Martini”.

Ad accompagnare l’uscita, il singolo “Il fiume dei profumi” in rotazione radiofonica. E se nella versione pubblicata nel 1992 nel disco “Lacrime” “avevamo potuto ascoltare il brano scritto, suonato, arrangiato e prodotto da Biagio Antonacci, in questa versione inedita l’ascoltatore potrà entrare nella casa di Antonacci, in quell’ottavo piano di via Fiordalisi a Rozzano, e ascoltare il provino originale registrato nell’inverno del 1991 quando la grande Mimì cantò per la prima volta il brano accompagnata dallo stesso Antonacci (un giovane cantautore che da lì a poco sarebbe arrivato al grande successo) con la sua tastiera Yamaha DX7″, spiega Piccoli.

Proprio Antonacci ha raccontato il suo incontro: “Nell’inverno del 1991 Mia Martini, dopo aver ascoltato in radio il mio singolo “Danza sul mio petto” (che faceva parte dell’album che avevo appena realizzato ‘Adagio Biagio’) mi chiamò al telefono e mi disse che le avrebbe fatto piacere se avessi scritto per lei una canzone per il suo prossimo disco. All’epoca non ero ancora molto famoso e non mi sembrava possibile che questa immensa artista chiedesse proprio a me di scrivere appositamente per lei. Mimì venne a casa mia a Rozzano, all’ultimo piano del palazzo in cui vivevo con la mia famiglia. Mia madre preparò da mangiare e cenammo tutti insieme: io, mia madre, mio padre, mio fratello e Mimì, tutti intorno al tavolo in cucina. Lei era una donna straordinaria, di grandissima emotività ed umiltà”.

E ancora: “Nessuno doveva sapere che lei era lì ma l’arrivo di Mimì, con la sua macchina e il suo autista, destò stupore in via Fiordalisi 1 e la voce giro immediatamente. Fu un incontro incredibile. Dopo cena le feci ascoltare ‘Il fiume dei profumi’, che avevo scritto appositamente per lei e ne fu subito colpita. Mimì la incise nell’album ‘Lacrime’ che venne pubblicato nel 1992. Lavorare con lei fu una delle decisioni migliori del mio percorso artistico ed umano. Oggi riascoltare il provino originale, così come lo registrai quella sera con Mimì, con la sua voce che interpretava quel brano per la prima volta accompagnata solo da me e dalla mia tastiera Yamaha dx7, è qualcosa di davvero meraviglioso ed un grandissimo regalo alla mia carriera d’autore”.

Infine una profezia:” C’è un altro ricordo che porterò sempre con me. Quel giorno Mimì mi chiese se stessi lavorando a qualcosa di nuovo e le raccontai di ‘Liberatemi’, l’album che sarebbe uscito l’anno dopo. Lo ascoltò e mi disse: ‘questo disco ti farà avere tanto successo, ricordatelo!’. Aveva ragione! ‘Liberatemi’ ebbe un successo enorme. Mi portò grande fortuna”.

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