Max Allegri vs Claudia Ughi: nessun risarcimento sull'assegno di mantenimento
lentepubblica.it Dopo un lungo iter giudiziario durato otto anni, si chiude definitivamente la complessa vicenda legale che ha contrapposto Max Allegri, ex tecnico della Juventus, che richiedeva un risarcimento per irregolarità sull’assegno di mantenimento alla sua ex compagna Claudia Ughi. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso dell’allenatore, confermando le precedenti assoluzioni emesse in primo […] The post Max Allegri vs Claudia Ughi: nessun risarcimento sull'assegno di mantenimento appeared first on lentepubblica.it.

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Dopo un lungo iter giudiziario durato otto anni, si chiude definitivamente la complessa vicenda legale che ha contrapposto Max Allegri, ex tecnico della Juventus, che richiedeva un risarcimento per irregolarità sull’assegno di mantenimento alla sua ex compagna Claudia Ughi.
La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso dell’allenatore, confermando le precedenti assoluzioni emesse in primo e secondo grado e mettendo così la parola fine a una delle controversie più discusse del panorama giudiziario italiano recente.
La vicenda giudiziaria sul risarcimento relativo all’assegno di mantenimento di Max Allegri a Claudia Ughi
Al centro della disputa c’era l’utilizzo dell’assegno di mantenimento versato da Allegri per il figlio nato dalla relazione con Ughi. L’allenatore aveva denunciato l’ex compagna nel luglio 2022, sostenendo che una parte consistente della somma — circa 210.000 euro su un totale di 600.000 versati in quattro anni — fosse stata impiegata per spese non direttamente collegate al minore. Secondo l’accusa, tra gli utilizzi impropri figuravano le rette universitarie della figlia maggiore di Ughi, l’acquisto di una casa a Livorno e alcuni investimenti finanziari.
L’indagine della Guardia di Finanza, che ha analizzato quasi duemila movimenti bancari, ha confermato che circa il 35% dei fondi fosse effettivamente destinato a spese non riconducibili in modo diretto al figlio. Nonostante ciò, le conclusioni della magistratura sono state nettamente differenti da quelle auspicate da Allegri.
Le argomentazioni della difesa
Claudia Ughi, assistita legalmente dagli avvocati Davide Steccanella e Paolo Davico Bonino, ha sempre sostenuto la legittimità dell’uso fatto delle somme ricevute. La difesa ha infatti chiarito come tutte le spese fossero finalizzate al benessere complessivo del nucleo familiare, inclusa la figlia maggiore, e che non ci fosse stato alcun intento di arricchimento personale. L’acquisto dell’immobile, per esempio, si giustificava con la necessità di garantire una sistemazione stabile alla famiglia durante l’emergenza sanitaria da Covid-19.
Il Tribunale di Torino aveva già assolto Ughi nel dicembre 2022, sentenza poi confermata dalla Corte d’Appello nel 2023. Entrambe le corti hanno rilevato come l’accordo siglato nel 2017 tra le parti non imponesse vincoli specifici sulle modalità d’impiego dell’assegno, purché le risorse fossero impiegate nell’interesse della famiglia.
Il verdetto definitivo
Con la recente pronuncia della Corte di Cassazione, anche il grado supremo della giustizia italiana ha ribadito l’assenza di responsabilità da parte di Ughi, respingendo le accuse di appropriazione indebita aggravata e violazione degli obblighi familiari. Nessun risarcimento, dunque, per Massimiliano Allegri, la cui posizione risulta definitivamente archiviata senza alcun esito favorevole.
Implicazioni oltre il caso personale
La decisione della Suprema Corte potrebbe avere ricadute rilevanti anche su altri casi simili nel diritto di famiglia. Stabilendo che le somme destinate al mantenimento dei figli possono essere utilizzate con una certa flessibilità, a beneficio del contesto familiare nel suo insieme, il verdetto apre la strada a una lettura più ampia degli obblighi genitoriali e delle modalità di gestione delle risorse economiche in situazioni di separazione o divorzio.
La sentenza, oltre a chiudere un capitolo personale tormentato per Allegri e Ughi, rappresenta anche un precedente importante per le famiglie italiane, soprattutto quelle composte da figli di relazioni diverse, sempre più frequenti nella società contemporanea.
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