Max Purcell squalificato fino a metà 2026. L’australiano si era già autosospeso
L’australiano Max Purcell non potrà tornare a giocare fino all’11 giugno 2026. Questa la sentenza dell’ITIA circa il suo caso di positività per infusione endovenosa di più di 500 millilitri rilevata il 16 e 20 dicembre 2023 (il limite è di 100 in un periodo di 12 ore). Purcell, notificato della possibile violazione antidoping il […]

L’australiano Max Purcell non potrà tornare a giocare fino all’11 giugno 2026. Questa la sentenza dell’ITIA circa il suo caso di positività per infusione endovenosa di più di 500 millilitri rilevata il 16 e 20 dicembre 2023 (il limite è di 100 in un periodo di 12 ore). Purcell, notificato della possibile violazione antidoping il 12 dicembre 2024, si è sospeso volontariamente nello stesso giorno, e la collaborazione offerta gli ha procurato una riduzione della sanzione del 25% (in altre parole, avrebbe potuto tornare a giocare nel 2027 se non avesse collaborato).
I suoi risultati e il prize money a partire dal 16 dicembre 2023 al 3 febbraio 2024, data del primo controllo antidoping negativo successivo, sono annullati. In quel periodo in singolare aveva raggiunto il secondo turno agli Australian Open e ad Auckland e aveva perso all’esordio a Brisbane, mentre in doppio, assieme al connazionale Jordan Thompson, aveva conseguito semifinale a Brisbane e secondo turno a Melbourne.
L’ITIA, a corredo della sentenza, ha pubblicato il dispositivo, lungo 8 pagine (si ricorderà che, ad esempio, per Jannik Sinner il dispositivo constava di 33 e per Iga Swiatek di 12). Sono varie le cose che emergono da tale dispositivo.
Al punto 4, emerge come, chiaramente, l’infusione in questione non era stata utilizzata all’interno di una TUE (Therapeutic Use Exemption, esenzione a uso terapeutico) o per trattamento ospedaliero o simili. Chiaramente questa è stata considerata violazione dell’articolo 2.2 del regolamento antidoping (TADP).
Nella seconda sezione, dal punto 8 in poi, emergono delle chat tramite WhatsApp con un secondo giocatore, rimasto anonimo. In particolare, sono tre le parti rilevanti, indicate in sottosezioni del punto 9: il 16 dicembre Purcell e il giocatore anonimo parlassero di una “sessione di idratazione” in una clinica; alle 15:45 lo stesso Purcell ha confermato l’avvenuta infusione. L’australiano ha richiesto allo staff della clinica di non tenere la ricevuta relativa, poi ha parlato al suo collega delle maniere in cui avrebbe potuto giustificare il fatto compiuto, quindi ha cercato se l’infusione fosse o meno proibita per il codice WADA (in particolare, se lo era l’ingrediente in sé o l’acqua con il limite dei 100 millilitri in 12 ore). Più in là si parla di una seconda infusione, ricevuta il 20 dicembre. Altri messaggi sono stati ottenuti dal telefono di quello che, nella sentenza, è dichiarato “giocatore 2”: in pratica si ha il quadro di un Purcell molto attento a capire se quello che riceveva violava i regolamenti.
Ad analisi completata dall’ITIA, c’è stato un incontro a Belgrado il 20 dicembre 2024. Prima, il 10, Purcell ha spedito proprio all’ITIA un testo nel quale ha rimarcato come aveva detto alle persone della clinica, sita a Bali, di rimanere entro i limiti legali: è rimasto sotto shock quando ha scoperto che le infusioni erano sui 500 millilitri, oltre il limite dei 100. Per la massima chiarezza ha cercato anche il nome del dottore che lo ha trattato, che però non lavorava più lì. Da parte sua (punto 20) la clinica ha ammesso la possibilità di un qui pro quo.
Nella terza parte, cioè alla voce delle conclusioni, si specifica che la squalifica originale era di due anni, ma che sei mesi sono stati tolti in virtù della collaborazione. Le ragioni: è la prima violazione di Purcell, e il codice antidoping, al punto 4.2.2., spiega come l’infusione endovenosa non sia “meno importante o meno pericolosa di altri metodi antidoping”, ma “è più probabile che sia usato da un atleta per usi diversi dal miglioramento delle prestazioni”. Se la violazione fosse stata intenzionale, sarebbe scattata la squalifica per quattro anni, o comunque una richiesta in tal senso.
La sanzione non è stata ridotta in maniera maggiore perché in questo caso non si è potuta applicare la celeberrima formula di “No significant fault or negligence”, cioè di nessun errore o negligenza significativa. Questo perché non è stato rilevante il fatto che Purcell abbia chiesto o meno un’infusione da 100 millilitri: non si era curato di verificare, alla base, se la richiesta fosse stata compresa, anche semplicemente guardando la sacca contenente l’infusione. D’altro canto, è pur vero che la collaborazione è stata particolarmente importante, e questo ha consentito un “abbuono” di sei mesi.
La squalifica è stata fatta partire dal 12 dicembre 2024, giorno della già avvenuta sospensione volontaria, ed è per questo che, durando 18 mesi, terminerà l’11 giugno 2026: viene dato credito, in pratica, alla decisione di Purcell di fermarsi di sua sponte. La violazione è avvenuta a dicembre 2023, ma i risultati sono stati resi noti all’ITIA solo a fine 2024; in quel periodo si erano già avuti altri 13 controlli dentro e fuori dalle competizioni, tutti negativi, ed è per questo che i risultati “squalificati” sono quelli dal 16 dicembre 2023 al 3 febbraio 2024.