L’ultimo salto carpiato di Bocchino per difendere Delmastro: ”Come Togliatti, non voleva il pm nell’ordinamento giudiziario”. Su La7
L'ex parlamentare del Pdl smentisce che Delmastro abbia stroncato la riforma Nordio ("Mi ha detto che è ottima") e cita Togliatti per giustificare il sottosegretario della Giustizia, suscitando le obiezioni di Gruber e di Corrias - Il video L'articolo L’ultimo salto carpiato di Bocchino per difendere Delmastro: ”Come Togliatti, non voleva il pm nell’ordinamento giudiziario”. Su La7 proviene da Il Fatto Quotidiano.

Nuova appassionata arringa difensiva del governo Meloni proposta dal direttore editoriale del Secolo d’Italia, Italo Bocchino, nella trasmissione Otto e mezzo (La7), dove il dibattito è incentrato sull’ennesimo scivolone del sottosegretario della Giustizia Andrea Delmastro, che in una intervista al Foglio ha stroncato senza pietà la riforma Nordio.
Il giornalista del Fatto Quotidiano, Pino Corrias, osserva: “È abbastanza imbarazzante che un sottosegretario della Giustizia critichi la riforma del suo ministro, visto che ha detto che è orrenda e che non serve a nulla. Delmastro è soprannominato “il Satanello”, perché per un’altra volta ha perso l’occasione di stare zitto – continua – Gli è già capitato con il caso Cospito che gli è valso una condanna a 8 mesi per rivelazione di segreto d’ufficio. Stavolta ha detto che la riforma elaborata da Nordio non vale niente, se non con due aggiunte: mettere i pm sotto l’esecutivo e cancellare l’obbligatorietà dell’azione penale“.
E aggiunge: “Ora, queste due cose noi le stiamo scrivendo da anni, perché il passo successivo è esattamente questo, cioè mettere sotto tutela dell’esecutivo i pm e togliere l’obbligatorietà dell’azione penale, il che vuol dire completare un progetto di disarticolazione della autonomia della magistratura come potere indipendente e di controllo rispetto a quello dell’esecutivo. Noi l’abbiamo scritto e lo scriviamo per anni. Loro l’hanno sempre negato, ma Delmastro se l’è fatto scappare“.
Alla domanda della conduttrice Lilli Gruber che gli chiede se il meloniano dovrebbe dimettersi, Corrias risponde: “Ma figurati se si dimette Delmastro. È stato condannato due mesi fa a otto mesi. Non ci pensa neanche a dimettersi. In realtà, lui non doveva neanche fare il sottosegretario della Giustizia“.
Bocchino dà tutt’altra versione: “Stiamo parlando di una telefonata informale tra un giornalista e Delmastro. Il giornalista lo ha chiamato su tutt’altro argomento, poi gli ha chiesto della riforma della Giustizia. Delmastro ha risposto che era ottima”.
Gruber e Corrias insorgono, ricordando che sul Foglio è stato pubblicato l’audio delle parole di Delmastro.
“Io ho parlato con Delmastro e vi riferisco quello che mi ha detto lui – risponde l’ex parlamentare finiano – E poi quello che è stato pubblicato non è l’intera conversazione. Delmastro dice che aveva espresso delle ipotesi, proprio come Togliatti che nei lavori dell’Assemblea Costituente disse che era una follia mettere il pm nell’ordinamento giudiziario”.
“Paragonare Delmastro a Togliatti anche no”, obietta Gruber.
“Lo so che è il paragone è irriverente per molta gente ma è così – ribatte Bocchino – Togliatti non voleva che il pm fosse messo nell’ordinamento giudiziario perché sarebbe diventato pericoloso. Poi prese atto della decisione della maggioranza e andò avanti, proprio come Delmastro”.
Bocchino poi contesta una parte dell’intervento di Corrias: “Ha usato due termini che mi preoccupano: ‘potere indipendente di controllo’. Nella Costituzione non c’è scritto che la magistratura è un potere, ma ordinamento giudiziario. E non c’è scritto che la magistratura controlla il potere esecutivo”.
“È un contropotere“, replica Corrias.
“Ma questo è pericolosissimo – insiste Bocchino – La Costituzione non dice che è un contropotere. Quello che dici tu è pericolosissimo”.
“Chiamalo come vuoi – ribatte Gruber – Ma la magistratura deve essere autonoma o no dal potere esecutivo?”.
“Sì, ma si è fatta potere e casta”, chiosa Bocchino.
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