Macron si riunisce con la sua vanità e trova l’accordo sul nulla in Europa

Il vertice europeo a vuoto a Parigi voluto e organizzato da Macron mentre americani e russi si occupano di Ucraina a Riad. I Graffi di Damato

Feb 18, 2025 - 09:02
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Macron si riunisce con la sua vanità e trova l’accordo sul nulla in Europa

Il vertice europeo a vuoto a Parigi voluto e organizzato da Macron mentre americani e russi si occupano di Ucraina a Riad. I Graffi di Damato

A parte il cerimoniale all’altezza delle abitudini e delle ambizioni del padrone di casa, che ha selezionato gli ospiti fuori e dentro l’Unione Europea facendo torto agli esclusi e non riuscendo neppure ad accontentare i presenti, il vertice di Parigi improvvisato dal presidente francese Emmanuel Macron non ha risolto alcun problema in vista del negoziato per la pace in Ucraina. Di cui Trump e Putin hanno deciso di assumersi la paternità mandando a Riad le proprie delegazioni per prepararlo.

Neppure la telefonata che ha voluto fare prima del vertice al presidente americano ha consentito a Macron di offrire agli ospiti qualche spiraglio. Il presidente americano non ha avuto evidentemente la voglia o l’interesse, o né l’una né l’altro, di dargli una mano. Probabilmente compiaciuto, piuttosto, dell’immagine europea ridotta già nella scelta di Parigi, e non di Bruxelles, per l’incontro.

La delusione di Macron è risultata evidente al termine del vertice sul suo volto terreo mentre accompagnava all’uscita la premier italiana Giorgia Meloni, che non aveva potuto ricevere all’arrivo, come gli altri, perché giunta in ritardo, a riunione già cominciata. E arrivata  -temo – più per cortesia che per convinzione, essendole stata attribuita senza alcuna smentita o precisazione la preferenza per un Consiglio straordinario dell’Unione nella sede propria di Bruxelles.

Il più contrariato di tutti, oltre che il primo ad allontanarsi, è stato il cancelliere tedesco Olaf Scholz, forse perché diretto ad un appuntamento ancora più scomodo dell’Eliseo. Che è quello con gli elettori della Germania, chiamati alle urne per chiudere anche formalmente col voto anticipato di domenica prossima il cancellierato socialdemocratico succeduto a quello popolare, in senso democristiano per la vecchia anagrafe politica italiana, di Angela Merkel.