Luigi Bisignani a TPI: “Vi spiego cosa sta succedendo dentro i Servizi Segreti”
Dal caso Paragon all’esposto del Dis contro il procuratore Lo Voi: secondo lei è in atto uno scontro tra poteri dello Stato? «Sì, almeno di una parte. Altrimenti non si sventola la Costituzione all’inaugurazione dell’anno giudiziario. Però ciò è il frutto di una grande confusione e di una scarsa collaborazione tra pezzi importanti dello Stato. […]

Dal caso Paragon all’esposto del Dis contro il procuratore Lo Voi: secondo lei è in atto uno scontro tra poteri dello Stato?
«Sì, almeno di una parte. Altrimenti non si sventola la Costituzione all’inaugurazione dell’anno giudiziario. Però ciò è il frutto di una grande confusione e di una scarsa collaborazione tra pezzi importanti dello Stato. Bisogna augurare che i toni si abbassino il prima possibile. Il sottosegretario Mantovano si sta adoperando in questo senso, così come il Prefetto Rizzi il quale ha sostituito l’ambasciatrice Belloni al Dis».
Spesso si parla di Deep State: di che cosa si tratta esattamente e secondo il suo parere chi detiene il potere realmente in Italia?
«La Segreteria Generale della Presidenza della Repubblica, la Ragioneria Generale dello Stato, luoghi dei quali si parla poco ma che rappresentano, più degli altri, il cosiddetto “Deep State”. E poi i Consiglieri di Stato sparpagliati in tutti i centri di potere con ruoli di grande responsabilità».
Chi esercita il vero potere forte oggi in Italia?
«Il potere simbolo oggi è rappresentato da Giorgia Meloni. La premier potrebbe avere molto più potere vero se solo si fidasse di più di tanti dirigenti dell’Amministrazione, banchieri e imprenditori dei quali invece diffida».
Sul caso Paragon, Salvini ha dichiarato che è in atto un «regolamento di conti all’interno dei servizi di intelligence». È realmente così?
«Le scadenze ravvicinate di più incarichi hanno contribuito a creare malessere e contrapposizioni che si riflettono certamente sul buon funzionamento dei Servizi, che si stanno però velocemente riorganizzando con movimenti e spostamenti significativi».
Perché proprio in questo momento emergono così tanti scandali intorno ai Servizi Segreti?
«Le fibrillazioni nella maggioranza di governo, lo smarrimento della sinistra, l’instabilità internazionale si ripercuotono sempre, e da sempre, sui Servizi di sicurezza, dove si annidano più anime».
Le dimissioni di Elisabetta Belloni dal Dis come vanno lette e interpretate in questo contesto?
«La Belloni si è sentita stretta nel suo ruolo ed ha accettato un importante incarico europeo. Cossiga, suo grande estimatore, le avrebbe detto che ha fatto bene a cambiare aria e puntare su Bruxelles».
Come mai, a suo avviso, la premier Meloni, già silente su diversi recenti argomenti, tace sulla vicenda Paragon?
«Ho l’impressione che chiediamo tutti troppo alla Meloni. Su Paragon, con la difficilissima situazione in Israele, ha fatto benissimo per una volta almeno a lasciare la scena ai suoi principali collaboratori».
Lei ha scritto un libro insieme a Paolo Madron dal titolo “I potenti al tempo di Giorgia”. Cosa sta succedendo realmente all’interno dei Palazzi del potere?
«Mare agitato, non mosso. Navigazione a vista senza grandi problemi a parte qualche palese inadeguatezza di più ministri e l’errore di incaponirsi su riforme come il premierato che non passerà mai. Ma la Meloni ha scelto di andare avanti così».
Chi avrebbe interesse, eventualmente, a far cadere la presidente del Consiglio e perché?
«In questo momento solo la Meloni per andare ad elezioni anticipate l’anno prossimo, vincerle ed essere pronta nel 2029 per succedere a Mattarella. Nel 2027 avrà 50 anni».
Marina Berlusconi, oltre a essere “azionista” di Forza Italia, controlla uno dei più grandi gruppi editoriali e finanziari del Paese. Le sue dichiarazioni, soprattutto in materia di diritti civili, spesso vanno in contrapposizione con le idee di Meloni e del governo. Potrebbe in futuro rivelarsi una spina nel fianco dell’esecutivo?
«Marina e Giorgia alleate potrebbero essere le nostre Iron Ladies come ho scritto recentemente su Il Tempo. Non possono fare a meno una dell’altra…».