Marco Villa: “Avremo due squadre diverse per Europei e Mondiali. Guardo ai giovani, ma rispetto chi ha esperienza”
Marco Villa, nominato recentemente Commissario Tecnico dei professionisti su strada dopo un lungo percorso come guida tecnica della Nazionale italiana su pista, sta cominciando a mettere le basi di un lavoro quadriennale che culminerà con i Giochi Olimpici di Los Angeles 2028. Il nuovo CT azzurro, in un’intervista concessa a Tina Ruggeri di InBici, ha toccato […]

Marco Villa, nominato recentemente Commissario Tecnico dei professionisti su strada dopo un lungo percorso come guida tecnica della Nazionale italiana su pista, sta cominciando a mettere le basi di un lavoro quadriennale che culminerà con i Giochi Olimpici di Los Angeles 2028. Il nuovo CT azzurro, in un’intervista concessa a Tina Ruggeri di InBici, ha toccato alcuni temi importanti relativi a questa stagione e più in generale al futuro del movimento tricolore.
Sul suo primo approccio al nuovo ruolo: “È un onore in primis, perché la storicità di chi mi ha preceduto mette i brividi. Non me l’aspettavo, ci sto prendendo le misure e sto cominciando a girare per conoscere meglio le squadre. Un’idea di programmazione ce l’abbiamo, però serve parlare con le squadre e con gli atleti per capire chi ha intenzione di crederci ai prossimi Mondiali ed Europei, che sono il primo obiettivo che abbiamo“.
“Non devo fare un lavoro completamente diverso, però soprattutto quest’anno ai Mondiali ci sarà un percorso non adatto agli atleti della pista. Si tratta di conoscere un altro tipo di atleta, con un modello prestazionale diverso. Siamo partiti bene comunque. Ci sono dei giovani che in questo avvio di stagione stanno facendo molto bene, fornendomi una bella iniezione di fiducia“, dichiara Villa.
Sull’importanza della multidisciplinarietà nel ciclismo: “Ho sempre creduto alla multidisciplinarietà. C’è chi fa strada e pista, chi fa strada e ciclocross, facendo bene in entrambe. Abbiamo queste idee e andiamo avanti. Ho sempre guardato ai giovani, anche su pista. Ma ho sempre avuto rispetto per gli uomini d’esperienza, che negli ultimi anni hanno fatto la storia del nostro ciclismo e che continueranno ad essere un punto di riferimento per confrontarsi e acquisire un po’ più di esperienza che serve anche a me“.
Sul Mondiale 2025, ancora in bilico tra il Ruanda ed una possibile alternativa in Svizzera: “Percorsi diversi, ma c’è una programmazione anche per un Europeo ed un Mondiale vicini tra loro. Non parleremo solo di sei o sette atleti per un evento, ma è possibile addirittura che si facciano due squadre diverse tra le due manifestazioni“.